Catania, tutti i debiti per feste & festini e Amt contratti dalle amministrazioni Bianco e Scapagnini

15 novembre 2018

I conti li ha fatti, in un approfondimento, il quotidiano ‘La Sicilia’ di Catania. Una barca di soldi spesi per foraggiare l’Azienda trasporti del Comune e gli spettacoli, che non servono soltanto per ingraziarsi gli elettori, ma per organizzare operazioni clientelari che non lasciano certo a ‘digiuno’ la politica. Se a questi aggiungiamo i tagli di Stato e Regione si arriva al ‘buco’ di oltre un miliardo e 600 milioni di euro  

Non sono tutti i ‘numeri’ della crisi finanziaria del Comune di Catania. Ma sono lo stesso interessanti, perché dalla la misura di come, a Catania, i sindaci di centrosinistra e di centrodestra – segnatamente si tratta di Enzo Bianco e Umberto Scapagnini – indebitavano il Comune (e quindi i cittadini di Catania) non per realizzare infrastrutture, ma per feste & festini.

Avete letto bene: il Comune di Catania contraeva mutui per pagare spesa corrente. E che spesa corrente: i soldi per foraggiare l’Amt (l’Azienda trasporti del Comune, l’equivalente dell’AMAT di Palermo, altra società in crisi: ma questo è un altro discorso) e per le varie feste.

A raccontare con la forza dei ‘numeri’ questi debiti – che oggi contribuiscono al ‘buco di oltre un miliardo e 600 milioni di euro del Comune di Catania, non più in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti comunali – è un approfondimento del quotidiano La Sicilia.

Vediamo i ‘numeri’ che riguardano i muti contratti dal Comune di Catania dal 1993 al 2006. I periodi sono due: il primo è la ‘Primavera’ di Enzo Bianco (centrosinistra) a cui seguirà l’allegra stagione di Umberto Scapagnini (centrodestra).

“Dal 1993 al 2000 (siamo in amministrazione Bianco eccetto l’ultimo anno in cui il sindaco lasciò la città) – leggiamo su La Sicilia – il Comune ha contratto 121 milioni 002.075 euro di mutui per coprire le voragini dell’Amt, la società partecipata che maggiormente ha accumulato debiti in questi ultimi 20 anni, contribuendo ad aggravare lo stato delle casse comunali. I mutui contratti sono così suddivisi: 17 milioni 667mila euro di mutuo nel 1993; 16 mln 7.654 euro nel 1994; 5 mln 690mila euro nel 1995; 15 mln 702mila euro nel 1996; 36 mln 157mila euro nel 1997 e 29 mln 020mila euro nel Duemila”.

“Sotto l’amministrazione Scapagnini i mutui accesi per l’Amt ammontano a 69 milioni 431mila 626,65 euro. Così suddivisi: 42 mln 589mila euro nel 2001; 11 mln 841mila euro nel 2002 e 15 milioni nel 2006. Successivamente i mutui sono stati abbattuti perché il legislatore non ha più concesso questa prassi. Una vera fortuna perché altrimenti ancora oggi ci sarebbe questa becera e assurda usanza, quella di spostare i debiti sulle generazioni future. Ora facendo una somma complessiva dei mutui per l’Amt, questa città e le amministrazioni che si sono succedute dal 1993 al 2006 per l’Azienda trasporti hanno contratto mutui per lper più di 190 milioni”.

Poi ci sono le spese per feste & festini: capodanni, Catania estate, turismo e iniziative culturali.

“Dal 1993 al 1999 (amministrazioni Bianco) – si legge nell’articolo – sono stati contratti mutui per 39 milioni 361mila 395 euro. Nel 1993 spesi 378.022 euro per iniziative culturali e 495.789 euro per turismo e spettacoli. L’anno seguente, il 1994, la prima spesa record per iniziative culturali: ben 3 milioni 976mila euro e 815.602 per spettacoli e turismo. L’anno seguente, il 1995, la cifra cresce ancora. Per iniziative culturali vennero sborsati 4 mln 099.769 euro e 1 mln 066mila per spettacoli e turismo. Dal 1996 viene istituita anche l’«Estate catanese» e la cifra complessiva per iniziative culturali, estate, natale, capodanno arriva a 2 mln 662mila euro. Si va avanti così e addirittura nel 1999 la cifra complessiva supera i 5 mln 705mila 509 euro”.

“Non è da meno l’amministrazione Scapagnini – leggiamo sempre su La Sicilia – che dal Duemila al 2007 spende all’incirca 29 milioni coperti tutti con mutui. Alcuni dati: nel 2001 per Natale Capodanno, estate e varie si arriva a spendere 5 mln 390mila euro e nel 2003 4mln 202mila euro, poi la cifra comincia a scendere, forse si comincia a sentire la crisi, e le spese si riducono: 688mila euro complessivi nel 2005, 499mila nel 2006. Dal 2008 arriva Stancanelli ma già siamo in piena crisi. Per Natali e Capodanni Stancanelli spende (sempre con mutui) 475 mila euro per il 2008 e 253 mila euro nel 2009. Le cifre poi scendono ancora perché la città è già in piena crisi, con la richiesta di sostegno al governo dei famosi 140 milioni. Sono i primi anni bui per la città che si ritrova con già un miliardo e 54 milioni di debiti frutto delle allegre spese soprattutto del centrodestra: una voragine. Sono passati 10 anni e oggi la città se ne ritrova sul groppone 1 miliardo e 580 milioni, 500 in più”.

Va sottolineato che, dopo l’esplosione di Tangentopoli, gli spettacoli sono diventati il ‘polmone’ della vecchia politica siciliana. Non che siano scomparse le tangenti sui lavori pubblici (che peraltro, in Sicilia, rispetto al passato sono molto ridotti, mentre le grandi opere in corso di realizzazione nella nostra Isola – autostrade, grandi strade, opere ferroviarie seguono ‘logiche’ che escludono il territorio siciliano), ma con gli spettacoli tutto è più facile…

Domanda: la legge consentiva a un Comune di indebitarsi per spese correnti? Sì.

Ma questo non spiega la voragine di oltre un miliardo e 600 milioni di euro. Ci sono state altre spese che hanno creato altri debiti.

E oggi? Oggi il sindaco Salvo Pogliese deve dichiarare il default del Comune. Cosa succederà? Ci sarà l’intervento dello Stato. Con un prestito che dovrà essere rimborsato in almeno dieci anni. A meno che non si trovi un’altra formula. Perché non ci sembra che il Comune di Catania sia in grado di pagare 160 milioni di euro all’anno!

Foto tratta da festadisantagata.it

 

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