Presidenza dell’Ars: prima votazione a vuoto. Miccichè aspetta il PD…

15 dicembre 2017

Mentre scriviamo si attende la seconda votazione. Per risultare eletto presidente dell’Ars il ‘capo’ di Forza Italia in Sicilia deve raggiungere quota 36 voti. E non ci sono, sia perché manca un deputato del centrodestra, sia perché alla prima votazione ci sono stati due franchi tiratori. Con molta probabilità, le ‘pastette’ tra centrodestra e PD matureranno domani. Ecco come...

Com’era prevedibile, la prima votazione per l’elezione del presidente dell’Assemblea regionale siciliana è andata a vuoto. Ci volevano 47 voti e Gianfranco Miccichè ne ha presi 33, tre in meno della sua maggioranza, che conta 36 deputati.

Nella seconda votazione basterà la maggioranza semplice: 36 voti su 70. Ma il coordinatore-commissario non dovrebbe spuntarla, a meno che non venga in suo soccorso l’atteso gruppo parlamentare del PD che, sottobanco, potrebbe fargli avere almeno tre voti.

Considerato che un parlamentare è assente per motivi familiari (Pippo Gennuso) e che, nella prima votazione, Miccichè ha preso due voti in meno, il PD dovrebbe ‘favorirgli’ tre voti, nella speranza che i franchi tiratori (che nella prima votazione sono stati due) non crescano di numero.

In questo clima è più probabile che oggi anche la seconda votazione vada a vuoto e che tutto venga rimandato a domani.

Oggi, infatti, a Miccichè, per essere eletto presidente dell’Ars, serve la maggioranza dei componenti del Parlamento siciliano.

Domani, invece, gli basterà la maggioranza semplice dei presenti in Aula. 

La differenza è sostanziale. E cioè: nel caso in cui Miccichè non dovesse essere eletto oggi nella seconda votazione (nella quale, lo ribadiamo, gli servono 36 voti, ovvero la maggioranza semplice dei deputati dell’Ars), potrebbe essere eletto domani anche con meno di 36 voti.

Domani basterà che una parte dell’opposizione – per esempio, gli 11 deputati del PD, ma anche, eventualmente, altri esponenti dell’opposizione – esca dall’Aula e Miccichè potrebbe essere eletto con 33 voti o anche con meno di 33 voti.

Se nella seduta di domani – il nostro è solo un esempio – al momento del voto, dovessero uscire dall’Aula gli 11 deputati del PD, a Sala d’Ercole rimarrebbero in 59 (58 se mancherà ancora il parlamentare Pippo Gennuso). E siccome, domani, per eleggere il presidente dell’Ars, come già accennato, basterebbe la metà dei deputati presenti, Miccichè potrebbe essere eletto anche con 29-30 voti.

Questo comunque non salverebbe la faccia dei deputati dell’opposizione che non dovessero partecipare alla votazione: perché sarebbe comunque la loro eventuale assenza a determinare la possibilità, per Miccichè, di farsi eleggere presidente dell’Ars con meno di 36 voti. 

Le nostre, è chiaro, sono solo congetture. In ogni caso vi informeremo se oggi o domani i deputati dell’opposizione aiuteranno Miccichè ad essere eletto presidente dell’Ars.

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