Tangentopoli del mare/ Non solo Rolex, anche un Bulgari per Simona Vicari e diamanti per la dirigente Severino….

14 novembre 2018

Nell’avviso di conclusioni delle indagini scintillanti dettagli sui cadeaux ricevuti dai protagonisti dell’inchiesta Mare Mostrum...IL DOCUMENTO

I migliori amici di una donna? “I diamanti”, rispondeva negli anni ’60 una bellissima Marilyn Monroe con il suo sguardo perso tra l’innocenza e la sensualità: ” Diamonds Are A Girl’s Best Friend” cantava la splendida attrice.

Di tempo da allora ne è passato, ma a quanto pare il fascino di queste pietre, così come di altri gioielli, rimane eterno. Irresistibile per alcune.Prendiamo, ad esempio, la dirigente regionale, Salvatrice Severino, nota al grande pubblico per avere, secondo l’accusa della Procura della Repubblica di Palermo, confezionato bandi ad hoc per gli armatori Morace (ex Ustica Lines, oggi Liberty Lines) e per avere elargito finanziamenti non dovuti. La signora deve avere avuto una vera e propria passione per questi gioielli:  tra i numerosi regali ricevuti dai Morace, infatti,  figurano: una collana di perle “con diamanti taglio brillante incastonati sulla susta”, valore: circa 3000 euro. Un pendente in oro bianco con diamante taglio brillante (circa 4000 euro). Un anello e una collana di marca, sempre con diamanti taglio brillante (circa 6800 euro). Insomma, una passione sfegatata per ciò che brilla. Non mancano borse di lusso (assunzione della figlia a parte). Perché una signora che si rispetti non può non avere una Chanel sotto braccio…

O un Bulgari al polso. Sono gli orologi, infatti, a quanto pare, la passione di Simona Vicari, ex sottosegretaria ai Trasporti, esponente del partito di Angelino Alfano. Su di lei pende l’accusa di avere “orientato a vantaggio suo e della Liberty Lines la sua attività di Senatrice, nonché di sottosegretario di Stato”. Suo, secondo l’accusa, il ‘merito’ di avere ridotto l’Iva per gli armatori dal 10 al 5% e di avere ostacolato, in concorso con Marianna Caronia ed altri, la nomina di Giuseppe Prestigiacomo, sgradito ai Morace, quale consulente dell’Ars, in materia di trasporti marittimi.

Ebbene, come leggiamo sempre nell’avviso di conclusioni dell’indagine, (che trovate in calce a questo articolo), non solo Rolex per lei, ma anche un più prestigioso Bulgari “modello serpente” del valore di circa 7.200 euro, consegnatole dopo il varo di un nuovo aliscafo della Liberty Lines di cui lei era madrina. Così tanto per il disturbo…

“You know that we are living in a material world, And I am a material girl”. No, niente scusate, questa è  la canzone di Madonna, non c’entra. Ma dopo avere citato Marylin, ci sta…

Ancora un’altra donzella rinviata a giudizio: è lei, Marianna Caronia. Attualmente deputata e , cose dell’altro mondo, ancora vice presidente della Commissione trasporti dell’Ars. Niente gioielli per lei, ma una buona uscita gonfiata per la cessazione del suo rapporto di lavoro con la Siremar (acquistata, in modo alquanto controverso, dai Morace e dai Franza) e un impegno ad ostacolare, insieme con la Vicari, la nomina di Prestigiacomo a consulente dell’Ars.

C’è un altro ‘dettaglio’ che lega Vicari e Caronia: entrambe figlie di sindacalisti nel settore trasporti. Cosa rappresentano, l’evoluzione dei sindacati tradizionali? 

Torniamo al processo Mare Mostrum, una delle inchieste più pesanti dell’ultimo decennio, perché come abbiamo avuto modo di dirvi (e come potete leggere in alcuni approfondimenti che trovate sotto negli articoli correlati) ha svelato un sistema fatto di corruzione, tangenti, gestione allegra di risorse pubbliche, interessi privati che dominano su quelli pubblici, un sistema che fa paura. Un sistema ‘Morace-Franza’ che accanto al ‘sistema Montante’ ci restituisce l’immagine di una Sicilia marcia che coinvolge, praticamente, direttamente o indirettamente, un’intera classe politica.

Nell’avviso di conclusioni delle indagini, figurano, va da sé, anche gli altri protagonisti di questo “romanzo della corruzione” (copyright, Procura della Repubblica).

C’è, Girolamo Fazio, detto Mimmo che, come vi abbiamo già detto, per l’accusa “era al soldo dei Morace”. Svolgeva il suo ruolo di deputato regionale per curare gli interessi degli armatori. Poverino,  si era confuso: aveva scambiato l’acronimo ‘ARS’ per Armatori Riuniti Sorridenti. Cose che capitano.

E, ovviamente, c’è lui, tirato in ballo sia nell’inchiesta sul sistema Montante che su quella sul sistema Morace: il grandissimo ex governatore, Rosario Crocetta. A lui 10mila euro dai Morace. Ma questa storia è troppo grande per pensare che possa trattarsi solo di questo. Il problema, semmai, sono “gli atti contrari ai suoi doveri d’ufficio”, ovvero le indebite pressioni sui dirigenti regionali Dorotea Piazza e Fulvio Bellomo per destinare, scrivono i Pm, maggiori risorse economiche alla Liberti Lynes. Più del dovuto, insomma. Avete capito che stinco di santo che era il ‘presidente della legalità’? Tu quoque…

In tutto sono 14 i destinatari del provvedimento siglato dai pm di Palermo Sergio Demontis e Francesco.

Qui potete leggere nomi e contestazioni:

 l’avviso di conclusioni delle indagini della Procura della Repubblica di Palermo

A Trapani un altro filone dell’inchiesta per la quale il 15 novembre è fissata l’udienza preliminare.

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