Sanità, tutti ‘stabilizzati’. Ma concorsi pubblici non se ne bandiscono più?

8 ottobre 2018

Ce lo chiediamo sia perché tutti ‘festeggiano’ la stabilizzazione dei precari (“Sicilia modello nazionale”, leggiamo sul quotidiano ‘La Sicilia’), sia perché non sentiamo più parlare di concorsi pubblici da decenni. Si vede che il numero chiuso presso le facoltà di Medicina e Chirurgia ha prodotto questo bel risultato. Anche se l’ultima parola è della politica

Leggiamo sul quotidiano on line La Sicilia di Catania:

“La Sicilia, in tema di stabilizzazione dei precari nella Sanità è stata tra le prime Regioni d’Italia ad avviare il percorso applicando di fatto la legge Madia. In particolare è stato significativo il ruolo attivo e di chiarimento applicativo della normativa da parte dell’assessorato per la Salute. Insomma, l’Isola è stato da modello nazionale tanto da trainare sulla stessa falsa riga anche altre Regioni”.

In Italia siamo ultimi in tutto, ma siamo i primi per la stabilizzazione dei medici precari. Vi pare poco? Che è, non vi convincono i risultati perché magari pensate al caos dei Pronto Soccorso?

Via, siate positivi: pensate ai politici che governano che, tramite i direttori generali delle Aziende ospedaliere, ‘intruppano’ i medici secondo criteri rigorosamente clientelare, li tengono al ‘guinzaglio’ quattro-cinque anni e poi li stabilizzano.

Non è un metodo perfetto? Pensate alla noia dei concorsi: prove scritte, prove orali, raccomandazioni che si intersecano e si scontrano e che, in parte non vanno a buon fine.

Meglio la chiamata diretta, via: una bella segnalazione del politico e, oplà!, un bel contratto da precario. Liscio come l’olio.

“Da gennaio ad agosto 2018 (è questo, al momento il periodo preso in considerazione) – leggiamo sempre nell’articolo de La Sicilia – sono stati stabilizzati 2.305 profili professionali aventi diritto e sono in corso le procedure per la stabilizzazione di altri 2.936 precari fino alla 2019. Ovviamente lo ‘zoccolo duro’ è rappresentato quasi sempre dai medici (già stabilizzati 696, mentre altri 761 sono come previsione), seguiti dagli infermieri (612 già stabilizzati ed in attesa altri 662)”.

L’unica cosa che non abbiamo capito sono le due paroline “aventi diritto”: e da cosa discenderebbe questo diritto? Dal censo? Dalla famiglia (politica?)? ‘Enfiteusi’ medica? O si tratta di particolari forme di ‘usi civici’?

“Poi c’è l’aspetto amministrativo – leggiamo ancora sul quotidiano che per ora non è più di Mario Ciancio – infatti, una buona quota di stabilizzazione è rappresentata dai coadiutori amministrativi tanto utili e necessari per la ‘macchina burocratica’ delle aziende: finora stabilizzati 189 e in previsione ve ne sono altri 185”.

Insomma, anche per i dipendenti amministrativi non ci sono concorsi pubblici: e ci sembra giusto: ancora con ‘sta Costituzione italiana del 1948? La Costituzione si declama nelle feste comandate. Finite la festa la politica si fa i cavoli propri.

Ma sì, basta con ‘sti concorsi pubblici: molto più funzionale e veloce una bella ‘selezione’ politica: tu sì perché sei mio parente, tu no perché sei nessuno, tu sì perché sei mio amico, tu no perché voti non ne hai, tu sì perché me l’ha detto ‘u zu Totò.

“Altra figura predominante – ancora La Sicilia di Catania – quella dell’operatore socio-sanitario: finora ne sono stati stabilizzati 122 con una previsione di altri 286, così come gli ausiliari specializzati (93 stabilizzati e altri 242 da stabilizzare)”.

Anche per queste figure nessun concorso: solo selezione politica, per valorizzare le professionalità…

Su La Sicilia, ovviamente, non poteva mancare la dichiarazione del presidente della Regione ‘catanese’, pardon, siciliana, Nello Musumeci:

“Nel piano attuale – dice Musumeci – si prevede di raggiungere le circa tremila unità entro l’anno (di stabilizzati ndr). A queste si affiancano le mobilità e i nuovi concorsi che, per la prima volta, ci stanno vedendo supplire alle carenze di organico in alcune aree specifiche”.

Presidente Musumeci, ma che dice? “Nuovi concorsi”? Intanto può anche togliere la parola “nuovi”, perché i vecchi concorsi mancano da oltre trent’anni.

E poi, presidente, non ci faccia spaventare: concorsi nella sanità pubblica siciliana con esami scritti e orali? Ma dice vero? Ma si rende conto o no che rischia di prendere i più bravi? Ci dica che è uno scherzo, che una cosa del genere non succederà mai…

Infine una notizia su Palermo. Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo. Arriverà la stabilizzazione anche per gli ex Lsu. E ci mancherebbe…

P.s.

Alla fine il numero chiuso nelle facoltà di Medicina e Chirurgia è servito a giustificare le assunzioni per chiamata diretta dei medici pubblici. Siamo molto contenti. Soprattutto perché sono stati scelti i più bravi… 

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