Governo Musumeci: il “disavanzo” (non è che è un’altra cosa?) e un esercizio ultra-provvisorio…

9 gennaio 2018

Fino ad ora, al di là delle conferenze stampa, al di là delle parole (e dei ‘numeri’ a ruota libera), al di là di tutto, il Governo Musumeci è riuscito a malapena a sbloccare i fondi per i gabinetti della Presidenza e degli assessorati. Dopo di che c’è il buio. E un esercizio provvisorio che più provvisorio di com’è stato impostato non si può!   

Gli incontri più o meno istituzionali non mancano. Anzi, si susseguono a pieno ritmo. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha incontrato i rettori delle università siciliane e bla bla bla. L’assessore alla Salute-Sanità, Ruggero Razza, ha incontrato gli esponenti di CGIL, CISL e UIL e bla bla bla. Dopodomani è previsto un bizzarro incontro tra i sindacati che hanno fatto poco o nulla per impedire lo sbaraccamento degli Sportelli multifunzionali e che non hanno fatto una mazza per farli ripartire e l’assessore regionale al Lavoro, Mariella Ippolito e bla bla bla. Ma di concreto – parliamo del concreto visibile – c’è ben poco.

Si attende con molto interesse il ‘bozzone’ della legge di Stabilità 2018 (leggere Bilancio e Finanziaria 2018) del quale, in Assemblea regionale siciliana, non c’è ovviamente traccia. L’ “ovviamente” ci sta tutto, perché il Governo se la sta prendendo comoda, avendo chiesto ben tre mesi di esercizio provvisorio.

L’attesa è legata al fatto che suscita molte curiosità il dato relativo al “disavanzo” di 5 miliardi e 900 milioni di euro denunciato nei giorni scorsi in conferenza stampa dal presidente Musumeci e dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao.

A nostro modesto avviso, il “disavanzo” di quasi 6 miliardi è una forzatura ‘iper’. La spiegazione fornita – e cioè che si tratterebbe del ‘buco’ relativo alla cancellazione di 5 miliardi di euro di crediti inesigibili (ma erano tali?) avvenuta nel 2015 – non regge sotto il profilo contabile.

Non regge per un motivo semplice: perché questi 5 miliardi di euro sono stati ‘spalmati’ su 30 anni.

Se il “disavanzo” di 5,9 miliardi c’è, ebbene, deve essere spiegato in modo diverso.

Insomma: il disavanzo è un’eccedenza delle uscite sulle entrate: sarà interessante capire come ha fatto la Regione a produrre un disavanzo che è addirittura quasi pari ai due terzi dell’indebitamento (che ammonta a 8 miliardi e 350 milioni di euro circa)!

Questi ed altri ‘numeri’ saranno chiari quando il Governo invierà il già citato ‘bozzone’ in Assemblea regionale siciliana.

Quando avverrà ciò? A metà marzo? Intanto notiamo che nell’esercizio provvisorio c’è un dettaglio che poi tanto dettaglio non è: lo stesso esercizio provvisorio, infatti, è stato approvato a valere sulla seconda annualità del Bilancio 2017-2019 (cosa che il decreto n. 118 consente).

Il problema è che questo tipo di esercizio provvisorio calcolato sul vecchio Bilancio e non sul nuovo che ancora il Governo regionale non ha approntato ‘ingessa’ ancora di più la spesa regionale.

La vera notizia è che con questa tipologia di esercizio provvisorio, come già ricordato, la spesa regionale si complica: e arrivare così a fine aprile non è il massimo per una Sicilia dalle mille emergenze.

La sensazione è che il Governo regionale non abbia ancora una strategia in materia di contabilità. I ‘buchi’ lasciati dal passato Governo di Rosario Crocetta – che Musumeci e Armao chiamano “disavanzo” – sono molto più gravi di quanto avevano forse immaginato.

Fino ad ora l’unica cosa che sono riusciti a fare è sbloccare i fondi per insediare il personale dei gabinetti. Veramente poco per un Governo regionale che aveva promesso una ‘svolta’.

 

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