Oggi 21 giugno, Festa della musica. Non a Palermo dove i concerti non esistono…

21 giugno 2018

Palermo sarà anche la ‘Capitale della cultura’, ma – ad oggi – mancano gli spazi per i concerti, sia nella stagione estiva (arene, parchi, stadi), sia nella stagione invernale (palasport, auditorium). Lo fa notare, nel giorno della Festa internazionale della musica, la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Viviana Lo Monaco. L’analisi impietosa e qualche proposta 

Nella Palermo ‘Capitale della cultura’ non c’è una spazio per i concerti. Lo fa notare oggi – 21 giugno, Festa della Musica, di fatto la giornata internazionale della musica – la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Viviana Lo Monaco. 

“In questa giornata così speciale per la musica internazionale – dice Viviana Lo Monaco – dove gli eventi in Italia sono particolarmente abbondanti e di altissima qualità, non possiamo fare a meno di denunciare l’ennesima carenza strutturale di Palermo: la mancanza di spazi concertistici di ampio respiro, sia nella stagione estiva (arene, parchi, stadi), sia nella stagione invernale (palasport, auditorium)”.

“In una città come Palermo – prosegue la consigliera comunale grillina – dove insistono quasi un milione di persone e che dovrebbe essere il centro nevralgico della Sicilia Occidentale, la massima capienza che si riesce a raggiungere per gli eventi musicali è di poco meno di 2.000 spettatori d’estate (Teatro di Verdura) e 1.380 spettatori d’inverno (Teatro Massimo): numeri assolutamente ridicoli!”.

“Vi è la possibilità di utilizzare il complesso monumentale del Castello a Mare per ospitare un maggiore numero di spettatori – prosegue Viviana Lo Monaco – ma di fatto questo non nasce come luogo per spettacoli e non è attrezzato come area concertistica. Tralasciando i grandi eventi gratuiti ospitati nel Prato del Foro Italico (belli ma decisamente devastanti per il verde che caratterizza la passeggiata a mare), bisogna andare sempre più indietro nel tempo per trovare concerti di un certo tipo ospitati a Palermo al Velodromo ‘Paolo Borsellino’ (2013), al Palasport di ‘Fondo Patti’ (2008) e allo Stadio ‘Renzo Barbera’ della Favorita (2003)”.

“È mortificante apprendere che, in Sicilia – dice sempre l’esponente del Movimento 5 Stelle di Palermo – i grandi eventi concertistici, ad oggi, sono organizzati solo nella parte orientale dell’Isola: Messina (San Filippo), Taormina (Teatro Antico, nella foto sopra) e Acireale (PalaTupparello, che può ospitare oltre 6.000 spettatori). Non pretendiamo certo, in tempi brevi, la costruzione di nuove Arene o Auditorium, in quanto conosciamo bene le attuali difficoltà economiche del Comune, ma riteniamo che in una visione di medio e lungo termine si sarebbe potuto nel tempo agire in modo diverso, dotando la città di luoghi e strutture adeguate”.

“Sembra che qualcosa si stia muovendo al Velodromo – dice sempre Viviana Lo Monaco – che finalmente, a seguito di diversi interventi di restyling, il 28 luglio tornerà ad ospitare un cantante: Coez. Nella speranza che sia nuovamente una destinazione fissa per i concerti futuri, ci chiediamo innanzitutto quando ci si adopererà per rendere di nuovo pienamente attivo il Palasport di ‘Fondo Patti’, non solo per le sue ovvie funzioni sportive, ma anche per fare da contraltare all’unica struttura siciliana – quella di Acireale – che ospita concerti nella stagione invernale, magari mettendolo a sistema, nella stagione estiva, con il limitrofo ‘Diamante’”.

“In secondo luogo – prosegue una delle poche voci politiche che si occupa concretamente di attività culturali nel capoluogo dell’Isola nell’interesse dei cittadini – ci chiediamo se una città come Palermo non possa seguire i modelli organizzativi dell’Olimpico di Roma o di San Siro a Milano per tornare a disporre dello Stadio ‘Renzo Barbera’ per ospitare i grandi eventi (oltre all’apparentemente ritrovato Velodromo) senza danneggiare il manto di gioco utile per disputare le partite del Palermo Calcio. Non è una questione legata solo all’aspetto culturale e di prestigio che Palermo può acquisire ospitando eventi di una certa rilevanza, ma anche alla necessità e ghiotta opportunità di rimettere in moto l’economia locale, determinando un ulteriore indotto. Sarebbe ora di essere nuovamente presenti nei calendari dei grandi tour dei cantanti e dei gruppi nazionali e internazionali che, almanacco in mano, in passato non hanno mai disdegnato di fare tappa a Palermo”.

Cosa è la festa della musica? Leggiamo sempre nel comunicato:

“Il 21 giugno è la Festa della Musica, di fatto la giornata internazionale della musica. Nel 1982, promosso dal Ministero della Cultura, nasce in Francia la Fête de la Musique, una celebrazione al solstizio d’estate composta da un inebriamento di note musicali, grazie all’invito fatto dal Ministro a tutti i musicisti di scendere per strada e suonare in libertà”.

“Da allora – leggiamo sempre nel comunicato – tale celebrazione rimase entro i confini d’oltralpe fino al 1995, quando decisero di aderire altre città europee alla Festa della Musica tra le quali, in Italia, Milano, Napoli, Roma, Senigallia e Lanuvio. Tutte si unirono in una associazione che ha un unico coordinamento internazionale”.

“Nel 2018, anche Palermo è stata investita in modo particolare da questo importante evento. Grazie al riconoscimento di ‘Capitale Italiana della Cultura’, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MIBACT) ha deciso, coerentemente agli anni precedenti con Mantova (2016) e Pistoia (2017), di svolgere nel capoluogo siciliano la corposa anteprima della Festa svoltasi il 16 giugno in diversi luoghi (Piazza Magione, Piazza Danisinni, Stazione Centrale, etc.) con ‘La festa della Musica dei 1000 giovani’”.

Oggi, 21 giugno, è il giorno del concerto di Vasco Rossi a Messina (Stadio San Filippo), di Shakira a Milano (Forum di Assago), di Ennio Morricone a Parma (Parco della Cittadella), di Liam Gallagher a Milano (Rho, ex Area Expo) e di Noel Gallagher a Napoli (Arena Flegrea), questi ultimi due, fino al 2009, uniti sotto un unico grandissimo nome: Oasis”.

P.s.

E Palermo? Se invece di spendere 320 milioni di euro per un Tram ingestibile perché costosissimo fosse stato realizzato un grande spazio per i concerti? L’economia della città ne avrebbe tratto grande giovamento, per la felicità degli amanti della musica, a partire dalle giovani generazioni. 

Invece abbiamo gli appalti ferroviari che hanno reso caotica la città, deprimendo le attività commerciali. E vogliono continuare con gli appalti ferroviari e con altre linee di Tram. 

E’ o no, Palermo, una città votata al sottosviluppo, culturale prima che economico? Egregi amministratori comunale di Palermo: non si vive di solo Teatro Massimo…

 Foto tratta da blogtaormina.it

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