Renzi, Berlusconi e altri leader nazionali in Sicilia: parleranno dei 600 dipendenti della Provincia di Siracusa senza stipendio?

24 ottobre 2017

Quello di Siracusa è il caso più eclatante. Sono senza soldi anche le altre otto Province. E ci sono stipendi arretrati ai dipendenti di tanti Comuni siciliani. Chissà perché la ‘Grande informazione’ – a cominciare dalla RAI – non parla della crisi finanziaria provocata in Sicilia dai tagli di Roma. Il ‘caso’ dei 600 milioni all’anno che il Governo nazionale ruba alla Sicilia dal 2009. Musumeci ne parlerà con Berlusconi?

Leggendo i giornali si capisce che la campagna elettorale per le elezioni regionali siciliane è entrata nella fase finale. A meno di due settimane dal voto, previsto per il 5 novembre, i cinque candidati alla presidenza della Regione esternano di qua e li là. Non solo. In Sicilia si apprestano a ‘calare’ i leader nazionali. Tutti a promettere un futuro radioso per la nostra Isola. Nessuno di questi signori si occupa di un fatto che passa quasi inosservato: i 600 dipendenti dell’amministrazione provinciale di Siracusa lasciati senza stipendio da cinque mesi!

Ricordate i manifesti del PD siciliano? “Bilancio della Regione risanato? Fatto!”. Ricordare cos’ha detto l’assessore-commissario di Renzi in Sicilia, Alessandro Baccei? “I conti della Regione sono in ordine”.

Bene. Ma se il Bilancio della Regione è stato risanato, se i conti sono a posto, come mai 600 dipendenti pubblici della provincia di Siracusa – ribadiamo: dipendenti pubblici! – non prendono lo stipendio da cinque mesi?

Attenzione: ci sono problemi anche nelle altre otto ex Province dell’Isola, dove la situazione non raggiunge la gravità che si registra a Siracusa: ma ci sono problemi finanziari seri anche lì.

E’ così anche in tanti Comuni dell’Isola, dove mancano i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti. Ripetiamo: ci sono Comuni dove non si pagano gli stipendi ai dipendenti! 

In quale Paesi che si definisce civile non si pagano gli stipendi ai dipendenti pubblici? Lo chiediamo a Renzi, a Berlusconi e anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

In compenso Matteo Renzi – che è quel signore che, da Presidente del Consiglio, ha svuotato le ‘casse’ della Regione, che ha mandato in tilt le Province, creando problemi enormi ai Comuni – si accinge a tornare in Sicilia. Così almeno ci rassicura il candidato alla presidenza della Regione, Fabrizio Micari. 

Dice Micari che Renzi ci mette la faccia.

Bene: se Renzi ci mette la faccia perché non va a Siracusa a parlare con i 600 dipendenti della Provincia o ex Provincia di Siracusa, magari facendosi accompagnare dall’assessore regionale uscente, Bruno Marziano, che vorrebbe essere rieletto proprio in questa provincia?

(Ricordiamo che una riforma balorda e beffarda approvata dal Parlamento siciliano ha trasformato le province di Palermo, Catania e Messina in pompose Città metropolitane, mentre le altre sei ex Province ora si chiamano Consorzi di Comuni.

Perché Renzi – insieme con i vari Fausto Raciti, Antonello Cracolici, Bruno Marziano, Davide Faraone e, magari, con lo stesso Micari – non convoca una riunione con i 6 mila e 500 dipendenti di tutte le Province o ex Province della Sicilia e gli spiega perché le ha fatte fallire?

Segretario Renzi: perché non spiega a queste persone che fine hanno fatto i 220 milioni di euro all’anno della RC Auto della Sicilia – soldi che andavano alle Province siciliane – che il suo Governo trattiene, unilateralmente, da qualche anno?

Tra poco, così si dice, in Sicilia arriverà pure Berlusconi. A quanto pare per promettere dentiere e interventi chirurgici di catarratta gratuite agli anziani.

Berlusconi, per la cronaca, è il capo del Governo italiano che, nel 2009, in forza della Finanziaria nazionale del 2007, ha iniziato a scippare alla sanità siciliana quasi 600 milioni di euro all’anno. In cambio – così c’è scritto nella Finanziaria nazionale del 2007 – lo Stato avrebbe dovuto riconoscere alla Regione una somma pari a valere sulle accise petrolifere.

Fino a quanto è stato al Governo – fine 2011 – Berlusconi non ha applicato quanto previsto da questa legge nazionale. Siamo certi che, se incontrerà Musumeci, quest’ultimo ricorderà a Berlusconi questa storia dei 600 milioni di euro all’anno che lo Stato ruba alla sanità siciliana dal 2009 (QUI L’ARTICOLO DOVE SI RACCONTA, PER FILO E PER SEGNO QUESTA INCREDIBILE STORIA).

Anche perché, con gli arretrati, lo Stato deve alla Regione siciliana 6 miliardi di euro.

La Regione risolverebbe i problemi di Bilancio, tornerebbe a pagare i dipendenti delle Province e dei Comuni e rimetterebbe in sesto la sanità siciliana.

Siamo certi che Berlusconi e Musumeci assumeranno questo impegno davanti ai siciliani. 

Un impegno serio, signor Berlusconi: non come le prese in giro del Ponte sullo Stretto di Messina e della riapertura del casinò di Taormina: impegni che lei, signor Berlusconi che torna in Sicilia, aveva assunto nel 2001 e non ha mantenuto dopo aver incassato il 61 a zero.

Della Lorenzin, ministra della Salute-Sanità abbiamo già parlato (QUI L’ARTICOLO).

Poi ci sono gli altri leader nazionali in ‘calata’ in Sicilia. Pierluigi Bersani, i Ministri Maurizio Martina, Graziano Delrio e Dario Franceschini. Siamo curiosi di sapere chi di questi personaggi parlerà degli scippi operati dai loro Governi ai danni della Regione siciliana.

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