Facce di bronzo/ Lo spot di Genovese jr sui fondi UE: quelli usati dal padre?

25 ottobre 2017

Candidato con Forza Italia, spiega sul web come utilizzerebbe i fondi europei. Parliamo del figlio di Francantonio Genovese che secondo i giudici che lo hanno condannato ha una grossa esperienza sul tema…

“Mi farò promotore dell’istituzione di un ufficio unico che si occuperà esclusivamente di fondi europei”. Sta suscitando una valanga di polemiche il video spot pubblicato su Facebook da Luigi Genovese, candidato con Forza Italia per essere il figlio di Francantonio, ex deputato del Pd condannato a undici anni in primo grado per associazione per delinquere, truffa, riciclaggio, frode fiscale, peculato. L’accusa parla di una truffa di 20 milioni di euro- i famigerati corsi d’oro della formazione professionale- che, in gran parte arrivavano proprio dall’Unione europea.
Che il figlio, adesso, si proponga come promotore dell’utilizzo di fondi europei- se eletto, va da sé- fa una certa impressione. Infatti non mancano commenti al vetriolo sulla sua pagina Facebook (alcuni irripetibili) che farebbero dedurre come il rampollo di casa Genovese non sia poi così credibile agli occhi dei messinesi e non solo.

Bisogna però ricordare che la sua famiglia ha stretti legami con i centri di potere economici della città dello Stretto e se i voti arriveranno, arriveranno da lì.

Commenti al vetriolo anche dal M5S:

“Ridicolo lo spot elettorale di Luigi Genovese. I fondi europei che Luigi dice di voler sbloccare e intercettare sono stati usati senza scrupoli dalla sua famiglia per creare consenso elettorale. A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao. Che aggiunge: “Suo padre, Francantonio Genovese, condannato a 11 anni in primo grado, è stato ritenuto il capo di un’associazione per delinquere che per anni ha usato decine di milioni di fondi europei destinati alla Formazione professionale, all’occupazione dei giovani. Il processo è ‘Corsi d’oro’ della formazione professionale e riguarda la galassia di enti controllati da Genovese e dai suoi familiari. Associazione per delinquere, truffa, riciclaggio, frode fiscale, peculato i reati contestati a Genovese”.

“Ecco caro Luigi dove sono andati a finire i fondi europei che dici di voler utilizzare meglio, con competenza e programmazione – aggiunge il pentastellato -. Non hai neanche il pudore di tacere davanti ai disastri fatti dalla tua famiglia a danno della Sicilia”.

E sul blog di Grillo ancora un altro commento: “A guardare lo spot sorge subito spontanea una risata, amara, ma un attimo dopo, però, il pensiero si incupisce e sorge un dubbio, per noi più che legittimo: non sarà mica un messaggio lanciato all’enorme bacino elettorale del padre? Sapete come è stato ribattezzato? Mister 20mila preferenze”.

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