Sciopero della fame dei disoccupati di Formazione e Sportelli? Torna il PD di Luca Sammartino…

27 giugno 2018

E’ vero, in campagna elettorale il Presidente della Regione e i politici del centrodestra si erano impegnati a far tornare al lavoro gli 8 mila disoccupati della Formazione e degli ex Sportelli multifunzionali. L’hanno fatto ‘solo’ per esigenze di voto o oggi stanno subendo l’assenza di una maggioranza in Aula? Polemica su facebook tra Luca Sammartino e Adriana Vitale. Sciopero della fame: un malore ha colpito Costantino Guzzo 

Da due giorni un gruppo di dipendenti della Formazione professionale e degli ex Sportelli multifunzionali staziona, a Palermo, in Piazza Indipendenza, davanti la sede della presidenza della Regione siciliana. Sono in sciopero della fame. Chiedono a una politica siciliana – o meglio, al Governo della Sicilia – di ottemperare a un impegno assunto in campagna elettorale.

Per la cronaca – lo scriviamo spesso, ma ripeterlo non fa male – gli esponenti del centrodestra siciliano, in campagna elettorale, si sono impegnati a far tornare al lavoro i dipendenti della Formazione professionale e degli ex Sportelli multifunzionali.

Il Presidente della Regione aveva promesso la creazione di un’Agenzia regionale per la Formazione, nella quale far confluire i disoccupati. L’ha dovuto fare perché, tra le altre cose, gli era scappata una battuta infelice: e cioè che la Formazione professionale, in Sicilia, era stata fatta per i formatori. Poi il futuro Presidente ha dovuto recuperare e ha tirato fuori la storia dell’Agenzia regionale della Formazione.

Sugli ex sportellisti c’è una legge regionale, c’erano anche i soldi, o almeno una parte dei soldi per far tornare al lavoro queste persone. Ma tutto è bloccato. Perché? Forse perché il Governo Musumeci non ha la maggioranza in Aula? In parte potrebbe essere vero.

Ma non è da escludere che la voglia di ‘pilotare’ nuove assunzioni nella Formazione professionale e di privatizzare il servizio che è stato svolto dagli Sportelli multifunzionali tocchi un po tutti i parlamentari di centrodestra e di centrosinistra.

Insomma, per dirla tutta, non è facile capire i ‘giochi’ che vanno in scena in queste ore all’Ars, bloccata un un disegno di legge – il ‘Collegato alla Finanziaria 2018’, che vede contrapposti Governo e Assemblea regionale siciliana.

Il Governo – con in testa il Presidente Musumeci – vorrebbe che Sala d’Ercole approvasse il ‘Collegato’. Il Parlamento – con in testa il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha altri obiettivi. O forse, per essere più precisi, non gradisce alcuni articoli di questo disegno di legge, a partire dalla soppressione dell’ESA.

Nel ‘Collegato’ ci sono due articoli che riguardano la Formazione e gli sportellisti: le riassunzioni dei lavoratori disoccupati della Formazione se dovesse vedere la luce il ‘Bando a Catalogo’, o Avviso 2; il ritorno al lavoro per gli ex sportellisti.

Ma non tutta la politica siciliana vuole risolvere i problemi dei disoccupati di Formazione ed ex Sportelli. Ieri, per esempio, il presidente della commissione legislativa del lavoro, Luca Sammartino, rampollo di una potente famiglia che opera nella sanità privata, passato, nella scorsa legislatura, dal centrodestra al PD renziano, ha provato a ricominciare tutto sul fronte degli Sportelli.

Quello che è avvenuto lo spiega Adriana Vitale sulla propria pagina facebook. Adriana Vitale, per la cronaca, è una lavoratrice degli Sportelli rimasta disoccupata che, per l’ennesima volta è in sciopero della fame davanti Palazzo d’Orleans:

“Il Presidente della V commissione Luca Sammartino, insensibile alla disperazione dei lavoratori che li vede protagonisti dell’ennesimo digiuno, ci riprova ancora e ripropone di accantonare l’emendamento trattato in II commissione bilancio sugli sportelli multifunzionali, già incardinato nel collegato, non soddisfatto dell’alzata di scudi dei lavoratori, ripropone un ddl. A parte che ancora dobbiamo comprendere, anzi abbiamo compreso abbastanza bene, per quale alchimia un esponente delle opposizioni occupa un ruolo strategico all’interno delle istituzioni. Lei, presidente, non è nuovo e fa finta di non sapere che da quattro anni, per precisa responsabilità del governo di centrosinistra di cui lei faceva parte, i lavoratori sono in mezzo alla strada. Non ci serve un ddl che favorisca la manciugghia, piuttosto non ostacoli nessuna strada. La sua giustificazione è patetica oltre che preoccupante. Se vuole aiutare questo comparto, per come afferma, si interessi a far rimettere le risorse, impropriamente tolte a favore dei lavoratori. Non abbiamo sbagliato quando ci siamo allarmati nell’apprendere la nomina di uno politico del pd come presidente della V commissione. Come si può sperare di avere aiuto da chi ha contribuito ad affossarti?
Gli interessi verso gli enti non hanno colore politico da ciò che si comprende, solo risposte ai poteri forti, fortini elettorali sulla pelle di poveri cristi che saranno ricattati e perderanno la libertà per un pezzo di pane duro. Non siete ancora soddisfatti della disfatta del pd? Continuate così, e alla prossima, scomparirà anche quel minimo di consenso che vi rimane.
Il presidente della V commissione, che al posto di proporre miglioramenti all’emendamento e chiedere conto delle risorse inghiottite nell’economie dei conti regionali, ha liquidato il tutto con la proposta di un ddl, ovviamente a favore degli enti, alias apl, a suo dire i legittimi datori di lavoro degli sportellisti. Un ddl per fare presto? In Sicilia dove le uniche leggi che l’ars riesce a sfornare sono le finanziarie?
Servono altre prove per comprendere la precisa volontà o almeno il tentativo di taluni di rimettere in piedi un sistema che ci ha inghiottiti e che sarebbe deleterio per i lavoratori, date le condizioni attuali? Servono ulteriori elementi per capire i veri interessi? Serve altro per comprendere la motivazione per la quale il nostro problema non è stato risolto?
Un ddl a parte, che significa mesi e mesi, sempre che si faccia, e poi procedure ad avvisi che comportano tempi tecnici che vanno da un minimo di sei a otto mesi, per finire nella trappola delle apl che chiederanno la partita iva per assumere a provvigione ai più “fortunati” e con patronati già organizzati con proprio organico. La risposta alla fame da parte del presidente Sammartino è un ddl! Allucinante.
Piuttosto, cacciate fuori le risorse sudate dai lavoratori del 2017 e aggiungete quelli del 2018 e mandateci presto a lavorare, al posto di inventarvi soluzioni farlocche.
Pertanto invitiamo tutti i colleghi a venire in piazza per dare forza alla nostra battaglia, che come sempre si presenta irta e piena di ostacoli”.

Toccato direttamente, l’onorevole Luca Sammartino replica, sempre su facebook:

“Sig.ra Adriana Vitale , leggo esterrefatto le sue affermazioni, mi dispiaccio che molte informazioni che scrivete non rapprensentino la verità del lavoro che la commissione da me presieduta sta portando avanti. La informo che oggi martedì in commissione (ieri per chi legge ndr) si è ufficialmente incardinato il ddl sul potenziamento dei centri per l’impiego… chi vorrà contribuire a migliorare il testo base potrà farlo. Sono sempre stato disponibile al confronto e auspico l’aiuto di tutti per trovare definitivamente e senza spot momentanei una soluzione al difficile momento che il comparto vive. Le ricordo che ho sempre agito e continuerò ad agire nel rispetto delle norme e con le prerogative che il regolamento mi impone. Buona serata”.

Contro replica di Adriana Vitale:

“Quindi, da ciò che leggo, è evidente che Ella insiste nel voler continuare a perseguire il suo intendimento. È altrettanto evidente che non comprende il dramma umano di centinaia di migliaia di famiglie, le quali da quattro, dico quattro anni, vivono nella disperazione e mortificazione di aver visto frantumare il futuro e vivono un presente di povertà. Lei insiste nel voler articolare un ddl del quale non abbiamo bisogno e lo leggiamo solo come una perdita di tempo che non abbiamo e che, salvo smentita, prospetta ciò che esattamente abbiamo combattuto da quattro anni, cioè enti o apl in totale spregio delle nostre immani battaglie, considerate da Lei il nostro naturale datore di lavoro. In buona sostanza, lei ci sta dicendo che finora abbiamo scherzato. Ci chiediamo la motivazione per la quale insiste nel voler impedire che l’emendamento giunga in aula, anche se la risposta è fin troppo evidente. Presidente, stiamo parlando di vite, respiri, nomi e cognomi, affanni, lacrime e disperazione. Le leggi ci sono, non ne servono altre, serve solo la volontà di occuparsi e dare priorità a queste vite, se non altro perché figli di questa disgraziata terra. Lo scriviamo ancora più chiaramente: nella qualità di lavoratori non vogliamo le apl per le ragioni abbondantemente spiegare, nella qualità di siciliani contrasteremo con ogni mezzo la restaurazione di vecchi vizi per favorire manciugghia e potere”.

Sammartino – che non a caso è finito nel PD – è un esponente di quella parte della politica siciliana che non è interessata alla legge in favore degli ex sportellisti. Vuole un’altra legge per rimescolare le carte.

Il dubbio è che, per le politiche del lavoro, gli ex sportellisti potrebbero essere sostituiti da agenzie private con nuove assunzioni…

Su questo punto – come sulla tutela dei lavoratori della Formazione – si vedrà in Aula chi è d’accordo e chi rema contro: a meno che non si assista a un rinvio o, peggio, a una votazione segreta per ‘bocciare’ le due norme (quella sulla tutela dei disoccupati della Formazione e sugli sportellisti) senza lasciare individuare i responsabili…

Ieri intanto Costantino Guzzo – disoccupato della Formazione professionale e responsabile dell’Unione Sindacale di Base (USB) di questo settore, anche lui in sciopero della fame, ha accusato un malore ed è stato soccorso dal 118:

“Giunto al secondo giorno di sciopero della fame – leggiamo sul blog dell’USB – Costantino Guzzo, uno dei lavoratori della Formazione Professionale delle Regione Siciliana in presidio permanente sotto la sede della presidenza regionale, ha accusato un malore ed è stato soccorso dal 118 nell’indifferenza dell’amministrazione regionale.

Guzzo, il delegato USB che non più tardi di un mese fa ha tentato il suicidio e ancora oggi è in precarie condizioni di salute che richiedono il supporto dell’ossigenoterapia anche durante il presidio, ha accusato un malessere improvviso che ha indotto gli altri partecipanti al presidio a chiedere l’intervento del 118.

L’ambulanza è arrivata priva di medico e gli operatori sanitari, dopo i controlli di routine, hanno richiesto a Costantino di autorizzarli a trasportarlo in ospedale. Nel frattempo avendo ripreso i sensi e la lucididà mentale, il nostro compagno ha rifiutato l’invito scegliendo di continuare il presidio. Le sue condizioni sono al momento discrete, tenendo conto delle sue patologie.

A tutt’oggi nessuno dei politici si è preoccupato dello stato di salute degli scioperanti. USB esprime solidarietà e vicinanza ai compagni in presidio e ritiene vergognoso l’atteggiamento dell’amministrazione regionale, presidente Musumeci in testa, che continua ad ignorare lo sciopero della fame”.

“Le condizioni di salute degli scioperanti”: figuriamoci! per la vecchia politica siciliana gli 8 mila disoccupati di Formazione e ex Sportelli sono solo un incidente di percorso…”.

In sciopero della fame è anche Alessandra Canto, anche lei ex sportellista. Suo marito lavorava nella formazione professionale. Entrambi sono rimasti senza lavoro con tre figli piccoli a carico.

Sono i drammi della Sicilia venuta fuori da nove anni di Governi di centrosinistra.

Oggi l’Aula dovrebbe tornare a riunirsi. Vi terremo informati.

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