Pronto Soccorso della Sicilia, in arrivo grandi novità, naturalmente a Catania…/ MATTINALE 155

8 ottobre 2018

L’emergenza Pronto Soccorso viene affrontata dal Governo regionale con due pesi e due misure. A Catania – che è la provincia del presidente della Regione, Nello Musumeci e dell’assessore Ruggero Razza – è già pronto (e scusate il gioco di parole) un nuovo Pronto Soccorso. E a Palermo? La riforma del triage… Della serie, cari palermitani, continuate a cuocere nei Pronto Soccorso-bolgie che vi hanno lasciato i Governi Lombardo e Crocetta alla faccia di medici, infermieri e utenti…

Non bisogna mai giudicare un Governo con il metro campanilistico, perché si rischia di dare informazioni fuorvianti. Però, signori, quando gli atti di chi comanda sono oggettivamente unilaterali perché non farlo notare? E’ il caso della sanità siciliana e, segnatamente, della gestione dei Pronto Soccorso. Sapete qual è la notizia, alla fine? Che sta aprendo i battenti un nuovo Pronto Soccorso a Catania, per la precisione, al Policlinico universitario della Città Etnea.

Per carità, non possiamo che essere contenti per i catanesi, che incassano l’ennesimo intervento da parte dell’attuale Governo regionale in materia di sanità pubblica. Un nuovo Pronto Soccorso avveniristico.

Il problema è che l’emergenza Pronto Soccorso non è solo a Catania, ma in tutta la Sicilia. Le aggressioni, da parte degli utenti esasperati, sono all’ordine del giorno soprattutto a Palermo. Ma, da quello che abbiamo capito, si profila una ‘riforma’ dei Pronto Soccorso in generale, ma l’unica, nuova struttura sanitaria in questo settore se la sta ‘beccando’ Catania, guarda caso la provincia del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e dell’assessore regionale alla Salute-Sanità, Ruggero Razza.

Lo sappiamo, è un po’ ‘sconveniente’ scrivere queste cose perché si alimentano invidie – lo ribadiamo – campanilistiche. Ma se il campanilismo lo pratica l’attuale Governo siciliano perché non farlo notare?

Se non ricordiamo male, il maggior numero di aggressioni a medici e infermieri sono avvenute nei Pronto Soccorso di Palermo. E come hanno risposto il presidente Musumeci e l’assessore Razza? Potenziando il servizio di repressione di eventuali proteste.

Non migliorando il servizio – che rimane carente non certo per responsabilità di medici e infermieri – ma potenziando, perché alla fine di questo si tratta, una sorta di servizio di ‘buttafuori’, ovvero personale adibito ad utilizzare i muscoli per portare a miti consigli i cittadini che vanno in escandescenze perché, dopo ore ed ore di attesa, non vengono visitati. O i cittadini che si lamentano del fatto che un loro congiunto portato al Pronto Soccorso rimane in barella nei corridoi dello stesso Pronto per due, tre, quattro giorni per mancanza di posti letto!

A Palermo, per i cittadini che si lamentano di questo pessimo servizio offerto – ribadiamo: non dai medici e dagli infermieri, ma dall’attuale Governo regionale – c’è pronta la ‘Santa ragione’. Della serie: tu cittadino ti lamenti che il servizio sanitario è pessimo perché un tuo congiunto è stato visitato dopo 24 ore ed è stato ‘parcheggiato’ su una barella per due o tre giorni, e cominci a gridare e a minacciare? Se fai così, i buttafuori ti daranno una bella lavata di capo…

A Catania, però, il presidente Musumeci e l’assessore Razza non se la sono sentiti di assicurare lo stesso ‘servizio’. Catania non è Palermo. Il capoluogo siciliano, volendo, è una città punica e, ogni tanto, una messa in riga non guasta. Catania, invece, è una città gentile, il dialetto è più sciolto e poi dall’alto c’è l’Etna, mica il Monte Pellegrino e Santa Rosalia come a Palermo! Volete mettere?

L’Etna merita un nuovo Pronto Soccorso, Palermo può attendere. Per il capoluogo siciliano – per le bolge dantesche dei Pronto Soccorso del capoluogo siciliano – Musumeci e Razza hanno altri progetti. Quali? La riforma delle riforme: ovvero un nuovo triage.

A quanto pare, il presidente Musumeci e l’assessore Razza conoscono molto bene la storia di Napoleone e, per Palermo, sarebbe prevista l’introduzione di due nuovi codici.

A quattro codici classici del triage – codice bianco per chi può aspettare (e Iddio solo sa quanto aspetta), codice verde per chi aspetta lo stesso, codice giallo per chi, forse, entro 24 ore verrà visitato in un modo o nell’altro e codice rosso per quelli che, vuoi o no vuoi, debbono essere visitati – si aggiungeranno, per l’appunto, altri due codici: il codice per l’altro mondo (ai tempi di Napoleone, se non ricordiamo male, si chiamava codice nero, ma non sarà certo questa la formula linguistica che verrà adottata) e il codice ‘R’, cioè il codice per i ‘Raccomandati’ (politici e persone importanti per i quali non si può applicare ‘A livella del grande Totò).

Per ora dai Pronto Soccorso di Palermo è tutto, linea a Palazzo d’Orleans, sede del Governo regionale siciliano per gli aggiornamenti…

P.s.

Ovviamente, preghiamo ‘vivamente’ chi legge questo blog di non far sapere che il Governo Musumeci ha provato a ‘risparmiare’ 115 milioni di euro per finanziare il pagamento dei mutui dei Comuni siciliani che rischiano il fallimento… Per carità, non mettiamo in giro la voce che anche l’attuale Governo utilizza i soldi degli ospedali pubblici siciliani per pagare spese che non sa sanità con c’entrano una mazza!

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