La vecchia politica unita nel fango contro i grillini. E spunta Potere al popolo

16 gennaio 2018

Siamo già in piena campagna elettorale. Piuttosto che presentare proposte concrete – a parte le promesse, soprattutto di Forza Italia – la vecchia politica siciliana sta affrontando l’appuntamento con il voto del 4 marzo all’insegna del dileggio verso i grillini. E’ il segno che li temono. La paura del PD. Si comincia piano piano ad avvertire la presenza di Potere al popolo

Siamo già in campagna elettorale. E in Sicilia non possiamo non notare alcune differenze sostanziali tra la vecchia politica (centrodestra e centrosinistra classici) e il resto degli schieramenti politici.

Il primo elemento che salta agli occhi è la sostanziale alleanza tra gli esponenti del già citato centrodestra che da qualche mese governa la nostra Regione e il centrosinistra (che poi è solo il PD, perché gli altri partiti di questo schieramento politico sono praticamente spariti, dai centristi di Giampiero D’Alia e Giovanni Ardizzone a Sicilia Futura di Totò Cardinale).

A parte le Province, per le quali il Governo di Nello Musumeci ha annunciato il ritorno al voto (resta da capire quando e con quali soldi), il nuovo Governo di centrodestra rappresenta la perfetta continuità con il Governo Crocetta.

Fino ad ora non c’è un solo atto politico e amministrativo che segni la differenza anche nello ‘stile’ di Governo: chiacchiere e bugie trionfano. Più una buona dose di malafede.

Di fatto, la vecchia politica siciliana sta organizzando la campagna elettorale con promesse che non verranno mantenute.

Nel centrodestra Forza Italia è molto attiva con le prese per i fondelli. Gli esponenti di questo partito hanno già promesso la stabilizzazione ai precari, miglioramenti retributivi ai dipendenti della Regione e, fresca fresca, agevolazioni per le imprese.

Piccolo particolare: non dicono con quali soldi dovrebbero essere realizzati questi ‘impegni’ che hanno assunto con i cittadini che ancora gli vanno dietro.

Ma se il centrodestra racconta balle alte quanto i grattacieli, nel centrosinistra classico – cioè nel PD siciliano – è già iniziata la conta dei morti & feriti.

La presenza di due schieramenti politici a sinistra del PD – Liberi e Uguali di Piero Grasso e Potere al popolo – ha gettato nella paura e nello sconforto i dirigenti del Partito Democratico della Sicilia.

In questi casi ogni piccolo potentato elettorale – o ex tale – si chiude a riccio. Esempio emblematico è Totò Cardinale da Mussomeli, che per difendere la terza candidatura consecutiva della figlia Daniela, invisa alla base del partito a Caltanissetta e, sembra, anche ad Agrigento (il collegio ‘disegnato’ dalla nuova legge elettorale per la Camera dei deputati ingloba queste due province), è volato a Roma per farsi accreditare direttamente da Matteo Renzi.

La sensazione è che il PD siciliano sia un grande difficoltà: ci sono tanti giovani che, nonostante i disastri provocati negli ultimi cinque anni dal Governo di Rosario Crocetta, vorrebbero emergere: e magari provare a candidarsi: ma sembra tutto inutile.

La vecchia nomenclatura del PD siciliano, più i pezzi sparsi dell’ormai residuale ‘ciarpame’ dei ‘defunti’ partiti di centrosinistra non mollano la presa. Così, in questa parte politica, circolano i soliti nomi, ovvero le solite vecchie e immarcescibili facce: Giuseppe Lumia, Antonello Cracolici, Giampiero D’Alia, Michele Cimino, Fausto Raciti, il già citato Totò Cardinale e persino Rosario Crocetta.

In più c’è la questione delle donne che i vertici di questo partito – fatta salva Daniela Cardinale, imposta, come già ricordato, da Renzi in persona – dovrebbero essere in buona parte penalizzare (COME VI ABBIAMO RACCONTATO IN QUESTO ARTICOLO).

Insomma: nel centrosinistra classico e, in particolare, nel PD siciliano non c’è spazio per i giovani, ma solo ‘vecchiume’ della politica che proverà a non scomparire.

Nel complesso, nel centrodestra e nel centrosinistra della Sicilia non c’è ‘vita’, ma solo una lunga ‘morte del giorno’: bugie a iosa, promesse che non verranno mantenute e la consapevolezza – nel caso del PD – di una legnata che sta per arrivare inesorabilmente.

Va un po’ meglio – ma non troppo – tra Liberi e Uguali. In questo nuovo schieramento politico sono due gli elementi conduttori: prendere voti ‘svuotando’ il PD e trovare candidati qua e là in grado di dare un po’ di valore aggiunto.

Il partito di Piero Grasso parte con uno svantaggio: il venir meno dello ‘spirito’ che, pur tra contraddizioni e ambiguità, ha contraddistinto l’esperienza della lista Cento Passi di Claudio Fava alle recenti elezioni regionali.

Questa esperienza – peraltro elettoralmente non entusiasmante – ha perso i legami con la ‘purezza’ della sinistra fatta dai giovani, ma anche da vecchi militanti che ci credono.

Tirando le somme, quella di Fava e Ottavio Navarra è stata una mezza presa in giro: per le citate, recenti elezioni regionali hanno messo su una lista chiamando a raccolta tanti giovani per poi portarli alla ‘corte’ di Massimo D’Alema, Pier Luigi Bersani e Piero Grasso.

Di fatto, tanti giovani si erano avvicinati a Fava e a Navarra pensando chissà che, per poi ritrovarsi in una sorta di PD 2, dove si lotta solo per mandare a casa Renzi e per riprendere la guida di un partito che rimane legato alle vecchia logiche della finta sinistra.

Normale, insomma, che anche in Sicilia abbia preso piede la lista Potere al popolo, che sconterà l’errore marchiano commesso nel portare gli elettori di questo segmento della sinistra dalle parti di Fava e Navarra.

In ogni caso – e questo va detto per onestà di osservazione – militanti ed elettori di Potere al popolo sono molto diversi dai dirigenti e dai possibili elettori del PD e, in fondo, diversi anche da Liberi e Uguali.

I grillini, infine. Sono, come sempre, i più attivi sulla rete. Questi ultimi debbono lottare contro la ‘macchina del fango’ allestita da centrodestra e centrosinistra. Basta guardare la TV per osservare il degrado mediatico in cui si dibattono ormai Renzi e Berlusconi.

Ormai PD e Forza Italia – a parte le mirabolanti promesse che, dalle Alpi alla Sicilia, non incantano nemmeno i più generosi seguaci della vecchia politica – a questi signori, per esistere, non rimane altro che il dileggio degli avversari: ovvero l’attacco continuo ai grillini.

Anche in questo c’è una linea di’azione comune tra PD e Forza Italia, perfettamente alleati. Se ascoltate i TG della Rai e i TG di Berlusconi vi accorgerete che, nell’antigrillismo, sono perfettamente isomerici.

La solfa è sempre la stessa: Virginia Raggi non sa governare, Roma è piena di immondizia, i grillini non sanno governare.

Vista dalla Sicilia – e in particolare da Palermo – la propaganda di PD e Forza Italia fa ridere!

Che deve fare un palermitano che ascolta in Tv che a Roma c’è l’emergenza rifiuti, quando a Palermo ‘a munizza’, ormai da quasi un anno, sommerge persino il tanto decantato percorso arabo-normanno? Ridere amaramente e, ovviamente, chiedersi che cos’è diventata, oggi, l’informazione…

Se poi a Palermo si aggiungono le strade scassate, la sanità pubblica a pezzi, la discarica di Bellolampo che sta esplodendo, le famiglie senza casa aumentate spaventosamente, la povertà crescente, i vertici dell’Arcivescovato che fanno passerella con i potenti, la prostituzione delle nigeriane che dilaga, i negozi che chiudono, migliaia di cittadini vessati dalla ZTL, beh, il paragone con Roma non regge: Palermo è decisamente più giù!

Ma la ‘Grande informazione’ non ne parla.

Eppure, soprattutto sulla rete, c’è una comunità ancora viva. Sono tanti, tantissimi a dialogare sul futuro della Sicilia e sul futuro delle città. Parlano del mare, della battaglia contro le piattaforme petrolifere. Parlano dell’acqua pubblica e della micro imprenditoria. E dell’agricoltura.

Sono i militanti e i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle. E, un po’ meno, ma ci sono pure loro, i militanti e i simpatizzanti di Potere al popolo, forse ancora amareggiati dall’esperienza della lista Cento passi finita con il PD 2.

Da questue due formazioni politiche può partire la speranza di una politica diversa. Il resto, tutto il resto è ‘morte del giorno’.

 

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