Palermo, allagamenti di via Crispi e via Amari: parla il professore Giovanni Tesoriere

3 gennaio 2019

La testimonianza del preside della facoltà di Ingegneria e Architettura dell’università Kore di Enna è interessante, perché fa riemergere dal passato – per la precisione, 37 anni fa – un problema simile che si presentò quando venne realizzato lo svincolo di Piazza tredici vittime. Anche allora una falda acquifera…

Palermo e l’acqua sotterranea. Ormai da mesi i piani terreni di almeno cinque edifici di via Crispi, angolo via Emerico Amari, presentano allagamenti. Da dove arriva l’acqua? Non mancano le polemiche, visto che in questa zona della città sono in corso, ormai da anni, i lavori per il cosiddetto Anello ferroviario. C’è un nesso tra con i lavori in corso o no?

Noi abbiamo raccolto la testimonianza di Giovanni Tesoriere, preside della facoltà di Architettura e Ingegneria dell’università Kore di Enna. Ci siamo rivolti al professore Tesoriere perché ha una certa esperienza in materia di opere pubbliche a Palermo.

Professore, avrà sicuramente saputo degli allagamenti di alcune zone della città, dalle parti di via Crispi e via Amari. 

“Ho letto qualcosa qua e là”.

E che idea si è fatto?

“Più che un’idea vorrei dare testimonianza di una vicenda di circa trentasette anni addietro”.

Ovvero?

“Trentasette anni fa abbiamo progettato e realizzato lo svincolo di Piazza tredici vittime, che si trova a pochi metri dove oggi sono stati segnalati gli allagamenti. Allora abbiamo dovuto affrontare enormi problemi dovuti alla presenza di un a grossa falda acquifera”.

Ci spiega che tipo di problemi avete affrontato?

“Nel fare i sondaggi, a monte dello svincolo, abbiamo appurato che c’è una grossa falda acquifera che va verso il mare”.

Che soluzioni avete adottato?

“Abbiamo sistemato dei tubi drenanti sotto la soletta dello svincolo per consentire all’acqua che arriva da monte di defluire verso il mare. Non escludo che, durante i lavori per la realizzazione dell’Anello ferroviario, abbiano intercettato la stessa falda acquifera”.

Quindi a suo giudizio c’è un nesso tra gli allagamenti e i lavori dell’Anello ferroviario?

“Se gli allagamenti sono cominciati dopo l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’Anello ferroviario, beh, è probabile che un nesso ci sia. Ripeto: potrebbe essere la stessa falda acquifera con la quale ci siamo confrontati trentasette anni fa”.

Foto tratta da ennamagazine.it   

 

 

 

 

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