Musumeci-Forza Italia: se litigano per il ‘listino’ cosa succederà se dovessero vincere?

3 ottobre 2017

Quello che sta succedendo nel centrodestra per la composizione del listino è emblematico. I ‘capi’ di questo schieramento politico si stanno già ‘scannando’ per individuare i nomi dei sette candidati che dovrebbero essere eletti senza fatica. I signori del centrodestra sono convinti di vincere. Litigano già sulle poltrone a venire, figuriamoci cosa combineranno se dovessero vincere per davvero. Cari Siciliani, pensateci voi, smentendo le loro previsioni 

E inutile che ci giriamo attorno: quella che si è creata nel centrodestra siciliano non è un’alleanza politica, ma mera convenienza elettorale. Le formazioni politiche di questo schieramento stanno insieme perché sanno che, così facendo, hanno buone possibilità di vincere le elezioni regionali del prossimo 5 novembre. Ma non hanno un progetto comune. Non hanno un programma, ma solo slogan. E, a differenza di altri candidati che hanno già individuato e presentato agli elettori gli assessori, Nello Musumeci e i suoi alleati non presenteranno una mazza.

L’unica cosa certa – e i primi a saperlo sono i ‘capi’ del centrodestra dell’Isola – è che, in caso di vittoria, si scanneranno (non troviamo un’altra parola più aderente alla realtà) per spartirsi le poltrone.

L’assestamento, in caso di vittoria del centrodestra, sarà lungo e tremendo. I protagonisti di questo schieramento – che all’ottanta per cento o giù di lì sono quelli di sempre – non governano la Regione dal 2009. Sono letteralmente ‘affamati’. Se vinceranno le elezioni assisteremo a scene incredibili.

La prima cosa che andrà all’ordine del giorno, dopo le elezioni, sarà l’elezione del presidente della nuova Assemblea regionale siciliana. Poltrona prenotata – sempre in caso di vittoria del centrodestra – da Gianfranco Miccichè, il commissario-coordinatore di Forza Italia in Sicilia che, in queste ore, si sta ‘beccando’ con Nello Musumeci per la composizione del listino (sono gli otto candidati – compreso il candidato a Presidente della Regione – che risulteranno eletti nel caso di vittoria di Musumeci).

Si dice e si pensa che se le liste del centrodestra conquisteranno la maggioranza assoluta di Sala d’Ercole Miccichè verrà eletto presidente del futuro Parlamento dell’Isola senza problemi. A parte il fatto che così non dovrebbe essere, l’eventuale elezione di Miccichè sarebbe comunque contrassegnata da lunghe trattative e possibili ‘agguati’ in Aula, perché diventerebbe oggetto della trattativa complessiva per le poltrone.

La poltrona di presidente dell’Ars – nella testa di questi ‘affamati’ esponenti della vecchia politica siciliana – vale due assessorati regionali: ciò significa che Forza Italia, una volta ‘sistemato’ Miccichè sulla più alta poltrona di Palazzo Reale, non potrà scegliere la prima poltrona assessoriale (anche se dovesse prendere più volti di altre formazioni politiche) e non potrà avere grandi pretese nella ripartizione complessiva.

Insomma, nel caso di vittoria del centrodestra ne vedremo delle belle per l’elezione del presidente dell’Ars, per l’elezione dei due vice presidenti del Parlamento e, in generale, per i componenti del Consiglio di presidenza. Ci sarà baraonda per la spartizione delle presidenze delle commissioni parlamentari e per le vice presidente. E, come già detto, si ‘scanneranno’ soprattutto per spartirsi gli assessorati.

E poi governeranno? No. Poi inizierà la ‘scannatina’ di secondo livello: la spartizione – che sarà veramente ‘selvaggia’ – delle poltrone di sottogoverno. Tutte le nomine effettuate dal Governo di Rosario Crocetta e dai suoi assessori verranno revocate. E inizierà una lotta ‘invereconda’ per l’accaparramento del sottogoverno.

Tutto questo avverrà in concomitanza con la presa d’atto, da parte dello stesso nuovo Governo regionale, del sostanziale default in cui versa la Regione. Contrariamente a quello che hanno scritto in grotteschi manifesti elettorali di dirigenti del PD siciliano, i conto della Regione siciliana non sono “a posto”, ma sono tutti fuori posto. 

Il nuovo Governo troverà le nove ex Province fallite, i Comuni in attesa di ricevere il 90 per cento circa dei fondi regionali a valere sul 2017, il Fondo pensioni dei regionali in parte ‘saccheggiato’ e, in generale, interi settori dell’Amministrazione regionale senza soldi. E si troverà, come ‘fatto compiuto”, una barca di debito fuori Bilancio, ovvero le clientele che il Governo di centrosinistra non è riuscito ad onorare e che il nuovo Governo e la nuova Assemblea regionale dovrebbero subire…

Domanda ai Siciliani: è questo quello che volete? Che una banda di affamati vada a ‘governare’ la Regione perché la Sicilia è, tradizionalmente, una terra di moderati?

Ma avete idea di quello che succederà se questi signori dovessero vincere le elezioni? Litigheranno, su tutto e sul contrario di tutto, dalla mattina alla sera. Con buona pace di Musumeci, la Sicilia verrà condannata all’ingovernabilità.

Cari Siciliani, riflettete!

Foto tratta da lasicilia.it

 

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