Extrabudget nella Formazione: condanna definitiva per Patrizia Monterosso

10 febbraio 2018

Così ha deciso la Corte di Cassazione. Che mette la parola fine a una vicenda assai tormentata. Condanne erariali confermate per l’ex Segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso, e per due ex assessori regionali. Che succederà, adesso, dopo la sentenza definitiva? Si chiuderà tutto o si apriranno altri scenari? 

Con la condanna – questa volta definitiva – dell’ex Segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso, e di due ex assessori regionali (Luigi Gentile e Carmelo Incardona) si ripropone, in tutta la sua complessità, il confronto tra due diversi modi, mettiamola così, di concepire la Giustizia.

La storia, ultra nota, è quella degli extrabudget nella Formazione professionale della Sicilia. Somme che, nel 2007 – quando Patrizia Monterosso ricopriva l’incarico di dirigente generale del dipartimento della Formazione professionale della Regione – sono state erogate agli enti a titolo di integrazione in seguito agli aggiornamenti contrattuali.

Per la Corte dei Conti, gli extrabudget relativi al 2007 (così almeno ci sembra di capire, perché gli extrabudget non sono stati una prerogativa del 2007) sono illegittimi.

La vicenda ha dato il via anche a un’azione penale con un processo a carico della stessa dottoressa Monterosso. Il reato ipotizzato era il peculato. Ma in questo caso l’ex Segretario generale della presidenza della Regione è stata assolta “perché il fatto non sussiste”.

Le condanne contabili, invece, restano. Così ha stabilito la Corte di Cassazione. Patrizia Monterosso dovrà restituire un milione e 300 mila euro circa considerato come danno erariale dalla magistratura contabile sia in primo grado, sia in appello.

Un po’ più contenuta la somma che dovrà restituire l’ex assessore Incardona: circa 800 mila euro; sensibilmente più contenuta la ‘botta’ per l’ex assessore Gentile, chiamato a restituire 224 mila euro.

Di fatto, le accuse formulate dalla Corte dei Conti hanno retto (in primo grado c’era la Procura della Corte dei Conti rappresentata da Gianluca Albo, in Appello a difendere le tesi dell’accusa c’era la dottoressa Diana Calaciura).

La vicenda è controversa, perché per anni gli extrabudget sono stati una costante. Su Live Sicilia, però, c’è un passaggio che fa un po’ di luce su questa storia. E’ il passo che riporta alcune considerazioni dei giudici della Cassazione:

“Pervennero al dipartimento della Formazione professionale numerose istanze volte a ottenere, spesso con motivazioni generiche, sostanziose integrazioni dei finanziamenti assegnati, parte delle quali fu proposta quando l’attività di formazione non era ancora iniziata o era ancora in corso, ed altra parte quando i progetti formativi erano già stati espletati ed in corso di rendiconto”.

Da quello che si capisce, sarebbero state le modalità – per la precisione le “motivazioni generiche” – con le quali sono state erogate queste somme ad attirare l’attenzione della Corte dei Conti.

Per la cronaca, il ricorso in Appello di fronte alla Corte dei Conti presentato dalla dottoressa Monterosso è stato giudicato inammissibile.

Non ha retto la tesi difensiva stando alla quale il danno erariale sarebbe venuto meno dal momento che la Regione ha avviato le procedure per recuperare le somme erogate, circa 4 milioni di euro: somme recuperate con il ricorso alla compensazione o con le ingiunzioni di pagamento agli enti.

Come già ricordato, la compensazione ha dato il via a un processo per peculato a carico di Patrizia Monterosso, oggi direttrice della Fondazione Federico II, braccio operativo del Parlamento siciliano nelle attività culturali. Processo che si è concluso con la sua assoluzione. Ma la condanna in sede contabile resta.

E a stabilirlo, adesso, è anche la Cassazione.

E adesso? Bella domanda. Con la sentenza definitiva si potrebbe aprire una nuova falla, non tanto nella Formazione professionale futura, quanto per il passato: per esempio, per gli anni 2008, 2009 e, soprattutto, 2010.

Agli osservatori attenti non sfuggono due elementi fino ad oggi rimasti in ombra. In primo luogo, la possibile coincidenza dell’erogazione degli extrabudget in prossimità di campagne elettorali. In secondo luogo possibili verifiche su come tali extrabuget eventualmente erogati sarebbero stati utilizzati.

Insomma, più che chiudersi, il pronunciamento definitivo su questo ‘caso’ molto tormentato potrebbe aprire nuovi scenari.

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