Maria Elena Boschi in Sicilia: farà fare a Micari la fine che hanno fatto lei e Renzi al referendum?

9 ottobre 2017

Le ultime volte che Maria Elena Boschi è venuta in Sicilia non ha portato fortuna al centrosinistra. Nei giorni del referendum è piombata nell’Isola per celebrare le riforme costituzionali renziane. E il 70% dei siciliani ha votato l’esatto contrario! Ieri è tornata per sostenere il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari… Ha anche parlato di “vecchie facce” negli altri schieramenti politici, forse perché non conosce le vecchissime facce del centrosinistra siciliano

Ricordate? Una giornalista, poche settimane prima del voto del referendum sulle riforme costituzionali, l’ha messa alle strette: “Renzi ha detto che se perderà il referendum si ritirerà dalla politica. E lei che farà?”. Maria Elena Boschi non ha risposto subito: si è presa tre, quattro secondi per pensare. Poi la risposta: “Sì, mi ritirerò dalla vita politica”. E invece, al pari di Renzi, è ancora in politica: Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. ‘Coerente’ come il segretario nazionale del PD… E con la sua ‘coerenza’ – un marchio, una garanzia – eccola in Sicilia a fare campagna elettorale per il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Fabrizio Micari.

Sarà di aiuto, Maria Elena Boschi a Micari? A giudicare da quello che leggiamo in un articolo pubblicato dal quotidiano on line, Live Sicilia, non tanto. Leggiamo insieme il passaggio delle parole della sottosegretaria forse non sufficientemente meditate:

“Nel centrodestra​ ci ripropongo la stessa ricetta dalla metà degli anni Settanta – ha aggiunto il sottosegretario – ripropongono le stesse facce da anni”.

Non sappiamo quale sia la “ricetta” del centrodestra siciliano che risalirebbe alla metà degli anni Settanta, dal momento che il centrodestra, almeno fino ad oggi, non ha un programma politico. In questo schieramento, semmai, a prevalere sono le divisioni.

Ma la cosa che ci ha colpito di più è il riferimento alle “stesse facce”. Ora che la sottosegretaria accusi altre forze politiche di presentare le “stesse facce” è un po’ comico: evidentemente Maria Elena Boschi è poco informata sui candidati del centrosinistra alle elezioni regionali della Sicilia.

Proviamo a informarla noi.

Intanto, quando a “vecchie facce”, forse non conosce l’ultima ‘novità’ della politica siciliana: l’alleanza tra due che non si tollerano, forse perché entrambi espressione della vecchia antimafia parolaia: il presidente della Regione uscente, Rosario Crocetta, e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

Ora, egregia sottosegretaria Boschi, queste sì che sono due vecchie facce della politica siciliana: vecchie e fallimentari. Leoluca Orlando è sulla breccia dal lontano 1985, mentre Crocetta antimafioseggia dagli anni ’90.

Orlando amministra la città più sporca d’Italia, che non è Roma,come cerca di far credere la Tv, ma Palermo. Mentre Crocetta è, in assoluto, il peggiore presidente della Regione della storia dell’Autonomia siciliana.

I due hanno dato vita a una lista ‘sgarrupata’ che solo la clemenza della magistratura – che a nostro avviso non mancherà, trattandosi del centrosinistra – farà in modo di essere presente in tutti i collegi della Sicilia, visto che in questo momento è stata esclusa da Siracusa e Messina.

Ma il vecchio della politica siciliana è in tutto il centrosinistra (e anche nel centrodestra). Dedichiamo a maria Elena Boschi questa carrellata di ‘ciarpame’ politico.

Nel collegio di Trapani è in lista l’assessore regionale alla Salute-Sanità uscente, Baldo Gucciardi, che non è certo una novità, se è vero che arriva dalla Democrazia Cristiana, poi nella Margherita e oggi nel PD. Gucciadi, insomma, non è proprio una faccia nuova.

Idem per Paolo Ruggirello, che era uno dei più stretti collaboratori dell’ex parlamentare regionale ed ex assessore regionale, Bartolo Pellegrino. Ruggirello non solo non è una ‘novità’, ma è uno dei tanti ‘saltafosso’ che, dal centrodestra, è passato nel centrosinistra.

Nel collegio di di Enna, proprio nella lista Fabrizio Micari presidente, i candidati sono Mario Alloro e Luisa Lantieri. Il primo è stato, per anni, vicino all’ex parlamentare Mirello Crisafulli. La seconda – assessore regionale uscente – viene da esperienze centriste ed è approdata al centrosinistra. Né il primo, né la seconda, sono ‘novità’ della politica: anzi!

Nel collegio di Catania i volti che contano, nel centrosinistra che appoggia Micari, sembrano essere sempre gli stessi.

Ecco la lista Sicilia Futura che propone, come capolista, il parlamentare uscente Nicola D’Agostino, che ha alle spalle la lunga esperienza con il fallimentare Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo.

La lista Ap – sempre a sostegno di Micari – propone, come capolista, il parlamentare uscente, Marco Forzese (in pratica, tradizioni democristiane).

Forse qualche nome nuovo c’è nella lista Micari presidente: ma non è chiaro se sia una scelta o una debolezza…

Infine la lista del PD, capeggiata dall’assessore regionale uscente, Anthony Barbagallo. A cui si aggiungono altri nomi, tra i quali spicca quello di Angelo Villari, espressione di una parte della CGIL catanese che, da decenni, esprime un parlamentare pescato quasi sempre tra fratelli, cognati e parenti vari.

Insomma, anche a Catania, nel centrosinistra, non vediamo novità.

Anche nel collegio di Caltanissetta, da quello che si legge, le liste in sostegno di Micari presenteranno magari qualche novità, ma i nomi che sembrano contare sono sempre i vecchi: l’ex assessore regionale, Gianluca Miccichè, e il deputato uscente, Giuseppe Arancio.

Se gli eletti passeranno per questi due nomi…

Del collegio di Agrigento, meglio non parlarne… Insomma, nelle liste del centrosinistra, in questa provincia, si concentra il vecchio della politica: ecco la lista del PD con il deputato uscente, Giovanni Panepinto, e l’assessore regionale uscente, Mariella Lo Bello.

Poi la lista del Ministro Angelino Alfano, Alternativa Popolare, che ripresenta il parlamentare uscente, Vincenzo Fontana, e il parlamentare nazionale, Giuseppe Marinello.

Quindi Sicilia Futura che propone i deputati uscenti Salvatore Cascio e Michele Cimino (quest’ultimo arriva da Forza Italia).

Anche ad Agrigento, nel centrosinistra, le vecchie facce abbondano.

A Siracusa c’è una novità nella lista del PD: la candidatura dell’ex sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta. Che se la dovrà vedere con l’assessore regionale uscente, Bruno Marziano.

La lista degli alfaniani – Alternativa Popolare – ripropone il parlamentare uscente, Vincenzo Vinciullo. Mentre la lista Sicilia Futura presenta nomi nuovi: ma non si capisce se, per scelta o per debolezza.

Per ora fuori la lista di Orlando e Crocetta.

Nel collegio di Ragusa, nelle liste a sostegno di Micari, con rispetto parlando, non vediamo nulla di nuovo. Ci sono i due parlamentari uscenti, Pippo Digiacomo e Nello Dipasquale. E, tra gli alfaniani, il parlamentare europeo, Giovanni La Via.

Nel collegio di Messina il centrosinistra di Micari ripresenta il presidente dell’Ars uscente, Giovanni Ardizzone, il parlamentare uscente, Giuseppe Picciolo, il parlamentare uscente del PD, Pippo Laccoto.

Per ora, come già ricordato, è rimasta fuori la lista Arcipelago Sicilia di Rosario Crocetta per ritardi nella presentazione della documentazione.

Nel complesso, anche a Messina non vediamo nulla di nuovo.

Infine Palermo. Dove trionfa il vecchio della politica. A cominciare dalla lista del PD, che ripropone l’assessore uscente, Antonello Cracolici, che vorrebbe ‘sciropparsi’ la sua quinta legislatura… (QUI LE RAGIONI ‘PROFONDE’ DELLA RICANDIDATURA DI CRACOLICI). Oltre a Cracolici, in questa lista, troviamo la parlamentare uscente, Alice Anselmo, e l’altro parlamentare uscente, Giuseppe Lupo. Tutto vecchio.

Sempre in sostegno di Micari troviamo la lista Sicilia Futura. Che ripropone i deputati uscenti Edy Tamajo, Salvatore Di Giacinto, Salvatore Lo Giudice.

La lista Micari presidente di Palermo presenta novità. Ma, anche in questo caso, sarà interessante vedere la forza di questa lista.

Poi c’è la lista degli alfaniani in accoppiata con l’UDC: che cosa ci possa essere di nuovo in questa lista, a parte il trasformismo…

Foto tratta da quotidiano.net

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