Trivelle: i permessi firmati dal PD di Renzi e il referendum affossato. Grillini in contraddizione

8 gennaio 2019

Con molta probabilità, l’attuale Governo giallo-verde avrebbe potuto fare di più per bloccare le trivelle. Anche se il Ministro dell’Ambiente Costa ha ragione quando dice di non aver firmato nuove autorizzazioni: infatti andavano messi in discussione i vecchi permessi. Ma che parlino i dirigenti del PD – con Renzi capo del Governo che ha firmato le autorizzazioni e ha affossato il referendum – è veramente incredibile!  

Confessiamo che non troviamo le parole per commentare l’atteggiamento dei dirigenti del PD sui pericoli legati ai permessi di ricerca di idrocarburi nei mari italiani. Bisogna veramente essere sfacciati per paventare questi pericoli, dimenticando che è stato proprio il Governo del Partito Democratico – Presidente del Consiglio Matteo Renzi – a firmare le autorizzazioni!

E dire che sono passati, sì e no, due anni e mezzo: ma dirigenti, militanti, sindaci e presidenti delle Regioni amministrate dal centrosinistra hanno dimenticato tutto!

Non solo hanno dimenticato che è stato il Governo Renzi a firmare i permessi di ricerca, ma hanno anche dimenticato che, nel 2016, il PD e i sindaci di centrosinistra hanno contribuito ad affossare il referendum sulle trivelle COME POTETE LEGGERE NEGLI ARTICOLI ALLEGATI QUI DI SEGUITO:

La manifestazione del 30 marzo a Palermo: dedicato a quelli che non c’erano  

30 Marzo, è scattata l’ora X contro le trivelle e contro gli ‘ascari’ del Governo Crocetta: tutti in piazza a Palermo 

Palermo, 30 Marzo 2016: Siciliani in piazza contro i ladri di futuro. Tutte le ragioni per scendere in piazza 

Proprio in Sicilia, in occasione del referendum sulle trivelle – era la primavera del 2016 – abbiamo registrato la totale assenza della sinistra e il voltafaccia dell’ANCI Sicilia, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani della nostra Isola che aveva promesso grande impegno per poi invece accodarsi al Governo Renzi.

Il 30 marzo del 2016 nessun sindaco della Sicilia prese parte alla manifestazione in favore del referendum per bloccare le trivelle. L’ordine del PD di Renzi era quello di non partecipare al referendum per evitare che si raggiungesse il quorum: e così è stato!

Noi siamo testimoni di tutto questo, perché siamo stati in prima fila nel partecipare a questa manifestazione. Un sindaco di centrosinistra, che aveva annunciato la sua partecipazione (anche perché aveva già partecipato ad altre manifestazioni per bloccare le trivelle), ci confessò a denti stretti che era stato invitato a non partecipare alla manifestazione del 30 marzo: e così fece!

Oggi leggiamo esterrefatti dichiarazioni di esponenti del PD che accusano l’attuale Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di aver firmato nuovi permessi di ricerca.

Il Ministro Costa, da parte sua, ha smentito, sottolineando di non aver firmato autorizzazioni”a trivellare il nostro Paese e mai lo farò”. Il Ministro ha inoltre precisato che i permessi rilasciati in questi giorni dal Ministero dello Sviluppo Economico sono “purtroppo il compimento amministrativo obbligato di un sì dato dal Ministero dell’Ambiente del precedente Governo, cioè di quella cosiddetta sinistra amica dell’ambiente”.

“Siamo e resteremo contro le trivelle – ha aggiunto il Ministro Costa -. Quello che potevamo bloccare abbiamo bloccato”.

Pur nutrendo stima e rispetto per il Ministro Costa noi non siamo proprio così sicuri che l’attuale Governo nazionale non avrebbe potuto fare di più: forse il blocco avrebbe avuto un costo: ma il Governo giallo-verde, come ha fatto in altre occasioni, ha preferito non andare allo scontro.

Lo abbiamo visto sulla TAP, l’orrido gasdotto che sventra il Salento che il Governo di grillini e leghisti non ha bloccato.

Lo abbiamo visto con l’acciaieria di Taranto: l’ILVA: l’impegno in campagna elettorale era per chiuderla (come per la citata TAP); e invece è ancora aperta e continua a inquinare. Uno schiaffo agli abitanti di Taranto che hanno votato Movimento 5 Stelle se ne ne sono pentiti, perché la linea politica che i grillini stanno seguendo in Puglia per la TAP e per l’ILVA è quella del Governo Renzi!

Il Governo giallo-verde ha anche molto deluso con la vicenda dei fanghi inquinanti da utilizzare in agricoltura: provvedimento inserito – non abbiamo ancora capito a che titolo – nel decreto su Genova (COSA CHE ABBIAMO DENUNCIATO NEL SEGUENTE ARTICOLO:

I terreni agricoli del Sud verranno inquinati da diossina e idrocarburi delle industrie del Nord? Salvini sa qualcosa?  

Tutte queste contraddizioni non fanno venire meno le responsabilità del PD e l’incapacità, da parte degli esponenti di questo partito, di assumersi le responsabilità di atti che portano la loro firma. A questi signori del PD va detto che gli italiani non sono stupidi e hanno capito che l’unica cosa da fare con il Partito Democratico è farlo sparire dal contesto politico

Ma da questa vicenda non ne esce bene nemmeno il Movimento 5 Stelle. La nostra sensazione è che i grillini stiano tirando troppo la corda, forti del fatto che non c’è, oggi, un’alternativa.

Detto questo, cominciamo a pensare che forse l’avvocato Francesco Menallo, quando descrive le contraddizioni dei grillini e i loro rapporto ambigui con gli americani non ha tutti i torti, COME POTETE LEGGERE NEL SEGUENTE ARTICOLO:

La ‘svolta’ dei grillini sulla TAP: ma quali penali e risarcimenti, forse è più serio guardare agli USA

Foto tratta da sardegnaoggi.it

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