Revocata la scorta a Conticello, Valeria Grasso: “Salvini ci incontri”

18 dicembre 2018

La testimone di giustizia e imprenditrice, interviene in merito alla revoca della scorta- senza alcuna notifica ufficiale- all’imprenditore, Vincenzo Conticello

“Venerdì mattina, 14 dicembre, il comandante del nucleo scorte di Roma mi ha comunicato, solo verbalmente, che a partire dallo scorso 8 dicembre, quindi ben 6 giorni prima, mi era stata revocata la scorta per ‘cessato pericolo”. A parlare è Vincenzo Conticello, l’imprenditore che dal 2006, dopo aver denunciato i suoi estorsori, ha vissuto sotto scorta e che ora si ritroverà senza. Peccato che nessuno gli abbia spiegato il perché di questo presunto ‘cessato pericolo’.

Tanto che, nel commentare la notizia, Conticello ricorre ad una punta di amara ironia: “Visto che il comandante del nucleo scorte di Roma mi ha detto che la motivazione ufficiale è il ‘cessato pericolo’, a questo punto invito tutti i cittadini italiani a festeggiare con me per la fine della mafia, estirpata grazie a questo governo. Bene. Per festeggiare invito tutti il 27 dicembre alle 18 davanti all’antica focacceria San Francesco a Palermo”.

E ancora: «Ho richiesto – dice Conticello – al comandante del nucleo scorte di Roma se avesse un documento da notificarmi in modo da sapere chi ringraziare per questa grande vittoria sulla mafia e per la responsabile scelta. Mi ha detto di non aver alcun documento da notificarmi”.

Sul caso interviene Valeria Grasso,, testimone di giustizia ed imprenditrice palermitana che si è ribellata al pizzo:

“Pur apprezzando molto l’impegno che l’attuale governo sta ponendo nella lotta alla criminalità organizzata, penso che la revoca della scorta senza alcuna notifica ufficiale, “a voce” come sul dirsi, non sia un segnale incoraggiante per tutti coloro che in prima persona sono impegnati sul fronte della lotta alla mafia”.

“ Cosi come noi imprenditori abbiamo sottoscritto con orgoglio e responsabilità le nostre denunce, facendo nomi e cognomi e ricostruendo circostanze, a maggior ragione lo stato quando valuta il “cessato pericolo” ha il dovere di metterci altrettanto la faccia, con un provvedimento formale che spieghi le ragioni del cessato pericolo”.

“Per questa ragione – conclude Grasso – chiedo al Ministro Salvini di incontrare noi testimoni di giustizia, proprio lui che della lotta alla mafia ne sta facendo una priorità della propria azione di governo”.

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