Senza tetto a Palermo, Nadia Spallitta: “Lo sgombero di via Savagnone va bloccato”

31 ottobre 2018

Tredici famiglie che hanno occupato una palazzina rischiano di ritrovarsi per strada. Minori inclusi. Nadia Spallitta: “Un’amministrazione comunale di sinistra deve pensare alla tutela del diritto all’alloggio”

“L’eventuale sgombero delle tredici famiglie che vivono nella seconda palazzina di via Giuseppe Savagnone, a Palermo, va bloccato, soprattutto a tutela dei minori”.

Lo dice Nadia Spallitta, già vice presidente vicario del Consiglio comunale di Palermo, esponente della sinistra cittadina.

“Un’amministrazione comunale di sinistra, illuminata – sottolinea Nadia Spallitta – tra le sue priorità mette la tutela del diritto all’alloggio. Si tratta di un presupposto indispensabile per gli obiettivi di solidarietà sociale che i partiti di sinistra che oggi governano la città dovrebbero naturalmente perseguire. In altri termini, l’attuale amministrazione comunale, invece di reprimere, seguendo politiche che poco si conciliano con i valori della sinistra, dovrebbe prima individuare le soluzioni, utilizzando l’enorme patrimonio immobiliare comunale e i beni confiscati alla mafia. Beni immobili che, per Regolamento, debbono essere destinati alla graduatoria dell’emergenza abitativa”.

“A ciò si aggiunga – prosegue l’esponente della sinistra cittadina – che, compito dell’amministrazione, è anche la tutela dei minori. Non è accettabile che, in presenza di possibili soluzioni, il Comune, senza aver prima individuato e garantito idonee alternative, immagini di effettuare procedure che possono risultare gravemente traumatiche per i bambini, che potrebbero essere costretti, in caso di sgombero coattivo, a subire il trauma degli scontri tra i propri genitori e le forze dell’ordine”.

“La soluzione alternativa non è l’accompagnamento di pochi mesi, che non risolve il problema dei senza tetto che hanno diritto a un alloggio, anche perché, difficilmente, in assenza di un reddito adeguato, si trovano privati disponibili a dare in affitto i propri appartamenti. E questo il Comune lo sa benissimo. Non si comprende poi – conclude Nadia Spallitta – il perché, nonostante siano passati anni dall’approvazione del Regolamento sugli interventi abitativi e sul diritto all’alloggio, l’amministrazione comunale non abbia mai attivato l’auto-recupero che avrebbe risolto molti problemi”.

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