Il PD di Gela: troppe disfunzioni, chiudiamo l’ospedale. Quando il PD governava la Regione loro dov’erano?

30 aprile 2018

Per fortuna, in politica, esiste anche la memoria. Per ricordare, a chi sembra averla smarrita, che non si possono usare due pesi e due misure. Ricordarsi dello sfascio della sanità pubblica solo dopo che il PD è fuori dal Governo della Regione non salva questo partito da pesanti responsabilità politiche. Semmai ne segnala solo la mancanza di credibilità politica

Per cinque anni – dal novembre del 2012 al novembre del 2017 – Gela ha espresso il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, esponente della sinistra, con la tessera del PD in tasca (prima di essere eletto a Palazzo d’Orleans, sede del Governo siciliano, Crocetta è stato eurodeputato del PD eletto nella nostra Isola).

Ebbene, per cinque anni non ricordiamo di aver sentito i dirigenti del PD di Gela lamentare disfunzioni all’ospedale di Gela. Per questo siamo rimasti stupiti nel leggere il seguente lancio dell’ANSA nel quale il PD di Gela denuncia la situazione di estrema precarietà in cui versa l’ospedale della cittadina del Nisseno che, lo ricordiamo, dà assistenza non solo ai cittadini di Gela, ma anche agli abitanti di Niscemi, Butera, Riesi e Mazzarino:

“Chiudiamo l’ospedale di Gela – scrivono i dirigenti del PD di Gela , in una nota nota inviata al commissario dell’Asp di Caltanissetta e ai giornalisti.

I consiglieri comunali di gela del PD ricordano che il “Pronto soccorso” (primo reparto d’emergenza del Nisseno con oltre 46 mila prestazioni annue) opera in turni massacranti con soli 4 medici in servizio su 15 in organico; la “chirurgia” lavora con appena 3 medici in servizio; la pianta organica di “anestesia e rianimazione” è ridotta al 50% e si interviene solo nei casi urgenti; l’unità di “malattie infettive” è chiusa da un anno; la”nefrologia” e la “dialisi” sono senza posti letto; la “cardiologia” non garantisce più prestazioni ambulatoriali”, liste di attesa lunghe di mesi e tante altre insufficienze.

“A causa di carenze croniche che si trascinano da tempo – prosegue il gruppo consiliare del PD di Gela – l’ospedale non riesce più a rispondere alle esigenze della città e del suo comprensorio, con reparti al limite del collasso organizzativo e pazienti che sistematicamente vengono trasferiti (sempre che si trovino ambulanze ed infermieri) in strutture private, per buona pace di chi continua a fare denaro a causa di una sanità pubblica volutamente disastrata”.

“Recenti ed inutili riunioni con le più alte rappresentanze politiche della città e della Regione – denunciano i Democratici – hanno solo prodotto chiacchiere ed indifferenza”.

Da qui la provocatoria conclusione:

”Tenuto conto che questa situazione mette a repentaglio la stessa vita dei pazienti se ne chiede immediata chiusura così rendendo realizzata finalmente, la volontà di chi vuole lasciare di Gela e il suo comprensorio senza alcuna possibilità di dare soccorso a chi chiede assistenza sanitaria”.

Domanda: come mai i ‘compagni’ del PD di Gela si accorgono solo adesso della presenza di disfunzioni presso l’ospedale di Gela?

Lo sanno che lo scenario che descrivono è lo stesso che si registra in quasi tutti gli ospedali della Sicilia?

Lo sanno i ‘compagni’ del PD che, con il Partito Democratico siciliano al Governo della Regione, con i soldi della sanità pubblica, si pagavano e, forse, si continuano a pagare oggi i mutui regionali che nulla hanno a che spartire con la sanità?

Lo sanno i ‘compagni’ del PD che, con il Partito Democratico siciliano al Governo della Regione, si pagava e, forse, si continuano a pagare oggi i dipendenti dell’ARPA Sicilia che dovrebbero essere pagati dall’assessorato regionale al Territorio e Ambiente?

Lo sanno i ‘compagni’ del PD che, con il Partito Democratico siciliano al Governo della Regione, si pagava e, forse, oggi si continuano a pagare i dipendenti di alcune società regionali che con la sanità pubblica siciliana non c’entrano una mazza?

Lo sanno che, con il Partito Democratico siciliano al Governo della Regione, si pagava e si continuano a pagare anche oggi i grandi gruppi privati della sanità, a cominciare dall’ISMETT di Palermo, ma anche l’istituto Rizzoli di Bologna che ha una sede a Bagheria, il Mauceri di Pavia presente a Sciacca e via continuando con altre grandi strutture private?

Lo sanno che, dovendo pagare sia i soggetti che poco o nulla hanno a che spartire con la sanità pubblica siciliana e dovendo pagare le grandi strutture sanitarie private si debbono, per forza di cose, togliere risorse agli ospedali pubblici della Sicilia?

Dov’erano i ‘compagni’ del PD di Gela nel 2013, nel 2014, nel 2015, nel 2016 e nel 2017? Dov’erano i dirigenti del PD di gela quando il Ministro Graziano Delrio e il Sottosegretario alla Sanità, Davide Faraone, si schieravano in favore dell’erogazione dei fondi all’ISMETT, oltre 100 milioni di euro all’anno?

Lo sanno, i ‘compagni’ del PD di Gela che l’ISMETT di Palermo, oltre che centro di riferimento per il trapianto di organi, è diventato l’ospedale tutto fare a spese della collettività siciliana?

Non è singolare che i ‘compagni’ del PD di Gela si accorgano dello sfascio della sanità siciliana dopo che il loro partito ha governato la Regione siciliana dal 2009 al 2017?

 

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