Formazione professionale, l’ultima trovata: classificare i lavoratori secondo la provincia di nascita!

19 settembre 2018

A che serve la nuova classificazione? A nulla. Anzi, a prendere – o forse a perdere – tempo. La dimostrazione matematica che, mentre 8 mila persone senza lavoro attendono di riprendere servizio, il Dipartimento Formazione della Regione siciliana si cimenta nell’unica cosa che riesce a fare con diligenza: ‘ammuttari fumu ca ‘a stanga e cogghiri acqua cu ‘u panaru…’  

Dal Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione professionale della Regione siciliana non c’è più nulla che possa più stupirci ma, dobbiamo dare atto che la fantasia di chi gestisce questo delicata e laboriosa struttura supera qualunque sogno a occhi aperti che il miglior creativo possa mai immaginare.

Forse, nel rispetto delle teorie di Sigmund Freud, le ultime trovate del Dipartimento rappresentano il modo per esprimere bisogni insoddisfatti che altrimenti non potrebbero emergere.

Infatti la pubblicazione del comunicato Prot. 64043, dove sono stati pubblicati i nominativi degli iscritti all’Albo regionale dei formatori è il fulgido esempio di come viene esplicitata la fantasia dei burocrati di tale Dipartimento, che hanno pensato (probabilmente a seguito di una visione notturna) di classificare i nominativi secondo la provincia di nascita!

Questa aggregazione per province degli iscritti all’Albo dovrebbe “agevolare la conoscenza di informazioni utili” come recita la descrizione relativa alla pubblicazione sul sito istituzionale del comunicato Prot. 64043.

Ma per chi, come noi, ha i piedi fermamente ancorati sulla terra questo ennesimo succedaneo dell’Albo a cosa serve? A nulla. Il solito e reiterato goffo tentativo di confondere gli operatori e di perdere ulteriore tempo.
Analizziamo qualche caso per cercare di fare un po’ di chiarezza.

Un dipendente nato a Caropepe Valguarnera e residente a Palermo da più di 40 anni risulta inserito nella provincia di Enna; quindi gli enti gestori destinatari di risorse si rivolgeranno al carrapipano in questione nel caso in cui dovessero avvalersi della professionalità dell’iscritto anche se residente a Palermo?

Non possiamo esimerci dal sorridere anche se ci sarebbe soltanto da piangere.

Infatti l’interrogativo che scatta spontaneo è interrogarsi sulla contorta e fantasiosa mente che ha partorito l’ennesima boiata magistrale, considerando, tra l’altro, che il creatore di tale elenco è stipendiato profumatamente con risorse dei contribuenti siciliani.

Questo continuo viaggio nella fantasia se usato come fuga dalla realtà rischia di diventare una droga mentale, con il pericolo di assuefare gli attori, rendendoli incapaci di affrontare gli annosi problemi del sistema formativo siciliano. Un metodo che potrebbe mettere in evidenza l’incapacità di distinguere tra ciò che è reale e ciò che non lo è.

Intanto gli ex lavoratori del comparto Formazione professionale della Sicilia attendono che i panni sciorinati da questo governo diventino utilizzabili, chiaramente dopo averli raccolti e quantomeno stirati. Ma anche questa è pura fantasia. La triste realtà è l’assoluto immobilismo e la confusione sovrana che è sotto gli occhi di tutti.

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