Palermo, la RAP come l’AMIA? I grillini: società a rischio di sopravvivenza

22 maggio 2018

La sensazione è che non solo la RAP, ma tutto il Comune di Palermo ‘viaggi’ verso il default. Motivo? Intanto il fatto che tanti palermitani, impoveriti da una città amministrata male, non pagano più imposte e tasse. Poi c’è la relazione della Corte dei Conti e la fragile risposta del Comune, come nota il capogruppo dei grillini, Ugo Forello. E poi ancora lo ‘scivolone’ della SISPI…

La RAP – l’Azienda del Comune di Palermo che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti – a rischio di sopravvivenza? Lo dicono, senza tanti giri di parole, i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle, Antonino Randazzo e Concetta Amella, commentando una lettera raccomandata inviata dal collegio sindacale della RAP ai dirigenti in cui viene evidenziato che la partecipata “a seguito della decadenza del precedente consiglio di amministrazione, a far data dal 26/09/2017, è priva di rappresentante legale e datore di lavoro”.

“Da mesi – scrivono in una nota i consiglieri Randazzo e Amella – il MoVimento 5 Stelle denuncia in Consiglio comunale l’emergenza nella partecipata RAP che, ad oggi, non ha ancora un consiglio di amministrazione e un rappresentante legale come certificato da una semplice visura dalla Camera di Commercio”.

Dopo di che il passaggio sull’amministrazione comunale guidata da Leoluca Orlando:

“I cittadini devono sapere – dicono i due consiglieri comunali grillini di Palermo – che la giunta Orlando in quasi un anno non è stata capace di dare una governance all’azienda, salvo poi lavarsi le mani per lo stato deficitario dei conti di una azienda che funziona male per le sue inadempienze, fregandosene delle relazioni dei revisori del Comune che hanno stigmatizzato questa prassi”.

Poi l’avvertimento finale:

“Se Palermo è sporca è anche perché il sindaco continua a tenere in ostaggio un’azienda che in questo stato non può programmare e rischia addirittura la propria sopravvivenza”.

Le parole di Antonino Randazzo e Concetta Amella trovano fondamento nella relazione delle Corte dei Conti, che ha messo in luce pesanti criticità nei conti del Comune di Palermo. La situazione economica e finanziaria è problematica: ma è ancora più problematico lo scenario delle società partecipate del Comune, zeppe di personale che ogni mese debbono essere pagate.

Come? Fino ad ora l’amministrazione comunale ha aumentato a dismisura tasse e imposte comunali, inventando, anche, una Zona a Traffico Limitato (ZTL) illegittima, istituita in violazione di una legge regionale. Ma siccome siamo in Sicilia non si capisce cosa si aspetti per fare chiarezza su questa ZTL.

Nonostante balzelli di ogni tipo (che in parte una fascia di cittadini palermitani non paga più: chi per evadere, chi perché proprio non ha i soldi per pagare) la situazione finanziaria del Comune sta precipitando.

Lo ha segnalato per l’ennesima volta il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale, Ugo Forello:

“Dall’adunanza della Corte dei Conti di oggi – dice Forello in un comunicato – è emerso in maniera ancora più chiara che il Comune di Palermo si trova in una condizione di sostanziale deficitarietà strutturale già dal 2015-2016. Attendiamo la deliberazione dei giudici, ma la difesa del Comune è apparsa debole e, in parte, non ha potuto che riconoscere la fondatezza dei rilievi sulle irrogalarità contabili presenti sui rendiconti 2015-2016 e la situazione di profonda difficoltà delle società partecipate (Amat e Rap in primis)”.

Il capogruppo grillino fa riferimento a una relazione ella Corte dei Conti alla quale il comune ha risposto, dovendo ammettere la presenza di criticità.

“È necessario – conclude Forello – che l’amministrazione accetti lo stato di crisi contabile-amministrativa e adotti decisioni coraggiose ma necessarie, redigendo, in tempi brevi, un piano di riequilibrio economico-finanziario che eviti il pericolo del dissesto”.

Intanto Sabrina Figuccia, consigliera comunale dell’UDC, fa sapere che un’altra società che fa capo al Comune di Palermo, i vertici della SISPI non hanno convinto i consiglieri comunali della settima commissione consiliare, che hanno ‘bocciato’ il piano industriale della società:

“Stamattina, a maggioranza – dice Sabrina Figuccia – la settima commissione consiliare ha dato parere negativo al piano industriale della SISPI, la società partecipata del Comune che gestisce la rete informatica di Palazzo delle Aquile. Anche il collegio dei revisori dei conti del Comune si è espresso negativamente sul piano presentato dall’amministrazione Orlando, soprattutto perché manca la regolarità contabile”.

“Insomma – prosegue Sabrina Figuccia – oltre al fatto che la SISPI, così come tutte le altre aziende comunali – AMAT, AMAP, AMG, ecc – sia interamente a carico del bilancio del Comune, e quindi dei palermitani, adesso siamo costretti a registrare pure la superficialità con la quale vengono preparati i documenti contabili. Praticamente, oltre al danno la beffa, perché, come se non bastasse, tutti i servizi non previsti dal contratto vengono caricati caramente sul Comune, tanto alla fine paga sempre Pantalone, cioè il contribuente palermitano”.

P.s.

Il vero problema è che tutti questi ‘giochi di prestigio’ sul bilancio del Comune, alla fine, se ci sarà un default, lo pagheranno i cittadini palermitani…

Foto tratta da palermo.mobilita.org

 

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