Le due poltrone di Gianfranco Miccichè: presidente dell’Ars ed europarlamentare…

28 agosto 2018

‘Pizzicato’ e intervistato dal quotidiano La Sicilia di Catania, il presidente del Parlamento siciliano, Gianfranco Miccichè, dice che si dimetterà dal Parlamento di Strasburgo a settembre. E che il posto di euro deputato di Forza Italia spetta a Innocenzo Leontini. sarà così? Intanto l’eurodeputato grillino, Ignazio Corrao, l’attacca. I casi precedenti di doppie poltrone: Raffaele Stancanelli e Diego Cammarata  

Poteva mancare la ‘miccicheata’ di fine estate? La parola ‘miccicheata’ viene da Gianfranco Miccichè, presidente del Parlamento siciliano e, dai primi giorni di luglio – cioè da quando l’ex eurodeputato di Forza Italia, Salvo Pogliese, eletto sindaco di Catania, ha lasciato il Parlamento di Strasburgo – anche deputato europeo. Due cariche incompatibili.

‘Pizzicato’ dal quotidiano La Sicilia di Catania, Miccichè, un po’ stizzito, ha detto che lui si dimetterà da europarlamentare, e che il posto di eurodeputato tocca al secondo dei non eletti della lista di Forza Italia, l’ex parlamentare ed ex assessore regionale, Innocenzo Leontini.

Ma Miccichè non si vuole dimettere subito. Dice a La Sicilia alla prima plenaria:

“Che se non ricordo male – precisa – è il 10 settembre. Sarà anche una cosa simbolica. Vede, da quando sono presidente c’è un gruppo di persone che si sta facendo un culo così per me. Voglio premiare il mio staff, che lavora da mesi con impegno, senza risparmiarsi. Voglio portarli tutti a Strasburgo con me per l’insediamento: sarà una specie di gita-premio. Arriviamo lì, mi insedio e poi subito dopo mi dimetto. Facciamo una bella festa e poi torniamo tutti a Palermo a lavorare per il bene della Sicilia”.

A parte la ‘raffinatezza’ del linguaggio – “si sta facendo un culo così” – on si può non notare l’alto senso delle istituzioni di Miccichè, che scambia la funzione parlamentare per un’occasione di svago, per sé e per gli amici. Chi pagherebbe la “gita premio”? Il presidente Miccichè con i suoi soldi? Volendo sì, perché rispetto a qualche anno fa, quando non riuscì nemmeno ad essere eletto al Parlamento europeo – quando disse a un giornalista che lui, on 4 mila euro al mese on riusciva a campare – qualche euro in più, nelle sua tasche, dovrebbe circolare.

Intanto, pronto accomodo, il parlamentare europeo, del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao, come si dice in Sicilia, ci acchiana in capu:

“La doppia poltrona del presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, europarlamentare dal 19 luglio e venuta fuori solo grazie alla solerzia di due giornalisti siciliani, è l’ennesimo schiaffo in faccia ai cittadini. Una vergogna targata Forza Italia per la quale chiediamo il parere del presidente Tajiani, sempre pronto a giudicare tutto e tutti. Cosa dice Tajani adesso? Prova imbarazzo o no?”.

Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, è anche lui un esponente di Forza Italia. Ed è anche il vice coordinatore nazionale che dovrebbe scippare la poltrona di coordinatore regionale in Sicilia proprio a Miccichè.

“Quello che fa ancora più specie in questa triste vicenda – spiega Corrao – è che se i giornalisti non lo avessero reso noto, Micciché avrebbe continuato a far finta di niente, giocando anche sul nome di Giovanni, certamente meno riconoscibile rispetto a quello di Gianfranco e pure in barba agli stessi regolamenti di quell’Assemblea regionale di cui lui stesso di definisce garante. Assemblea che peraltro lavora pochissimo grazie anche alla sua gestione. Cosa ancor più grave è la spocchia con la quale l’onorevole Micciché continua a parlare di indennità e soldi, pensando di fare uno smacco al Movimento 5 Stelle o ai suoi compagni di partito. Ebbene, Gianfranco Micciché, lo smacco lo sta facendo soprattutto ai siciliani, mostrando loro tutto il suo attaccamento alle poltrone e alle indennità, facendo carta straccia dei regolamenti dell’Ars e della gestione dell’Aula”.

A questo punto Corrao tira in ballo pure il presidente della Regione, Nello Musumeci:

“Insomma, votando Musumeci, i siciliani lo scorso autunno, hanno fatto un pessimo affare. Nel frattempo, l’Europa è e rimane una cosa seria e mentre gli altri Paesi, negli anni lottavano per i diritti dei propri concittadini, i partiti italiani come Forza Italia e affini, mandavano qui a Bruxelles, conduttori televisivi e starlettes. La tradizione non è cambiata. I deputati siciliani erano cinque ed eravamo già pochissimi. Ora siamo ancora meno – conclude Corrao – continuate a scherzare con le tasche dei cittadini”.

Preso con le dita nella marmellata – con la gita già ‘addobbata’ e adesso rovinata – c’è il pericolo che la festa di settembre con gli amici “che si fanno il culo” salti. Mannaggia… E al giornalista de La Sicilia dice:

“Lei questa notizia non l’ha presa dal sito dell’europarlamento. Gliel’ha detta Cancelleri. Oppure qualcuno del mio partito…

Però va detto – per onestà di cronaca – che, nel centrodestra siciliano, l’idea di tenersi la doppia poltrona è sempre stata presente. Proprio a Catania un sindaco appena eletto – era Raffaele Stancanelli (oggi di nuovo parlamentare nazionale con la spinta di Diventeràbellissila di Nello Musumeci, all’insegna del rinnovamento della politica…) non ne voleva sapere proprio di mollare la poltrona di senatore.

Idem per Diego Cammarata, eletto sindaco di Palermo da deputato della Camera che non ne voleva sapere di mollare la poltrona di Montecitorio. In tutt’e due i casi si andò per le lunghe.

Cosa vogliamo dire? Che quello che dice Miccichè a La Sicilia – che nell’arte della bugia è un maestro – potrebbe essere vero solo in parte.

Se è sicuro che resterà presidente dell’Ars (ha davanti altri quattro ani e mezzo di indennità parlamentare: figuriamoci!), non è altrettanto matematico che si dimetta subito da Parlamentare europeo. Bisognerà capire cosa prevedono i regolamenti del Parlamento europeo. Conoscendo il nostro ‘pero’, noi siamo certi che Miccichè cercherà ogni possibile cavillo per tenersi quanto più possibile le due poltrone…

Alla fine il migliore è il sindaco di Catania, il già citato Salvo Pogliese che, sempre su La Sicilia di Catania commenta:

“Ognuno ha il suo stile e la sua dignità”.

P.s.

Certo che il centrosinistra siciliano è sfortunato. Appena qualche giorno fa, salendo sulla nave ‘Diciotti’ insieme con Davide Faraone e Laura Boldrini, Gianfranco Miccichè era stato nominato sul campo leader del centrosinistra siciliano, anche grazie al suo passato in Lotta Continua (militanza interrotta dopo aver conosciuto Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi). 

Cavolo: appena la sinistra siciliana trova un leader credibile il diavolo ci va a mettere subito la coda… E quindi ancora Antonello Cracolici, Giuseppe Lupo, la CISL siciliana senza Formazione professionale…

P.s. 2

A proposito: ma Miccichè, sulla nave ‘Diciotti’, è salito da presidente dell’Ars o da eurodeputato?   

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