Rifiuti a rischio infettivo nei porti del Sud Italia: sequestrata la nave Aquarius

20 novembre 2018

“Rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide)”. Nonostante ciò, le navi ONG non avrebbero mai  dichiarato la presenze di rifiuti pericolosi

La notizia battuta dall’agenzia di stampa ‘Ansa’ stamattina, è destinata a rinfocolare le polemiche, mai del tutto sopite, sul ruolo delle ONG nel salvataggio dei migranti. Si scopre, infatti, che anche Medici Senza Frontiere, una delle poche organizzazioni rimaste fuori dalla prima ondata di indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Catania, guidata da Carmelo Zuccaro, avrebbe i suoi scheletri nell’armadio. Scheletri che navigano nelle acque dei porti siciliani: qui, infatti, secondo la Procura etnea, le navi delle ONG avrebbero scaricato “rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non”. Per questo è stato disposto il sequestro preventivo dell’Aquarius (attualmente nel porto di Marsiglia) e di 460 mila euro. L’indagine di Guardia di Finanza e Polizia, coordinata dalla Procura di Catania, avrebbe accertato uno smaltimento illecito in 44 occasioni per un totale di 24 mila kg di rifiuti.

I porti coinvolti sono in 11: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia.

Ma di cosa si tratta esattamente?

Tra i rifiuti scaricati la Procura indica “gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari”, gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi.

L’allarme è scaturito da una analisi dei fatti: tra gennaio 2017 e maggio 2018 non è stata mai dichiarata la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo”, anche in presenza di “numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari Uffici di Sanità Marittima siciliani e del Sud-Italia intervenuti al momento dell’arrivo dei migranti nei porti italiani”. 

Con lo sbarco dei migranti sono stati “rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati”, scrive la Procura di Catania nell’inchiesta ‘Bordless’ su indagini della Guardia di finanza.

“L’accusa nei confronti di Msf- leggiamo sull’Ansa-  riguarda sia la Aquarius, per il periodo da gennaio 2017 a maggio 2018, sia la Vos Prudence, la nave utilizzata dalla ONG tra marzo 2017 a luglio 2017. Per questo nel registro degli indagati sono finiti, oltre ad alcuni membri dell’organizzazione, anche il Centro operativo di Amsterdam che gestiva l’Aquarius e il Centro operativo di Bruxelles, che invece ha gestito e finanziato le missioni di soccorso della Vos Prudence.

Sono complessivamente 24 gli indagati. Secondo l’accusa, i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero “sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non”.

Medici senza frontiere “condanna con forza la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius”. Una misura che Medici senza frontiere definisce “sproporzionata e strumentale, tesa a criminalizzare per l’ennesima volta l’azione medico-umanitaria in mare”.

L’accusa nei confronti di Medici senza frontiere riguarda sia la Aquarius, per il periodo da gennaio 2017 a maggio 2018, sia la Vos Prudence, la nave utilizzata dalla ONG tra marzo 2017 a luglio 2017. Per questo nel registro degli indagati sono finiti, oltre ad alcuni membri dell’organizzazione, anche il Centro operativo di Amsterdam che gestiva l’Aquarius e il Centro operativo di Bruxelles, che invece ha gestito e finanziato le missioni di soccorso della Vos Prudence.

Medici senza frontiere “condanna con forza la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius“. Una misura che Medici senza frontiere definisce “sproporzionata e strumentale, tesa a criminalizzare per l’ennesima volta l’azione medico-umanitaria in mare”.

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