Glifosato: la multinazionale Monsanto perde in Tribunale contro Avaaz

9 settembre 2018

La Monsanto, multinazionale da 50 miliardi di dollari, ha perso in Tribunale contro Avaaz, l’organizzazione non governativa che si batte per la tutela dell’ambiente nel mondo. Tema dello scontro: il glifosato. E’ andata meglio all’Unione Europea dell’euro, che invece il glifosato lo ha imposto a 500 milioni di cittadini europei per altri cinque anni! 

L’annuncio lo danno in un comunicato i protagonisti di Avaaz, l’organizzazione non governativa, fondata nel 2017, che si batte per la tutela dell’ambiente:

“Cari avaaziani,

la nostra udienza è appena finita e il giudice ha completamente DISTRUTTO l’ordine di esibizione di Monsanto contro Avaaz!!! Ha detto che quelle richieste avrebbero avuto un ‘effetto tremendo e agghiacciante’, che ‘nessuno vorrebbe vedere violate la sua attività e la sua privacy’ e ha addirittura dato a Monsanto una lezione su democrazia e libertà di parola! A quel punto è partito un applauso spontaneo dai membri di Avaaz presenti in aula”.

Per la cronaca, la multinazionale da 50 miliardi di dollari Monsanto, famosa perché ha venduto in mezzo mondo un erbicida a base di glifosato, aveva chiesto ad Avaaz di consegnare entro pochissimi giorni ogni email, appunto o documento dove si cita la Monsanto, compresi i nomi e gli indirizzi e-mail dei membri di Avaaz che hanno firmato campagne sulla multinazionale.

Richiesta respinta dal Tribunale.

“Quest’ordine di esibizione era mostruoso – dice il direttore di Avaaz, Iain Keith -: ci avrebbe obbligato a spendere mesi e centinaia di migliaia di euro per cercare e consegnare a Monsanto ogni cosa che chiunque del nostro team abbia mai scritto o detto su di loro. Compresi gli indirizzi e i nomi dei nostri membri che abbiano mandato messaggi su Monsanto a politici e istituzioni! E la cosa peggiore era che i tribunali di New York tendono ad APPROVARE AUTOMATICAMENTE richieste come questa, perché di solito più informazioni significano più giustizia”.

“Poi la nostra comunità è intervenuta – leggiamo sempre nel comunicato di Avaaz -. Oltre 200 mila di noi hanno donato e abbiamo potuto ingaggiare il miglior avvocato in materia: Andrew Celli, che aveva già affrontato e vinto casi simili. Lui e il suo team hanno lavorato con Avaaz e preparato una difesa perfetta, inattaccabile. È lunga, scritta in ‘legalese, e in inglese, ma è davvero un capolavoro (QUI LA MEMORIA).

“Monsanto – prosegue il comunicato – ha mandato uno dei suoi avvocati migliori, uno che ha difeso di tutto, dall’amianto al piombo all’arsenico. Ma con le nostre note da una parte e una bellissima arringa dall’altra, abbiamo convinto il giudice, che ha preso la decisione RARISSIMA di rigettare l’INTERO ordine di esibizione. Normalmente al massimo limitano le richieste a qualcosa di più ragionevole, ma nelle pretese di Monsanto contro Avaaz la corte non ha trovato niente di ragionevole!”.

“È un momento da festeggiare, ma potrebbe non essere finita – leggiamo ancora nel comunicato -. Monsanto può ancora fare ricorso, o attaccarci in qualche altro modo. Ma ora abbiamo questa grande vittoria, questo precedente, un grande team legale e, come sempre, un’incredibile comunità sempre pronta a far sentire la propria voce e a tenere testa al potente di turno. L’obiettivo di questi attacchi legali è spaventarci. E mi viene da piangere di gioia – dice sempre il direttore di Avaaz – pensando che, grazie a questa fantastica comunità, non ho davvero niente da temere da roba di questo tipo. Perché nemmeno le multinazionali più potenti del mondo sono più forti della verità, della brava gente che lavora assieme per proteggere tutto ciò che ama, della forza di tutti noi che rendiamo possibile questo incredibile movimento”.

C’è anche un P.s.

“Un altro incredibile esempio di cosa può fare questo movimento: un membro di Avaaz, dopo aver letto dell’attacco di Monsanto, ci ha scritto suggerendoci di chiedere a Bayer, che sta acquistando Monsanto, di fermarli. Ma non si è fermato lì: ha poi scritto direttamente a me e all’Amministratore Delegato di Bayer, che l’ha chiamato personalmente dopo poche ore dicendo che mi avrebbe parlato volentieri! Quindi, ci sentiamo lunedì mattina. Non ho idea di cosa ne uscirà, ma è un altro esempio delle cose assurde e bellissime che succedono grazie a questa comunità di cui facciamo parte. Grazie a tutte e tutti per quello che siete”.

C’è anche un nostro commento: solo l’Unione Europea dell’euro non ha trovato nulla da dire sul glifosato: tant’è veri che ne ha prorogato l’utilizzazione per altri cinque anni. E poi si chiedono perché in Europa i cittadini votano per i “populisti”…

Foto tratta da coscienzeinrete.net

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