Luigi Di Maio convince i lavoratori di Formazione ed ex Sportelli a sospendere la protesta

6 luglio 2018

La trattativa per tutelare i lavoratori licenziati della Formazione e negli ex Sportelli si sposta a Roma. Il dubbio è che il presidente Nello Musumeci e l’assessore Roberto Lagalla puntino a scaricare tutto sul Ministero del Lavoro per consentire agli enti di ‘pilotare’ nuove assunzioni nel settore

Da domani i lavoratori della Formazione e degli ex Sportelli multifunzionali che da giorni stazionano, notte compresa, in Piazza Indipendenza, a Palermo, davanti la sede del Governo regionale, interromperanno la protesta (fatta anche con lo sciopero della fame).

A comunicarlo sono i vertici dell’Unione Sindacale di Base (USB) della settore Formazione professionale della Sicilia (che con in testa il suo responsabile regionale, Costantino Guzzo, ha dato vita alla protesta), Gli Irriducibili della Formazione professionale e la delegazione di lavoratori degli ex Sportelli guidata da Adriana Vitale.

“La nostra azione – si legge in un comunicato congiunto – ha prodotto alcuni risultati tangibili: primi tra questi, l’approvazione di due emendamenti in Assemblea regionale che danno una prima concreta risposta – sebbene transitoria – ai tanti lavoratoti rimasti senza occupazione”.

“Altro importante risultato – prosegue il comunicato – è sicuramente l’avvio di un percorso di confronto istituzionale che vede coinvolto il Governo regionale e quello nazionale per l’apertura di un tavolo di crisi richiesto dall’USB. Sensibilità in questa direzione è stata espressa sia dal Presidente della Regione, Nello Musumeci, sia dall’assessore regionale Roberto Lagalla“.

Nel comunicato si parla anche dell’incontro tenutosi tra una delegazione dell’USB e il Ministro Luigi Di Maio. 

“Quest’ultimo – si legge ancora nel comunicato – si è assunto l’impegno di verificare le eventuali soluzioni a partire dall’incontro di oggi con tutti gli assessori regionali al Lavoro. Obiettivo dell’USB e dei lavoratori è soprattutto il mantenimento dei livelli occupazionali. Pertanto, in considerazione dei risultati ottenuti e in attesa che il ministro Di Maio dia una risposta, è stata assunta la decisione di sospendere il presidio in atto a partire dal 7 luglio”.

“Ovviamente, l’attenzione di tutti sarà focalizzata su quanto avviene a livello nazionale. Per questo si sta valutando l’opportunità di organizzare una delegazione di lavoratori per un presidio da tenersi sotto il ministero del Lavoro , nel caso non arrivassero risposte certe, sia sull’attivazione del tavolo di crisi che sul fondo di garanzia”.

“In ogni caso – conclude il comunicato – l’USB ritiene che l’aver riportato all’attenzione di tutti un problema che i sindacati complici (in senso letterale) stavano cercando di occultare, malgrado i quasi 8000 licenziamenti, rappresenti una prima grande vittoria verso l’auspicato risultato finale”.

P.s.

D’accordo su tutto. A una condizione, però: che questo passaggio non diventi la condizione per gli enti del Bando a Catalogo di ‘pilotare’ nuove assunzioni. Su questo dovrebbe vigilare la politica, ma anche gli stessi lavoratori.

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