Gli immobili romani dell’ASP di Agrigento finiti a Michele Guardì e, in affitto, ad Alessandra Mussolini

16 dicembre 2018

Lo scrive su Italy Flash Salvatore ‘Totò’ Petrotto in un’inchiesta corredata da una serie di atti ufficiali. La storia è veramente particolare, perché l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, proprietaria di immobili di pregio, avrebbe effettuato una serie di operazioni immobiliari temerarie che coinvolgono nomi noti 

Un articolo pubblicato sul sito d’informazione Italy Flash firmato da Salvatore ‘Totò’ Petrotto sulle vendite di alcuni beni immobili da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Agrigento ci sembra degna di nota.

“Il regista televisivo Michele Guardí e la mamma di Alessandra Mussolini, la sorella della celebre attrice Sophia Loren – scrive Petrotto – vivono in tre degli appartamenti di Roma, uno ubicato in via Cagliari N. 42, due in via Nomentana 44, confinanti con ‘proprietà Mussolini’, così come si legge dall’atto di permuta stipulato davanti ad un notaio agrigentino”.

Sono appartamenti che erano di proprietà dell’ASP di Agrigento. Venduti “assieme ad un quarto appartamento romano che si trova in via Eleonora D’Arborea N. 30 e ad un appartamento nella centralissima via Sammartino N. 128, a Palermo”.

Insomma, 4 appartamenti romani e un appartamento ubicato a Palermo, del valore di alcuni milioni di euro, stando a quanto scrive Petrotto, sarebbero stati “permutati con un immobile di poco pregio, il cui effettivo valore di mercato è di poche centinaia di migliaia di euro. Tale scambio consensuale, con delle presumibili gravi perdite economiche da parte di un’azienda pubblica, l’ASP di Agrigento”, è stata perfezionato con tanto di atto notarile.

“Si è barattato l’oro di Roma e di Palermo, 5 immobili il cui valore supera abbondantemente i 3 milioni di euro – scrive Petrotto – con uno stabile di scarsissimo pregio, ricadente in un paese in cui prezzi di vendita dei fabbricati oscillano attorno ai 250 metri a metro quadro”.

L’acquirente dell’immobile di Palermo, scrive Petrotto, “ha infatti ceduto in permuta i locali che erano di sua proprietà, dove sono ubicati gli uffici ed i laboratori dell’ASP di Casteltermini. Detti immobili erano stati dati in locazione all’Azienda Sanitaria nel 1999”.

Petrotto critica la valutazione dell’immobile di Casteltermini effettuato dall’Agenzia delle Entrate di Agrigento.

“Per giustificare la permuta – scrive sempre Petrotto – sono stati stimati intorno ad un milione e 600 mila euro, lo stesso valore dell’appartamento di lusso di Guardì, delle due sontuose residenze che ha in affitto la mamma della Mussolini e di un altro appartamento romano”.

Il regista di questa operazione di svendita immobiliare è stato l’ex commissario straordinario dell’ASP di Agrigento, Gervasio Venuti, oggi commissario straordinario di Girgenti Acque, la società di gestione del servizio idrico integrato in 27 Comuni della provincia di Agrigento, recentemente raggiunta da un’interdittiva antimafia.

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