Discarica di Terrasini: diffida penale per il Governo della Regione siciliana

14 settembre 2018

La diffida, presentata dal Comitato per la salvaguardia del territorio di Paterna-Zucco, è patrocinata dall’avvocato Carlo Pezzino Rao, un legale noto per le sue battaglie a tutela dell’ambiente. Restano un paio di domande un po’ inquietanti: perché la nuova discarica deve essere realizzata proprio a due passi da Terrasini? chi c’è dietro questa storia? che tipo di interessi si celano?   

Le domande sono tante. Che tipo di interessi ci sono dietro la discarica che ‘deve’ essere realizzata a due passi da Terrasini, in provincia di Palermo, massacrando l’area della Zucco, inquinando un paio di Riserva naturali, una Zona di Protezione Speciale e un Sito d’Interesse comunitario? E’ arrivata qualche “offerta” alla quale non si può dire NO? Perché un progetto folle, pensato già ai tempi del Governo di Raffaele Lombardo, proposto dal passato Governo di Rosario Crocetta viene oggi riesumata dai ‘Filosofi’ del dipartimento Acque e Rifiuti della Regione siciliana, già protagonisti, negli anni passati, dello sperpero di un miliardo di euro sparito nel nulla tra Centri di compostaggio e Isole ecologiche ‘fantasma’ con il ‘contorno’ di bonifiche rimaste sulla carta?

In attesa che il Governo regionale chiarisca – e magari in attesa che i grillini dell’Ars si diano una mossa: per esempio coinvolgendo il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per bloccare quest’ennesimo scempio – arriva una diffida penale firmata dal Comitato per la salvaguardia del territorio di Paterna-Zucco patrocinata dall’avvocato Carlo Pezzino Rao, un legale da sempre in prima fila nelle battaglie per la tutela dell’ambiente.

Dopo aver presentato la diffida penale il Comitato ha diffuso il seguente comunicato:

“Il 17 Luglio 2018 – leggiamo nel comunicato – è stato approvato dalla Regione siciliana un centro privato ed industriale di stoccaggio e compostaggio RIFIUTI nel bellissimo territorio di Paterna a Terrasini. Contrada Paterna, l’ultimo polmone verde, per il suo valore ed interesse naturalistico, culturale e storico – per la vicinanza dell’area dello Zucco, una volta feudo del duca Henry duca d’Aumale, e per alcuni recenti ritrovamenti e l’area archeologica lungo il fiume Nocella – rappresenta una zona da valorizzare e non certamente da condannare con i rifiuti”.

“Per tale ragione – prosegue il comunicato – da circa un mese, dalla volontà di diversi cittadini di Terrasini, aziende agricole biologiche certificate e da eccellenti aziende turistiche della zona di difendere lo splendido territorio agricolo di contrada Paterna e Zucco dal pericolo di un impianto rifiuti industriale di un privato, è nato il Comitato per la salvaguardia del territorio di Paterna-Zucco, ed ha avuto migliaia di adesioni in pochissimo tempo”.

Il Comitato ha depositato al protocollo dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente e al Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione siciliana, la richiesta di revoca e annullamento in autotutela del Decreto assessoriale n. 420 /GAB del 16 dicembre 2016 e del Decreto Dirigente Generale n. 774 del 17 luglio 2018, emesso dall’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di Pubblica Utilità-Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti – Servizio 7 “Autorizzazioni Impianti Gestione Rifiuti  – A.I.A.

La diffida a procedere è indirizzata all’assessore al Territorio Toto Cordaro,  al dirigente generale del dipartimento Acqua e Rifiuti, Salvatore Cocina,  e, per conoscenza, all’assessore regionale con delega ai Rifiuti, Alberto Pierobon, al sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci, e alla Procura della Repubblica di Palermo.

“Trascorsi trenta giorni dalla consegna della diffida da parte dell’avvocato del Comitato, Carlo Pezzino Rao, che ha presentato un articolato e circostanziato elaborato che ricostruisce l’anomala vicenda della concessione ad un privato di un Centro di Compostaggio e Stoccaggio Rifiuti nell’agro di Paterna a Terrasini, si procederà penalmente”, si legge sempre nel comunicato.

Insomma, dalle parole si sta passando ai fatti. D’ora in poi di parlerà nei Tribunali.

La diffida è stata depositata dal Presidente del Comitato, Beatrice Gozzo. Che spiega:

“Questa decisione pregiudica fortemente un territorio vocato al turismo e all’agricoltura biologica e su cui insistono alcune Riserve naturali e nella quale molti giovani, come me, hanno deciso di costruire il loro futuro. Qualora venisse realizzato questo progetto, la salute dei cittadini, l’imprenditoria agricola e il turismo sarebbero a grave rischio”.

“Contrada Paterna a Terrasini – leggiamo sempre nel comunicato – è l’ultimo polmone verde del centro costiero, eccellenza per il suo valore naturalistico, culturale e storico. Si interseca infatti nell’area dello Zucco, una volta feudo di Henri d’Orleans, duca d’Aumale, ricca di preesistenze storiche ed archeologiche. Per la presenza di tante abitazioni a poche centinaia di metri, per le diverse aziende agricole bio certificate e premiate, del Sito di Interesse Comunitario ‘Montagna Longa-Pizzo Montanello’ e della Zona di Protezione Speciale ‘Monte Pecoraro-Pizzo Cirina’, per la Riserva naturalistica WWF Capo Rama e il confinante Fiume Nocella e Vallone Paterna, già vincolato a Parco Fluviale nel Piano Regolatore Generale di Terrasini e che diverse Associazioni ambientaliste vorrebbero elevare a riserva naturale”.

Il Comitato ha chiesto inoltre all’amministrazione comunale di Terrasini di partecipare al bando regionale per la bonifica della vecchia discarica (incendiatasi nel 2012/2013), vicinissima al terreno del nuovo centro rifiuti, in scadenza il 20 settembre 2018.

Il Comitato ha ricevuto pieno sostegno da cittadini associazioni e aziende del territorio, tra le quali i villaggi turistici ‘Città del Mare’ e ‘Perla del Golfo’.

“Bisogna finirla di considerare il verde agricolo un vuoto urbanistico dove si può fare di tutto – dichiara il Presidente della Biblioteca Comunale di Terrasini, Antonio Catalfio – questo territorio rappresenta il futuro economico per Terrasini, ma anche per i contigui territori di Partinico, Carini, Giardinello e Montelepre. Una città contro questo progetto, il voto unanime del Consiglio comunale, massima espressione sulle scelte urbanistiche, sono state finora voci inascoltate. Ringraziamo l’avvocato Carlo Pezzino Rao per il prezioso lavoro svolto, che coniuga competenza professionale e amore per l’ambiente”.

“C’è un pericolo imminente che incombe su Terrasini – afferma il giornalista Francesco Cicerone, componente del comitato e cittadino di Terrasini – quello di ritrovarsi a breve un centro rifiuti che nessuno vuole. Autorizzato in una zona agricola, in una strada chiusa, in un luogo con una strada strettissima, con il fiume e gli affluenti vicino, con abitazioni a meno di 200 metri, con aziende agricole biologiche certificate, con strutture alberghiere turistiche eccezionali. E tutto ciò senza alcun bando pubblico. A Terrasini verranno portate le tonnellate di rifiuti provenienti da tutti i paesi dell’SRR secondo quanto si può leggere nel decreto autorizzativo. Camion che andranno e verranno continuamente, e la puzza, ed i terreni e le case potrebbero perdere valore, ed il paese da turistico – di botto – potrebbe cambiare ed essere riconosciuto come il paese della mondezza”.

“Il Comitato si opporrà in tutte le maniere e nelle sedi istituzionali all’autorizzata costruzione di tale centro di rifiuti nel nostro territorio – conclude il comunicato -. Invitiamo tutti i cittadini che hanno a cuore il nostro territorio ad unirsi a noi. L’interesse di una persona non può prevalere su quella collettiva e superiore di tantissimi altri”.

P.s.

Non possiamo non notare le contraddizioni del Governo regionale. Qualche giorno fa uno ‘scoppiettante’ comunicato stampa dell’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, annuncia chiarezza sull’inquinamento del fiume Nocella. Lo stesso Governo, di fatto, vuole realizzare una discarica proprio nell’area del fiume Nocella. La verità è che, in materia di gestione dei rifiuti, il Governo regionale sta facendo una grande confusione… 

 

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