La replica di Gianfranco Bono a Lagalla: “Noi, assessore, lottiamo nell’interesse dei lavoratori”

31 luglio 2018

Gianfranco Bono risponde all’assessore alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, che ha definito “strumentale” lo sciopero della fame dei lavoratori di Formazione ed ex Sportelli. Combattiamo, dice Bono, contro gli “(im)prenditori senza portafoglio il cui unico scopo è incrementare il proprio conto in banca banchettando con fondi pubblici”. Le dichiarazioni di Sandro Cardinale (USB)  

“Non posso esimermi sia a livello personale che a tutela degli associati agli Irriducibili della Formazione Professionale, di replicare alle dichiarazioni dell’assessore al ramo On. Prof. Lagalla”.

Comincia così la replica di Gianfranco Bono, dell’Associazione Gli Irriducibili della Formazione professionale, alle dichiarazioni dell’assessore regionale, Roberto Lagalla, che ha definito “strumentale” lo sciopero della fame iniziato ieri da un gruppo di lavoratori della Formazione e degli ex Sportelli multifunzionali.

“Se quanto messo in campo – scrive Bono – esclusivamente a tutela delle migliaia di ex lavoratori destinati a restare fuori dall’orbita dei bandi farsa pubblicati dagli Enti, può definirsi ‘strumentale’, sono ben lieto di essere accusato di ciò insieme con i colleghi che stanno battagliando, sacrificando tempo e salute. Ma la definizione di strumentale nell’accezione del termine, riveste anche il significato di ‘eseguito per mezzo o con l’ausilio di strumenti adeguati’ e su questo l’On. Prof. Lagalla può star sicuro. Contrasteremo, con ogni mezzo, il goffo tentativo ordito da chi ha esclusivamente interesse a tutelare (im)prenditori senza portafoglio il cui unico scopo è incrementare il proprio conto in banca banchettando con fondi pubblici”.

Il riferimento dovrebbe essere all’accordo strombazzato nei giorni scorsi dallo stesso assessore Lagalla. Accordo tra il Governo regionale, gli Enti e cinque organizzazioni sindacali: Cgil, Cisl, Uil, Snals e Ugl.

“Poiché non abbiamo Enti da tutelare né abbiamo barattato favori o incarichi – scrive sempre Bono – utilizzeremo tutti i ‘mezzi e strumenti adeguati’ che possediamo a tutela esclusiva dei lavoratori che si sono e si stanno rendendo conto dell’ennesima fregatura che è stata messa in atto.
Non siamo asserviti, né abbiamo secondi fini, caratteristiche precipue dell’accordo ‘fumo negli occhi’ e nell’elenco geometrico partorito con enormi sforzi e che, sotto gli occhi di tutti, è stato l’ennesimo flop”.

“Degli ‘stiamo’ e dei ‘pensiamo’ non ce ne facciamo nulla! Dimostri, una volta per tutte, questo governo di avere a cuore la sorte dei lavoratori e degli allievi, rispettando le normative esistenti e affrancandosi dalle ingerenze di quei soggetti che tutti difendono, tranne i lavoratori. Tutto il resto offende l’intelligenza e la dignità che, anche se privati del lavoro, non ci manca”.

Sulla vicenda interviene anche Sandro Cardinale dell’Unione Sindacale di Base (USB) Confederazione nazionale:

“L’assessore Lagalla – dice Cardinale – probabilmente sconosce la natura della USB, sindacato apartitico che non sottostà alle dinamiche politiche, né partitiche. Questa organizzazione sindacale conosce un’unica legge: la sete di giustizia sociale, dove viene contemplato il diritto sacrosanto al lavoro!”.

“Pertanto – conclude Cardinale – rispediamo al mittente tali affermazioni prive di fondamento che denotano la completa mancanza di argomenti, confermando ogni nostro dubbio sull’obbedire da parte della politica ai diktat degli enti datoriali e sindacati gialli”.

P.s.

L’assessore Lagalla dovrebbe imparare a rispettare chi, in piazza, con oltre 30 gradi di temperatura, sta lottando per il proprio lavoro. E lei, assessore, si professa un “Popolare”? Lei, onorevole professore Lagalla, il popolarismo cattolico non sa nemmeno dove sta di casa!

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