Disabili gravissimi della Sicilia: cosa c’è dietro i ritardi nei pagamenti? E se…

2 agosto 2018

… e se i conti tra il passato e il presente, per esempio, non dovessero coincidere? Insomma: se i disabili gravissimi della nostra Isola sono veramente circa 13 mila, beh, nessun problema: i ritardi di oggi sono dovuti ai controlli. E se, invece, il numero di oggi dovesse essere, per esempio, inferiore al numero del passato? Sarebbe un bel problema  

Il tema è spinoso e questo blog l’ha affrontato più volte, perché quella di disabili gravissimi non è questione che può essere sottovalutata. Il perché questa vicenda sia diventata un’anomalia l’abbiamo scritto lo scorso 12 luglio:

“Perché da quando il passato Governo regionale di Rosario Crocetta ha stabilito che ai disabili gravissimi, invece dei servizi forniti dalle strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche, debbono andare i soldi – un assegno di poco meno di 2 mila euro al mese –  si è scoperto che, nella nostra Isola, ci sono ben 13 mila disabili gravissimi. In pratica, in Sicilia, ci sarebbe un disabile gravissimo per ogni 390 abitanti (QUI UN APPROFONDIMENTO CON UN’INTERVISTA A PAOLO AMENTA, VICE PRESIDENTE DELL’ANCI SICILIA).

Sulla vicenda, in queste ore, è intervenuto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che ha accolto la richiesta del comitato #SiamoHandicappatiNoCretini e ha autorizzato la diretta streaming dell’audizione della commissione Sanità dell’Ars, durante la quale si è discusso della bozza del decreto sui disabili.

“Non vorrei – ha detto rivolgendosi ai rappresentanti delle associazioni Miccichè – che si pensasse che il Parlamento non sia impegnato a trovare una soluzione per le vostre esigenze. Abbiate fiducia nella politica. Insieme con gli assessori alla Salute, Ruggero Razza, alla Famiglia, Mariella Ippolito e alla presidente della commissione Sanità, Margherita La Rocca Ruvolo, per i disabili sono state messe in campo tutte le strategie necessarie e io sono pronto a sostenervi in questa battaglia”.

L’ultima parte del comunicato di Miccichè è un po’ sibillina:

“Questo non è un problema che va affrontato secondo le logiche di contrapposizione tra maggioranza e opposizione, ma con il concorso di tutte le forze al di là delle appartenenze politiche. Durante la discussione della Finanziaria questo Parlamento ha dimostrato di saper essere trasversale”.

Proviamo a capire il perché dell’invito di Miccichè amaggioranza e opposizione a trovare una soluzione.

Abbiamo parlato di anomalia. In realtà, in questa vicenda, le anomalie sono due.

La prima anomalia è l’alto numero di disabili gravissimi presenti in Sicilia: 13 mila, uno ogni 390 abitanti.

La seconda anomalia l’ha creata – non sappiamo se volontariamente o involontariamente – l’ex Presidente della Regione, Rosario Crocetta, quando ha deciso, come già ricordato, di assegnare ai disabili gravissimi l’assegno mensile invece che i servizi che venivano forniti dalle strutture sanitarie della Sicilia.

Accanto a queste due anomalie ci sono i dubbi.

Fino allo scorso anno dei disabili gravissimi si occupavano le cooperative convenzionate con le Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) della Sicilia. Diciamo subito che noi non sappiamo quanto erano i disabili gravissimi negli anni passati.

A quanto ci risulta, i protagonisti di queste cooperative non avrebbero preso molto bene il cambio imposto dal Governo Crocetta. Perché, di fatto, in un solo colpo, tali cooperative sono state messe all’angolo.

Incassando direttamente i soldi dall’amministrazione regionale, saranno i familiari ad occuparsi dei disabili gravissimi e non più le cooperative.

Questo potrebbe essere uno dei problemi.

Forse – ma è la nostra opinione – un altro problema che fino ad oggi non ha trovato soluzione potrebbe risiedere nel passato, piuttosto che nel presente.

Perché? Facciamo un passo indietro per chiarezza. E ricordiamo a quanto ammonta lo stanziamento per i disabili gravissimi della Sicilia. E cioè: 35 milioni di euro del Fondo per la Non autosufficienza (fondi nazionali), i 70-80 milioni di euro per i disabili gravissimi (altri fondi nazionali) e i 220 milioni di euro stanziati dalla Regione siciliana.

In totale, siamo oltre 300 milioni di euro all’anno. Una bella somma, non c’è che dire. Era questo lo stanziamento negli anni passati? Non lo sappiamo.

Già abbiamo faticato per trovare i ‘numeri’ di quest’anno, figuriamoci quelli degli anni passati.

Ci sono i soldi, ci sono i disabili gravissimi. Allora il problema dove sta?

Noi la domanda la vogliamo porre: ci sono veramente, in Sicilia, circa 13 mila disabili gravissimi? E se non ci dovessero essere e il numero è sovrastimato?

Supponiamo che non ci siano. La nostra è una mera ipotesi, ma prendiamola in considerazione. Supponiamo che le ASP siciliane non trovino, oggi, i circa 13 mila disabili gravissimi.

Direte: meglio: la Regione, che mette i due terzi della somma, risparmia; e risparmia anche lo Stato, che mette un terzo dello stanziamento.

Tutto posto? Forse sì, forse no. Se oggi i 13 mila disabili gravissimi non si trovano, negli anni passati che succedeva? Ne risultavano meno e il numero è cresciuto quest’anno? O erano veramente 13 mila e venivano assistiti, come già ricordato, dalle cooperative?

Concludendo, se i disabili dovessero essere circa 13 mila non ci dovrebbero essere problemi.

Ci sono altre due ipotesi: i disabili gravissimi potrebbero essere aumentati, o potrebbero essere diminuiti.

Nel primo caso la Regione, attraverso le ASP, sta effettuando i controlli. Corretto: questo giustificherebbe i ritardi nell’erogazione dei fondi.

Nel secondo caso – il numero dei disabili gravissimi che risulta inferiore a 13 mila – potrebbero sorgere problemi. Soprattutto se il numero dei disabili gravissimi calcolato oggi dalle ASP dovesse essere inferiore a quello degli anni passati. 

Perché, in questo secondo caso, l’anomalia sarebbe veramente particolare: il numero dei disabili gravissimi che si riduce proprio quando la Regione decide di erogare i fondi direttamente alle famiglie! Strano, no?

Guardandola dall’altra parte: verrebbe fuori che ASP e cooperative, negli anni passati, assistevano un numero maggiore di disabili gravissimi rispetto a quelli che comparirebbero oggi. Un bel problema…

 

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