Palermo: e il flop della raccolta differenziata dei rifiuti arrivò alla Santa Messa!

8 luglio 2018

Eh sì, a un certo punto, visto che del fallimento della raccolta differenziata dei rifiuti che va in scena a Palermo non si occupa nessuno – la ‘Grande informazione’, in questo momento, ha altro a cui pensare! – se ne occupa Santa Madre Chiesa. Per far sapere all’amministrazione di Leoluca Orlando che, tra via Ruggero Settimo e via Cavour, topi, scarafaggi e insetti ballano…

Palermo, chiesa di San Pietro e Paolo, ore 20 e 55 di sabato 7 luglio. La Santa Messa volge al termine. Mancano solo la benedizione e la preghiera di ringraziamento alla Madonna. Il sacerdote – Padre Mario – si prende qualche secondo di pausa. Poi spiazza tutti:

“Prima di andare via riflettiamo sulla raccolta differenziata dei rifiuti della nostra città… Su quello che sta succedendo. Sulla sporcizia che sta attorno a noi”.

Tutto sommato siamo in tema: durante la Santa Messa è stato letto e commentato un noto passo del Vangelo di Marco sullo stupore dei concittadini di Gesù colpiti (forse ‘feriti’) dalla sua predicazione.

Il sacerdote racconta – sinteticamente, ma con una buona dose di realismo – dell’immondizia per le strade, dei topi, degli scarafaggi, delle zanzare.

Proprio a due passi dalla chiesa, prima dell’avvio della raccolta differenziata, destavano una certa impressione setto-otto cassonetti che, ogni sera, si riempivano fino all’inverosimile di immondizia. Uno spazio nel cuore del centro di Palermo – siamo a due passi da via Ruggero Settimo e via Cavour – che, qualche volta (per non dire spesso), assumeva le sembianze di una discarica a cielo aperto.

Le cose, a quanto pare, non sono molto cambiate: magari la discarica non c’è più, sostituita, però, da una sporcizia diffusa, sincera, palpabile, che si avverte nell’aria.

“Qualche giorno fa – racconta il sacerdote – ho trovato un sacco pieno di immondizia proprio davanti il portone della chiesa. Eh già, noi l’immondizia ce la passiamo tra di noi”.

“Li vedete i fiori di questa chiesa – racconta sempre il sacerdote -. Ebbene, a un certo punto vanno eliminati. E’ normale, no? Li mettiamo nel cassonetto dell’umido. Ma…”.

Ma il cassonetto dell’umido viene svuotato ogni quattro-cinque giorni…

Provate a immaginare che cosa significa tenere l’umido per quattro cinque giorni nei cassonetti a 40 gradi centigradi e forse più. Avanti, vediamo se indovinate…

Così torniamo ai topi, agli scarafaggi, alle zanzare. Ai cattivi odori. Alla sporcizia. ‘A munnizza, come si usa dire dalle nostre  parti.

“Io, per parte mia – conclude il sacerdote – ho già iniziato a segnalare al sindaco i disservizi”.

In altre parti della città, a quanto pare, le segnalazioni non avrebbero sortito gli effetti sperati e la gente – come succede spesso in questi casi – dà fuoco all’immondizia.

A quale immondizia? Ai cassonetti della raccolta differenziata? No: all’immondizia che rimane nelle strade per giorni e giorni. Perché il paradosso non sta tanto nel fatto che in alcune aree della città non si fa ancora la raccolta differenziata e si va avanti con i vecchi cassonetti: questo ci sta.

Il paradosso è che, nelle zone dove dovrebbe essere effettuata la raccolta differenziata, o in altre zone, i rifiuti finiscono lo stesso in strada: e lì rimangono talvolta per un giorno, qualche altra volta per due giorni, qualche altra volta ancora per…

Per fortuna che la ‘Grande informazione’ – ‘Giornaloni’ e Tv – si tengono lontani da Palermo. Meno male che nessuno documenta all’Italia e al mondo i disastri del capoluogo siciliano.

Ve l’immaginate la Tv nazionale che accende i riflettori su una società comunale di Palermo con 2 mila dipendenti che dovrebbe tenere pulita la città e che, invece, consente ai topi, agli scarafaggi e alle zanzare – e anche ai gabbiani, non li dimentichiamo! – di ballare tra l’immondizia?

Meno male che a Palermo non c’è Virginia Raggi sindaca, sennò chissà cosa non avrebbero detto in Tv! Meno male, meno male!

Così, nel silenzio generale, Palermo si ‘annaca’ la propria immondizia. Come per l’immondizia, anche le informazioni sullo sfascio della città ce li passiamo tra noi.

Ma sì, le grandi ‘firme’ del giornalismo italiano teniamole a Roma, tra le buche delle strade (che a Palermo, ovviamente, non ci sono: o quasi…) e l’immondizia. E’ la sindaca Raggi che fa ‘notizia’, non la ‘munnizza’ della “città mediorientale nel cuore dell’Europa” (la ‘battuta’ è del sindaco Leoluca Orlando).

Meglio accogliere migranti, celebrare le magliette rosse e aspettare Santa Rosalia che, quest’anno, si annuncia in versione radical chic… ‘mmenzu a munnizza!

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