Avviso 2/ Ente con sede a Palermo, corsi a Partinico e reperimento del personale… nel Messinese!

5 ottobre 2018

Non ci stiamo inventando niente: è tutto nelle ‘carte’. Un caso emblematico di come il Governo e il dipartimento della Formazione professionale della Regione stanno ‘tutelando’ il personale licenziato. In questa vicenda che vi raccontiamo siamo oltre la fantasia. L’assessore Roberto Lagalla e il dirigente generale Gianni Silvia sanno qualcosa? 

Può un ente che opera nella Formazione professionale avere sede a Palermo, svolgere i corsi a Partinico e reclutare il personale in provincia di Messina? Questa, in estrema sintesi, è la domanda che poniamo all’assessore regionale alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, e al dirigente generale del dipartimento Formazione professionale della Regione, Gianni Silvia.

Non ci stiamo inventando nulla: parlano le ‘carte’. Di scena, tanto per cambiare, uno dei tanti bandi ai quali il dipartimento Formazione ci ha ormai abituato: l’Avviso 2 del 2018, noto anche come Bando a Catalogo.

Siccome siamo di natura curiosi, siamo andati a spulciare le tra le modalità, in verità molto fantasiose, con le quali gli enti reclutano il personale. E spulcia di qua e spulcia di là, ci siamo imbattuti in una modalità di reperimento del personale che ci ha molto colpito per fantasia.

L’ente Associazione culturale Panormus, la cui sede legale si trova in via dei Leoni 39/A, a Palermo, è alla ricerca di personale da utilizzare presso la sede di erogazione dei corsi di Formazione che si trova a Partinico, in via Francesco Crispi n. 36.

Volendo ci sta: la sede è a Palermo, i corsi si dovrebbero svolgere a Partinico, provincia di Palermo: ok, ci può stare.

Poi, però, arriva la sorpresa: come si evince dall’art. 6.6 del bando pubblico diffuso dall’ente Associazione culturale Panormus, i colloqui relativi alla selezione si terranno a Capizzi, in provincia di Messina, ad ‘appena’ 150 km di distanza da Palermo e a 180 km da Partinico.

Assessore Lagalla, dirigente generale Silvia: potete spiegare perché succede tutto questo?

Insomma, malgrado le rassicurazioni dell’assessore Lagalla e del dirigente generale Silvia in merito alla salvaguardia del posto di lavoro degli ex dipendenti del settore, ebbene, non ci sembra che questo modo di reperire il personale sia in perfetto accordo con gli impegni del Governo regionale (per la parte politica) e del dipartimento Formazione professionale (per la parte amministrativa).

Secondo voi – signor assessore e signor dirigente generale – questa modalità di reperimento del personale va bene? E’ tutto a posto?

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