Fallimento IAL Sicilia: il 3 maggio manifestazione in piazza a Palermo dell’USB

27 aprile 2018

In una lettera indirizzata ai vertici della politica siciliana e alle organizzazioni sindacali, l’USB (Unione Sindacale di Base) scrive di 100 milioni di finanziamenti che la Regione avrebbe erogato in tre anni all’ente, che avrebbe goduto anche di 24 mesi di ammortizzatori in deroga. I dubbi che le stesse cose siano avvenute in altri enti 

Il fallimento dello IAL Sicilia e non soltanto il fallimento dello IAL Sicilia. Di scena quello che è stato uno dei più grandi enti della Formazione professionale siciliana, ente no profit dichiarato fallito.

Ma se, nonostante le polemiche e gli esposti, tutto rimane nebuloso, c’è chi non ci sta a far cadere nel ‘dimenticatorio’ una brutta storia finita con soltanto con il già citato fallimento, ma anche con il mancato pagamento delle retribuzioni ai quasi 800 dipendenti dello IAL e ai discenti, cioè ai ragazzi che hanno seguito i corsi.

Non bisogna dimenticare che chi, nella Formazione professionale, ha fatto i ‘tappi’ (debiti non onorati) non l’ha fatto solo nei confronti dei lavoratori, ma anche dei giovani che hanno seguito i corsi.

Dimenticare tutto quello che è successo nelle stanze della IAl Sicilia perché dietro ci sono personaggi potenti e intoccabili?

L’USB Sicilia (Unione Sindacale di Base) non ci sta e, il 3 maggio, prepara una manifestazione di piazza a Palermo.

Le ragioni di questa manifestazione vengono spiegate in una nota da tre esponenti di questa organizzazione sindacale: Sandro Cardinale, della segreteria confederale nazionale, Costantino Guzzo e Alessandra Canto.

La nota è stata inviata a esponenti politici e sindacali. E precisamente: al Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, all’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, all’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, all’assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro, Maria Ippolito, al dirigente generale del dipartimento Formazione della Regione siciliana,  Gianni Silvia, al dirigente generale del dipartimento Lavoro, Francesca Garoffolo, ai gruppi parlamentari dell’Ars, alle segreterie di CGIL, CISL, UIL, SNALS CONFSAL, UGL, COBAS FORMAZIONE – USLAL – CONFINTESA PER L’AUTONOMIA – GLI IRRIDUCIBILI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE.

La nota è arriva anche a noi con richiesta di pubblicazione. Eccola:

“L’USB si chiede come mai un ente come lo IAL, che in tre anni ha preso 100 milioni di euro di finanziamento da parte dell’Amm.ne Regionale, abbia potuto godere, oltre che dei finanziamenti, anche di 24 mesi di ammortizzatori in deroga, addirittura arrivando pure ad accordi sindacali per rateizzare i debiti accumulati in mesi e mesi di mancati pagamenti.

La USB si chiede a questo punto come mai quest’ente, che riceveva finanziamenti e godeva degli ammortizzatori in deroga, non è riuscito a pagare le retribuzioni ai lavoratori, le spese di gestione come affitti, la diaria agli allievi, i contributi, le malattie, gli assegni nucleo familiare, ed arrivare paradossalmente al fallimento.

Noi della USB, oltre ad aver il quadro chiaro della situazione, abbiamo le prove di ciò che affermiamo. Uno dei tanti motivi che ci ha spinti a chiamare i lavoratori in piazza (il riferimento è alla citata manifestazione del 3 maggio) è legato al fatto che abbiamo il presentimento che alcune di queste nefandezze siano state perpetrate in altri enti, visto le coincidenze che vedono vittime i lavoratori di altri enti.

L’USB oggi si chiede se tutto questo è stato un disegno criminale nei confronti dell’anello più debole del sistema, cioè dei lavoratori, o solo una coincidenza. Naturalmente per tutto quello che abbiamo riscontrato abbiamo invitato i nostri iscritti a rivolgersi alle autorità competenti”.

L’USB c’è e dimostra giorno per giorno che mette in primo piano solo ed esclusivamente il rispetto delle leggi vigenti e del CCNL del comparto Formazione professionale”.

 

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