Nuove linee del Tram di Palermo, Nadia Spallitta: “Dubbi sulla regolarità delle procedure seguite dal Comune. Progetto a rischio”

11 maggio 2018

L’ex consigliere comunale, che nella vita fa l’avvocato, elenca una serie di presunte irregolarità sull’iter seguito dall’amministrazione comunale nella scelta della commissione giudicatrice che ha selezionato il vincitore del bando di gara. I soggetti esclusi potrebbero sollevare la questione della regolarità e della legittimità di procedure e provvedimenti e chiedere l’annullamento di tutti gli atti…

“Da notizie di stampa si apprende della conclusione dei lavori della commissione giudicatrice del concorso per le sette nuove linee del tram a Palermo. Non entro nel merito del progetto che è stato selezionato, perché si tratta di valutazioni tecniche e ugualmente non entro nel merito di scelte relative alla realizzazione dell’opera che dovrebbero essere di competenza del Consiglio comunale (non risulta al riguardo che il Consiglio abbia adeguato il Piano urbano del traffico inserendovi le nuove linee tramviarie, né tantomeno che abbia adottato il nuovo Prg, nè il Piano Urbano della mobilità sostenibile, per cui non è chiaro in quale sede sia stata effettuata questa scelta), ma non posso non esprimere perplessità sulle procedure seguite dall’amministrazione comunale”. A parlare è l’avvocato Nadia Spallitta che spiega così i sui dubbi:
“In primo luogo non è ben chiaro se siano state rispettate le linee guida- numero cinque- dell’ANAC relative ai criteri di scelta dei componenti della commissione. Più precisamente, l’Autorita Anti Corruzione prescrive che le commissioni di gara vengano nominate solo dopo la scadenza del termine per la presentazione delle proposte. Sembrerebbe, invce, che il Comune – osserva Nadia Spallitta- abbia nominato e resi noti i componenti della Commissione Tram prima della scadenza dei termini per la presentazione delle offerte e, addirittura, prima della pubblicazione dello stesso bando. Se così dovesse essere- sottolinea il legale- sarebbero state disattese precise indicazioni dell’ANAC”.
Ma c’è di più: “Laddove dovessero ritenersi non applicabili le predette linee guida, opererebbe comunque l’articolo 84 comma 10 del decrete legislativo 163 del 2006 che prevede gli stessi principi delle linee guida in materia di nomina delle commissioni. In aggiunta- prosegue Spallitta- il decreto legislativo 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) stabilisce che, in ogni caso, l’amministrazione predetermini i criteri di scelta delle commissioni e che tali criteri siano indicati nei bandi (articoli 155 e 78). Sembrerebbe, invece, che- sottolinea l’avvocato Spallitta- l’amministrazione abbia opearato sulla base di una short list senza che venissero preventivamente individuate le regole di competenza e trasparenza (articolo 216, comma 12)”.
Tral’altro- aggiunge Spallitta- opera in materia anche l’articolo 107 del Decreto legislativo 267 del 2000 che affida ai dirigenti la competenza a presiedere le commissioni di gara. Anche il concorso di progettazione è una forma di gara e pertanto i presidenti della commissioni, a mio avviso, dovrebbero avere e mantenere la qualifica di dirigente per tutta la durata dei lavori della commissione. Del resto- osserva il legale- si tratta di una prescrizione contenuta anche nel regolamento dei contratti del Comune di Palermo”.
Secondo Nadia Spallitta “il mancato rispetto di queste disposizioni può mettere a rischio i risultati finora raggiunti in quanto i soggetti esclusi potrebbero sollevare la questione della regolarità e della legittimità di procedure e provvedimenti e chiedere l’annullamento di tutti gli atti. Situazione che, trattandosi di grandi opere pubbliche e di ingenti importi, dovrebbe essere evitata per tutelare la collettività”.
“Auspico pertanto- chiosa Nadia Spallitta- che vengano fatte le opportune modifiche e gli accertamenti del caso al fine di rendere legittime- là dove neccessario- l’iter fin qui seguito”.

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