L’ex Provincia regionale di Siracusa sta per dichiarare un dissesto da 280 milioni di euro!

16 aprile 2018

Brutte notizie per i cittadini della provincia di Siracusa. L’ex Provincia – oggi ribattezzata Libero Consorzio dei Comuni della Provincia di Siracusa – sta per dichiarare il dissesto finanziario. Il ‘buco’ sarebbe pari a 280 milioni di euro. Nessuno spreco: sono i soldi che Stato e Regione hanno scippato a questa provincia. A pagare saranno i cittadini con nuove tasse   

La notizia è nell’aria da tempo: l’ex Provincia regionale di Siracusa – ribattezzata pomposamente Libero Consorzio di Comuni di Siracusa – starebbe per dichiarare un dissesto finanziario di 280 milioni di euro. Ma attenzione: non si tratta di un dissesto provocato da amministratori spendaccioni, ma dallo Stato e dalla Regione siciliana che, ognuno per la propria parte, hanno portato al fallimento l’ex Provincia di Siracusa.

Tutt’e nove le ex Province della Sicilia sono messe male. Una grottesca, se non ridicola ‘riforma’ approvata nella passata legislatura dall’Assemblea regionale siciliana ha trasformato, sulla carta, le Province di Palermo, Catania e Messina in tre (altrettanto grottesche!) ‘Città metropolitane’. Mentre le altre sei Province, scimmiottando e, di fatto, calpestando l’articolo 15 dello Statuto autonomistico regionale, sono state trasformate, sempre sulla carta, in (altrettanto grotteschi!) ‘Liberi Consorzi di Comuni’.

In realtà, è tutta una presa per i fondelli. I confini delle nove Province ‘trasformate’ di tre Città metropolitane e sei ‘Liberi consorzi’ sono sempre gli stessi. Le competenze sono sempre le stesse. Mancano solo i soldi drenati dallo Stato e, in parte, dalla Regione.

Il passato Governo regionale di Rosario Crocetta, ad inizio della passata legislatura, per risparmiare, ha commissariato le nove Province. La legge di riforma è una presa in giro.

La democrazia, nelle Province, è stata sospesa, visto che Sicilia sta subendo un’ulteriore umiliazione: il blocco abusivo di una legge regionale che prevede l’elezione dei presidenti delle ex Province.

La legge regionale è stata impugnata non sulla base di motivazioni giuridiche, ma per motivi politici. E si attende il giudizio della Corte Costituzionale per decidere se la Sicilia può applicare il proprio Statuto che dà potestà esclusiva alla Regione in materia di enti locali, o se la Consulta cambierà le carte in tavola mentre è in corso la partita.

Siccome il presidente Musumeci e l’attuale Parlamento dell’Isola sono molto ‘coraggiosi’, hanno rinviato le elezioni dei vertici delle ex Province in attesa che la Corte Costituzionale decida su un’impugnativa – lo ribadiamo: politica – operata da Roma.

Se il coraggio non ce l’hanno chi glielo deve dare?

L’unica cosa visibile, in questa storia molto squallida, sono i soldi che Stato e Regione hanno scippato alle Province.

Roma – tanto per citare un esempio eclatante – si tiene abusivamente i fondi della RC Auto: circa 220 milioni di euro all’anno con i quali le ex Province pagavano i circa 6 mila e 500 dipendenti. Una vergogna istituzionale!

Tutte le ex Province siciliane sono in crisi finanziaria. Ma quella messa peggio di tutti è quella di Siracusa nella quale, nel corso degli ultimi anni, le difficoltà nel pagare gli stipendi ai dipendenti sono state enormi.

Ora, a quanto pare, è cominciato l’ultimo giro: la dichiarazione di dissesto. Trattandosi di un ente locale, quello che abbiamo scritto per i Comuni siciliani in dissesto (QUI L’ARTICOLO CHE ABBIAMO PUBBLICATO IERI SERA) vale anche per l’ex Provincia regionale di Siracusa: saranno i cittadini di questa provincia a pagare, in dieci anni, il prestito di 280 milioni di euro che lo Stato anticiperà. 

Il conto è semplice: i cittadini della Provincia di Siracusa – è bene che lo sappiano – pagheranno, ogni anno, 28 milioni di euro di tasse e imposte locali in più. Questo per dieci anni!

Insomma: oltre al danno, la beffa. Il danno i cittadini della Provincia di Siracusa l’hanno misurato, negli ultimi anni, soprattutto in due settori: la mancata manutenzione delle strade provinciali e la manutenzione degli edifici scolastici.

Dopo avere subito questo danno in termini di minori servizi, i cittadini della Provincia di Siracusa subiranno anche la beffa: un aumento di tasse e imposte locali!

Chi debbono ‘ringraziare’? Sempre gli stessi soggetti: l’Unione Europea dell’euro che impone al nostro Paese continui ‘sacrifici’, lo Stato italiano che va dietro all’Unione Europea e, naturalmente, la Regione siciliana ‘ostaggio’ dello Stato (ricordiamoci che il Governo regionale di Nello Musumeci, appena si è insediato, non ha trovato di meglio che avallare il ‘Patto scellerato’ atto secondo firmato da Renzi e da Crocetta, regalando allo Stato 800 milioni di euro di IVA che, a norma dello Statuto – aggirato in modo truffaldino! – spettano alla Regione!

Se ci fossero stati questi 800 milioni di Euro la Provincia di Siracusa non sarebbe fallita e gli ignari cittadini di questa provincia non sarebbero stati chiamati a pagare nuove tasse e nuove imposte locali per i prossimi dieci anni.

P.s.

Un ‘premio speciale’ dovrebbe essere conferito ai cittadini di Avola, Pachino e di Augusta. I primi due Comuni sono in pre-dissesto, il terzo Comune è in dissesto. 

Gli abitanti di queste tre cittadine del Siracusano, oltre a pagare il ripianamento del dissesto dei rispettivi Comuni, pagheranno anche per il ripianamento del dissesto della Provincia…  

Foto tratta da siracusanews.it

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