Formazione e ‘Sportelli’: al via da oggi la protesta in piazza a Palermo

30 luglio 2018

Lo scontro si fa sempre più duro. Con i lavoratori che, da oggi, tornano a Palermo in Piazza Indipendenza, davanti la sede della presidenza della Regione siciliana. USB, Cobas, Lavoratori Liberi e Irriducibili passano al contrattacco: nuovo appello al Ministro Di Maio, Albo impugnato davanti al TAR, richiesta di chiarezza sui soldi che gli enti non hanno erogato agli studenti. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Ugl quanti lavoratori di questo settore rappresentano?  

Per il mondo della Formazione professionale e delle politiche del lavoro (leggere ex Sportelli multifunzionali) si apre oggi una settimana di lotta sociale forse decisiva.

Da una parte ci sono i lavoratori, più che mai determinati a difendere i propri posti di lavoro.

Dall’altra parte c’è un Governo regionale, un certo numero di enti formativi e cinque organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uli, Snals e Ugl) che, ufficialmente, dicono di difendere i lavoratori, ma che perseguono altri obiettivi ( tra l’altro, numeri alla mano, bisognerebbe capire quanti lavoratori di questi settori rappresentano oggi Cgil, Cisl, Uli, Snals e Ugl: perché i rappresentanti di tali organizzazioni sindacali non lo rendono noto?).

Ieri un comunicato di chi rappresenta i lavoratori annuncia battaglia:

“Da domani (da oggi per chi legge ndr), 30 luglio 2018, alcuni lavoratori della Formazione professionale, aderenti all’Usb, riprenderanno lo sciopero della fame, in Piazza Indipendenza, a Palermo, di fronte la sede del Parlamento siciliano. Contestualmente è prevista un sit in permanente, dal titolo Mani Bianche, organizzata da Usb, Cobas , Laboratori liberi, ex Sportelli Multifunzionale e Irriducibili della Formazione professionale, per dire basta a questa gestione della Formazione professionale che, negli ultimi anni, ha portato al licenziamento di migliaia di persone. L’appuntamento è domani 30 luglio ore 9 in Piazza Indipendenza a Palermo”.

“La protesta – prosegue il comunicato – arriva dopo la lettera che Usb insieme a Cobas , Laboratori Liberi ex Sportelli Multifunzionale e Irriducibili della formazione professionale hanno scritto al Ministro Luigi Di Maio. Già nei giorni scorsi una delegazione dell’Usb ha incontrato Di Maio individuando come soluzione l’istituzione di un ‘Tavolo di Confronto’ nazionale per risolvere la gravissima situazione del comparto formativo siciliano. Nella lettera indirizzata a Di Maio le organizzazioni sindacali e di liberi lavoratori scrivono che l’ ipotesi di un intervento da parte del governo nazionale ha indotto le istituzioni regionali siciliane, e per la precisione l’assessorato regionale della Formazione professionale, ad una brusca e nefasta accelerazione per evitare di essere esautorato”.

“La Regione Sicilia – prosegue il comunicato – ha messo in campo una serie di provvedimenti assurdi come il Decreto di Giunta N.257 del 13/07/2018, avente come oggetto la convenzione con l’ANPAL e la Regione siciliana per la Digitalizzazione della P.A.; un ‘patto’ spacciato come Accordo Trilaterale (tra assessorato Formazione professionale, Enti gestori di attività formativa e OO.SS CGIL – CISL – UIL – SNALS E UGL) nel quale vengono, ancora una volta, turlupinati gli Operatori e calpestato ed ignorato il CCNL di settore per consentire agli Enti assegnatari di risorse di speculare sui finanziamenti e che permette la contrattualizzazione di chicchessia, non garantendo il personale inserito nell’Albo”.

“Tutto questo, naturalmente – si legge sempre nel comunicato – con l’avallo di quelle OO. SS. che avrebbero dovuto tutelare e garantire i lavoratori. Ma la chicca della Regione Sicilia è la pubblicazione, da parte dell’assessorato regionale alla Formazione professionale, di un Albo ‘degli Operatori Formazione professionale e Politiche attive del Lavoro’ (contenitore degli aventi diritto a una soluzione lavorativa) palesemente errato e omissivo di informazioni fondamentali quali la data di assunzione storica. Tra le anomalie più evidenti e preoccupanti, la presenza di soggetti che al 31/12/2008 (data ultima di assunzione nel settore) erano addirittura minorenni”.

“Abbiamo già dato mandato ai nostri legali per impugnare l’Albo davanti al TAR – scrivono Usb insieme a Cobas , Laboratori Liberi ex Sportelli Multifunzionale e Irriducibili della Formazione Professionale -. Inoltre siamo a conoscenza di ricorsi ed esposti in merito a delle strane anomalie riguardo l’assegnazione delle risorse relativamente all’Avviso 2/2018, con particolare riguardo al reclutamento degli allievi da avviare ai percorsi formativi”.

“Così la manifestazione a partire da Lunedì 30 luglio, alle ore 9:00, in Piazza Indipendenza, di fronte alla Presidenza della Regione siciliana, un sit-in permanente con alcuni operatori che riprenderanno lo sciopero della fame, interrotto a seguito dell’incontro con il governo nazionale. In concomitanza al presidio è prevista un’iniziativa simbolicadal titolo MANI BIANCHE per dire BASTA”.

 

Seguono le firme di Sandro Cardinale, Adriana Vitale, Gianfranco Bono Maurizio Galici.

Sulla propria pagina facebook Adriana Vitale, ex sportellista sempre in prima fila nella lotta per riavere il proprio lavoro rincara la dose:

“E poi qualcuno si chiede perché, dopo un accordo sbandierato ai quattro venti, i lavoratori scendono in piazza. Pure la sfottuta degli im-prenditori senza portafoglio sul nostro slogan. Mettete le mani in tasca al posto di offendere la professionalità di lavoratori che hanno trent’anni di servizio. Ma poi qual è il problema? Avete già strutturato bandi con il requisito del possesso di tre lauree e quattro master pure per discipline trasversali per togliervi dalle palle ciò che considerate zavorra, aggirando gli accordi. Vergognatevi voi e chi vi ha permesso di rimettere le mani sulla Formazione, con l’applauso compiacente di chi, per natura, dovrebbe difendere i lavoratori ma li ha svenduti per tre danari. Spero legga chi di dovere”.

Sulla stessa Costantino Guzzo, responsabile dell’Unione Sindacale di Base (USB) della Formazione professionale in Sicilia:

“Ho detto a mia moglie che, da domani, inizia quello che ritengo LO SCONTRO FINALE contro questo sistema CORROTTO CLIENTELARE ,e non rientrerò a casa fino a quando non metteranno nero su bianco un accordo che possa finalmente fermare questa MACELLERIA SOCIALE, dove l’unica colpa che abbiamo noi lavoratori storici di serie B (SERVIZI ed INTERVENTI) è quella di essere stati (e di esserlo ancora) l’anello debole di questo disegno criminale, attuato con il semplice scopo di poter mettere le mani sui finanziamenti europei”.

“La prova di tutto questo – insiste Guzzo – è che molti enti, oltre a non pagare i lavoratori, non hanno pagato nemmeno gli allievi. Oggi la responsabilità di questa ‘macelleria sociale’ è riconducibile, a mio avviso, solo ed esclusivamente ai sindacati firmatari visto che, oltre a firmare tutti accordi al ribasso, sono arrivati al punto (senza provare alcuna vergogna) di apporre la loro firma sui licenziamenti dei lavoratori, e malgrado tutto quello che hanno combinato continuano imperterriti ad avallare accordi che non garantiscono il riassorbimento di tutti gli operatori. Tutto ciò per continuare ad avallare un disegno criminale portato avanti dai vari governi che si sono succeduti e da quello attuale che ha un solo compito: e cioè quello di annientare i lavoratori storici di serie B. INDIETRO NON SI TORNA PIÙ”.

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