Il risultato delle elezioni in Friuli dimostra che Grillo, Casaleggio e Di Maio sono tre dilettanti

30 aprile 2018

Dopo essere andati a sbattere sul centrodestra (non capendo che nessuno lì romperà con Berlusconi, perché quest’ultimo tiene la ‘cassa’), Grillo, Casaleggio e Di Maio sono riusciti in un’impresa che, due mesi fa, sembrava impossibile: hanno riportato alla ribalta Renzi e si sono fatti dire “No” dal PD a un Governo con lo stesso PD, cioè dal partito che ha distrutto l’Italia. Dire che i ‘capi’ dei grillini sono dei dilettanti è poco… 

L’abbiamo scritto e lo ribadiamo: la linea tenuta dal Movimento 5 Stelle dopo il risultato delle elezioni politiche del 4 marzo scorso è un disastro. I risultati delle elezioni in Friuli Venezia Giulia – per certi versi clamorosi – lo certificano. Mentre è in corso la fase finale dello scrutinio, i dati parlano già chiaro: una netta vittoria della Lega di Salvini, la solita sconfitta del PD e la pesante sconfitta dei grillini, che perdono una barca di voti rispetto al 4 marzo.

Lo sappiamo: i risultati delle elezioni politiche non sono sovrapponibili ai risultati delle elezioni amministrative. Però in questo caso la differenza è enorme.

Il candidato del centrodestra, o meglio della Lega, ormai partito egemone del centrodestra, Massimiliano Fedriga, vola al 57% per cento. Con i leghisti primo partito del Friuli Venezia Giulia al 34%, quasi dieci punti in più rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo, quando la Lega aveva raggiunto il 25,8%.

Dopo i disastri combinati dal PD al Governo dell’Italia il candidato grillino avrebbe dovuto almeno superare il centrosinistra. Invece al secondo posto c’è il candidato del Partito Democratico, Sergio Bolzonello, con il 27%, con il PD di poco sopra il 18%: praticamente lo stesso risultato delle elezioni politiche di quasi due mesi addietro.

E il candidato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Fraleoni Morgera? E’ sotto il 12%, mentre la lista dei grillini è al 7%. Come già detto, un disastro totale!

In questo risultato pesano anche i fatti locali. Ma fino a un certo punto, perché lo scorso 4 marzo i grillini sono entrati ovunque e hanno sbaragliato tutti.

Insomma, sul risultato disastroso del Friuli hanno pesato gli errori commessi dai ‘capi’ grillini dal 4 marzo ad oggi.

I guai del Movimento 5 Stelle sono cominciati con le trattative per il Governo. Da quel momento i grillini non ne hanno indovinata una!

Avevano un grande vantaggio politico e mediatico anche sulla Lega. Ma Grillo, Casalaggio e Luigi Di Maio si sono giocati tutto con una linea politica che definire demenziale è poco!

E’ chiaro che Luigi Di Maio, da solo, non decide nulla. La linea politica la tengono Grillo e Casalaggio e chi li consiglia. Nei fatti, Grillo, Casaleggio, Di Maio e chi li consiglia hanno dimostrato di essere de dilettanti allo sbaraglio.

E dire che nelle condizioni in cui si è trovata l’Italia politica all’indomani delle elezioni del 4 marzo – nessun vincitore e stallo – era difficile sbagliare tutte le mosse. Invece Grillo, Casaleggio e Di Maio hanno sbagliato tutte le mosse. Complimenti vivissimi!

Hanno cercato di sfasciare l’alleanza tra Lega e Berlusconi, dimenticando che, da quelle parti, chi ci mette i soldi è l’ex Cavaliere.

Certo, Berlusconi, sottobanco, aveva l’accordo con Renzi, con il quale avrebbe governato se il PD e Forza Italia avessero avuto i voti per farlo.

Ma il PD si è fermato poco sopra il 18%, mentre Forza Italia è scivolata al 14%.

A questo punto Berlusconi – che si era rifiutato di partecipare alla manifestazione anti-inciucio del centrodestra proprio per tenersi le mani libere di ‘chiudere’ eventuali accordi con il PD di Renzi – ha rispolverato l’accordo con il centrodestra e, pur avendo perso le elezioni – grazie anche alla sue televisioni – ha fatto passare il messaggio di un centrodestra unito che ha vinto le elezioni.

Grillo, Casaleggio e Di Maio hanno impiegato un mese e mezzo a capire una cosa che avrebbero dovuto intuire dopo qualche giorno: e cioè che Berlusconi, tenendo la ‘cassa’, è in grado di condizionare la Lega e Fratelli d’Italia.

Dopo aver perso un mese e mezzo hanno chiuso il ‘forno’ della Lega e hanno aperto il secondo ‘forno’ con il PD, proponendo la scempiaggine politica del “contratto” con il Partito Democratico.

Una balordaggine politica senza né capo, né coda. Come si può proporre al PD un Governo che dovrebbe sfasciare tutto quello che ha fatto il PD in cinque anni? Cosa pensavano? Di spaccare il PD senza pagare un pesante conto politico?

Bisogna riconoscere che i dirigenti del PD e lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – che non è arrivato al Quirinale da Marte, ma è stato messo lì da Renzi in quanto esponente del PD – sono stati abili. Non hanno mai chiuso alla balordaggine del “contratto” proposto da Di Maio, ma non gli hanno mai detto sì.

I ‘capi’ del PD si sono ‘annacati’ Di Maio per giorni e giorni: alcuni dicevano di essere d’accordo per il Governo con i grillini; altri dicevano di “andare a vedere le carte”; altri manifestavano dubbi e altri ancora dicevano no.

Il PD non ha avuto nemmeno bisogno di organizzare una recita, perché in un partito ormai allo sbando su qualunque proposta politica non si riscontrano mai meno di tre-quattro posizioni divergenti.

Alla fine, ad assestare il colpo di grazia al “contratto” con i grillini ha pensato Renzi che, grazie alla dabbenaggine politica di Grillo, Casaleggio e Di Maio, ha riconquistato la ribalta, se n’è andato in Tv per dire “No” all’accordo con il Movimento 5 Stelle.

Grillo, Casaleggio e Di Maio, in due mesi, sono riusciti ad andare a sbattere al muro del centrodestra, hanno riesumato Renzi, si sono fatti dire “No” dallo stesso Renzi e dal partito che ha perso le elezioni e, soprattutto, hanno sputtanato un Movimento politico nato per mandare a casa la vecchia politica!

L’insistenza con la quale i grillini hanno cercato di formare un Governo – qualunque Governo, della serie a chi piglio piglio… – ha dato la sensazione, a tanti elettori, di trovarsi davanti non a una forza politica di rottura del vecchio sistema, ma a una forza politica vecchia maniera che ha cercato, in tutti i modi, di andare a gestire il potere.

Un errore politico del genere, per un Movimento che vive di voto di opinione, è devastante! Ma ci voleva veramente tanto a capire una cosa così elementare?

Incredibile l’ultima fase di questa tragicomica commedia degli equivoci: proporre un Governo alla forza politica che, dal 2013 ad oggi, è stata costantemente attaccata dai stessi grillini!

Ma riflettere prima di parlare no?

Come si fa a dire rimettiamo l’articolo 18 (peraltro proponendolo a chi l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori l’ha tolto!) in attesa del reddito di cittadinanza? Che nesso c’è tra l’articolo 18 e il reddito di cittadinanza?

E ai tanti elettori della sinistra che hanno votato il Movimento 5 Stelle cosa debbono pensare dei giochetti vecchia maniera di Grillo, Casaleggio e Di Maio? Gli elettori che non hanno votato PD votando i grillini cosa voteranno se si andrà alle urne?

In questo scenario, la vecchia politica può usare benissimo la formula:

“Missione compiuta”.

Il nullismo di questi due mesi e, soprattutto, “l’annacamento” operato dal PD negli ultimi giorni hanno portato il Movimento 5 Stelle in un vicolo cieco.

Anche se dovesse vedere la luce un Governo grillini-PD – cosa improbabile – il Movimento 5 Stelle andrebbe a sbattere, perché l’Europa dell’euro è già in agguato e ha già fatto capire che è tornata la ‘crisi’ e che l’Italia o scipperà dalle tasche degli Italiani 3-4 miliardi di euro, o ci sarà un aumento dell’IVA.

Se il Governo non si farà – cosa molto probabile – e si tornerà alle urne, il Movimento 5 Stelle perderà una barca di voti sul modello del risultato in Friuli. Mentre la Lega di Salvini farà il pieno di voti.

Ancora più incredibile la dichiarazione di Di Maio di queste ore:

“Torniamo alle urne a giugno”. Aggiungendo che, da una parte c’è la vecchia politica e, dall’altra parte, ci sarebbe la rivoluzione di Grillo, Casaleggio e Di Maio. ma con chi la volevano fare la “rivoluzione” questi tre signori, con Mattarella e con il PD?

Siamo al ridicolo!

Veramente grandi ‘strateghi’ Grillo, Casaleggio e Di Maio. Difficile trovare tre politici più ‘acuti’ di questi tre…

P.s.

Ah, dimenticavamo: Matteo Salvini ringrazia!

Foto tratta da ilpost.it

 

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