La crisi del Comune di Palermo: invece di eliminare gli sprechi si tagliano servizi ai cittadini

1 gennaio 2019

Se il 2018 si è chiuso, a Palermo, con l’immondizia nelle strade, il 2019 si apre con l’annuncia di tagli ‘selvaggi’ ai servizi dei cittadini. Disagi in vista per impianti sportivi, polizia locale e anagrafe. Diciamolo chiaramente: per trovare i soldi che mancano il Comune di Palermo pensa di mettere a ‘dieta’ i dipendenti comunali. Il problema è che a farne le spese saranno ci cittadini, come sottolineano Sabrina Figuccia e la CISL

Se il 2018, per Palermo, si è chiuso con la munnizza per le strade, il 2019 si apre all’insegna dello dello ‘sparagno’ (leggere risparmi).

Scrive infatti la consigliera comunale Sabrina Figuccia:

“Il 2019 si apre con una vera e propria mannaia per tutti i palermitani. Da oggi i dipendenti comunali non saranno più in grado di erogare moltissimi servizi ai cittadini, perché potranno essere garantiti soltanto gli istituti con trattamenti fissi e finanziati con risorse stabili. Addio dunque ad ogni forma di indennità, da quelle legate ai rischi dei lavorativi alla reperibilità, passando per il maneggio valori, per non parlare dei turni e di eventuali maggiorazioni orarie. Il tutto è stato messo nero su bianco dal dirigente delle Risorse umane”.

“Mi chiedo – prosegue Sabrina Figuccia – come si dovrà far fronte alle esigenze della città, a partire già dal primo dell’anno. Chi svolgerà le attività di controllo e si occuperà di garantire la sicurezza in città già a partire dalla mezzanotte? In una città sempre più allo sbando, ci troviamo di fronte a un vero e proprio collasso di tutti i servizi pubblici. E se fino ad ora l’allarme rosso era stato per le aziende partecipate, adesso il profondo rosso è arrivato anche per le ‘casse’ comunali. Complimenti al Sindaco per il suo pessimo augurio di buon anno”.

Anche la CISL interviene su quelli che si configurano come i tagli di servizi ai cittadini:

“I vertici del Comune di Palermo hanno deciso di danneggiare i lavoratori e i cittadini che meritano servizi efficienti”.

Così la CISL Funzione pubblica risponde alla nota inviata ieri dal settore Risorse umane del Comune di Palermo, con cui si comunica che, a partire da oggi, non dovranno più essere autorizzate e disposte prestazioni lavorative connesse ad alcuni istituti quali: performance individuale e specifica per il personale dell’area di vigilanza; maggiorazione oraria per attività prestata in giorno festivo; indennità di turno per tutti gli uffici e per il corpo di Polizia municipale; indennità di reperibilità; indennità di rischio; indennità di maneggio valori; indennità di disagio”.

“Questo documento, tradotto dal burocratese al linguaggio del cittadino comune – affermano Mario Basile, Vincenzo Rao e Salvo Lo Gelfo, rispettivamente, responsabile del dipartimento Enti locali, coordinatore provinciale per la Polizia municipale e segretario aziendale al Comune di Palermo per la CISL Funzione pubblica Palermo Trapani – mette nero su bianco che, a partire da gennaio, potrebbero fermarsi tutti i principali servizi, dalla Polizia locale agli impianti sportivi e all’anagrafe. Questo stato di cose è determinato dalla mancata sottoscrizione di un accordo integrativo che, così come proposto dal management comunale, avrebbe determinato disagi ai lavoratori e ai cittadini”.

La CISL Fp torna a chiedere al sindaco di Palermo e a tutto lo staff amministrativo e politico di affrontare questa vicenda con lo stesso senso di responsabilità che stanno dimostrando i lavoratori.

Ma le cose stanno veramente così? Dobbiamo credere che i tagli ai servizi che il Comune ha disposto a partire da oggi siano il frutto, come si legge nella nota della CISL, di un “mancata sottoscrizione di un accordo integrativo”?

Noi azzardiamo unì’altra tesi, che fa il paio con la mancata raccolta dei rifiuti che ha messo in crisi la città di Palermo (che – per inciso – è una crisi ancora in corso, perché in tante aree della città i rifiuti nelle strade non sono ancora stati rimossi).

Noi non crediamo affatto che la responsabilità dei rifiuti che sommergono Palermo sia dovuta a disorganizzazione della RAP (la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti): a nostro modesto avviso il caos è nato perché il Comune di Palermo è senza soldi (COME ABBIAMO SCRITTO QUI).

Il Comune di Palermo è senza soldi in parte perché Stato e Regione hanno ridotto i trasferimenti, in parte perché l’amministrazione comunale, oltre ad essere inefficiente, ha fatto scelte sbagliate.

Ci sono troppi sprechi nelle società che fanno capo al Comune, alcune delle quali andrebbero chiuse subito.

Ci sono troppi sprechi nella gestione dell’AMAT: l’Azienda comunale che gestisce il trasporto pubblico non può continuare a spendere, ogni anno, 10 milioni di euro per 15 Km di Tram che serve una frazione minima della popolazione cittadina.

Se il Comune di Palermo non elimina gli sprechi i problemi nella raccolta dei rifiuti – che, lo ribadiamo, è ancora in grande affanno – si riproporranno.

Notiamo, invece, che invece di ridurre gli sprechi, il Comune sta provando a ridurre i servizi ai cittadini. E questo non è tollerabile.

Ci permettiamo di ricordare che l’amministrazione comunale di Palermo, fino ad oggi, è ancora in sella perché le opposizioni non hanno ancora avviato una class action per far restituire ai cittadini una parte dei soldi che hanno pagato con la TARI.

L’amministrazione comunale di Orlando è un disastro. Ma le opposizioni potrebbero fare di più, magari cose concrete. Limitarsi a mettere le foto della munnizza che sommerge la città su Facebook – come fanno alcuni esponenti grillini – fa ‘scena’, ma non risolve i problemi dei cittadini.

Foto tratta da canale8.com   

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