Da oggi inizia la protesta dei lavoratori della Formazione e degli ex sortellisti

25 giugno 2018

Nel silenzio quasi generale delle organizzazioni sindacali e delle forze politiche (solo Rifondazione comunista si schiera, senza se e senza ma a favore dei lavoratori che oggi iniziano la protesta) inizia oggi lo sciopero della fame di un gruppo di lavoratori abbandonati dalla Regione. A rischiare non sono solo i lavoratori, ma anche il Governo Musumeci 

Da stamattina un gruppo di lavoratori della Formazione professionale e un gruppo di lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali iniziano lo sciopero della fame. L’appuntamento è a Palermo, davanti la sede della presidenza della Regione, in Piazza Indipendenza.

La vicenda rischi di diventare pesante per il Governo della Regione. Ricordiamo che il centrodestra – oggi al Governo della Regione siciliana – in campagna elettorale, per bocca di alcuni suoi esponenti, con in testa l’allora candidato alla presidenza della Regione, Nello Musumeci, si è impegnato a risolvere queste due vertenze.

Ricordiamo che sia la Formazione, sia la vertenza degli ex sportellisti non dipende interamente dai fondi regionali. Per la precisione, la Formazione – anche se ciò non è previsto dall’ordinamento europeo – viene finanziata interamente con i fondi europei. Mentre nella passata legislatura era stata trovata una somma per far tornare al lavoro, almeno in una prima fase, gli ex sportellisti.

Dopo di che il Governo regionale sta combinando una gran confusione. Per la Formazione è stato annunciato l’avvio di un ‘Bando a Catalogo’ da oltre 130 milioni di euro. Ai quali sono stati aggiunti altri 70 milioni di euro. Solo che questi 70 milioni di euro sono quelli con i quali il Governo avrebbe dovuto far tornare al lavoro gli ex sportellisti (COME POTETE LEGGERE QUI).

Insomma, la confusione è tanta. Il dato politico positivo è che il fronte dei lavoratori disoccupati – che il Governo regionale di centrodestra ha provato a dividere -si è compattato.

In una nota il segretario confederale dell’Unione Sindacale di Base, Sandro Cardinale, chiede “l’apertura di un Tavolo di crisi anche in Sicilia”. E ribadisce che la protesta sarà dura.

Dalla politica siciliana si fa sentire Mimmo Cosentino, segretario regionale di Rifondazione comunista della Sicilia.

“Il governo Musumeci, così come prima Crocetta – si legge nel comunicato di Rifondazione – sta cercando di scaricare sui lavoratori della formazione professionale le gravi scelte operate prima da Lombardo e poi dai suoi successori, rafforzando la narrazione di un settore assistito e clientelare, da chiudere al più presto. Una scelta di vera e propria ‘macelleria sociale’, che colpisce migliaia di famiglie, e che invece di tagliare i rami secchi della Pubblica Amministrazione, le rendite garantite in diversi settori dei servizi e beni comuni anche alle imprese mafiose, dalla raccolta dei rifiuti alla gestione privatistica dell’acqua, dalle concessioni sul patrimonio boschivo e naturale a quelle delle coste e delle estrazioni, trova il capro espiatorio in un mondo ormai sempre meno tutelato, e che, con la complicità generale dell’Ars, si vuole cancellare definitivamente”.

“La formazione professionale – aggiunge Cosentino – ha un ruolo importante nel rapporto tra saperi e produzione e le risorse investite hanno un ritorno significativo sulla ricchezza generale, in svariati settori economici, a differenza di quello messo in piedi con l’alternanza scuola lavoro, nuovo strumento di lavoro servile e gratuito a favore delle imprese, che produce rendita e sfruttamento ma non crescita generale. Rifondazione comunista è solidale con i lavoratori in sciopero della fame davanti alla Presidenza della Regione, e fa appello ai parlamentari regionali di dare voce immediatamente a una domanda di reddito, di dignità, di giustizia”.

E dal resto delle forze politiche siciliane? E le organizzazioni sindacali? Silenzio assordante…

Aggiornamento 1 –

Sulla propria pagina facebook Costantino Guzzo, resposabile dell’USB Formazione professionale della Sicilia riporta la seguente dichiarazione del già citato segretario confederale USB, Sandro Cardinale:

“Oggi 25 giugno 2018 un nostro compagno e due compagne della USB Formazione Professionale Sicilia, insieme ad un’altra lavoratrice della F. P. inizieranno lo sciopero della fame per scuotere le coscienze dei politici del parlamento regionale siciliano, della giunta e del presidente Musumeci, fino ad oggi assenti e dopo aver promesso di tutto e di più in campagna elettorale, ad oggi nulla è cambiato.

Assistiamo a dei giochetti politici fra commissioni, giunta, enti datoriali e parlamentari regionali, giochetti che non fanno altro che far scorrere i giorni, i mesi, gli anni…

Intanto la gente muore di fame, abbiamo registrato sette episodi di tentato suicidio, famiglie devastate, case pignorate, migliaia e migliaia di famiglie senza nessuna forma di reddito.

Tutto questo ha portato i tre compagni a prendere questa drastica decisione, sappiate che due di loro hanno gravi patologie, assumono farmaci salva vita, pertanto qualora dovesse accadere qualcosa ai compagni in questione la USB vi riterrà responsabili e ve ne assumerete le conseguenze di qualunque natura, giudiziaria e reazionaria!!!”.

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