Messina, caso ATM: “Accorinti pensi meno al Dalai Lama e un po’ più ai lavoratori vessati”

28 settembre 2017

Il sindacato OR.S.A. annuncia proteste contro l’Azienda Trasporti di Messina accusata di comportamenti persecutori nei confronti dei dipendenti che osano denunciare le storture o rivendicare diritti. Nel mirino anche il primo cittadino della Città dello Stretto “impegnato a dare di sé l’immagine del rivoluzionario , ma completamente distratto sugli abusi in danno dei lavoratori di casa sua”

“Vuole che le riassuma la storia della contrapposizione tra il nostro sindacato e l’Azienda Trasporti di Messina? Direi che è una storia triste in cui i protagonisti principali sono dei sindacalisti assoggettati alla linea datoriale e una  dirigenza aziendale che perseguita i lavoratori che hanno il coraggio di ribellarsi e di rivendicare i propri diritti”.

A parlare è Mariano Massaro, segretario regionale dell’OR.S.A, sigla che sta per Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base, sigla estromessa dall’ATM “perché non gradita alla nuova dirigenza, pur avendo i numeri necessari per sedere al tavolo di confronto”.

E’ uno sfogo amaro quello di Massaro. Intanto perché gli altri sindacati, quelli tradizionali per intenderci, ormai sarebbero solo un’appendice dell’azienda:”E’ così. La dirigenza è protetta da un manipolo di sindacalisti che usufruiscono di favoritismi individuali (dimostrabili) a discapito dell’interesse collettivo”.

Che chiudono gli occhi, dunque, dinnanzi “alle vessazioni mirate nei confronti di lavoratori la cui unica colpa è l’iscrizione all’OR.S.A”.

L’ultimo caso, in un braccio di ferro che dura ormai da mesi, riguarda il segretario di OR.S.A. Autoferro-tpl, già colpito con otto giorni di sospensione “per aver denunciato la vetustà e gli scarsi livelli di sicurezza nel servizio tranviario e che ora rischia la retrocessione parametrale”. Sarà quindi sottoposto al giudizio del Consiglio di Disciplina “di cui fanno parte il direttore dell’ATM, un dirigente dell’Azienda, un rappresentante della motorizzazione e i sindacati di cui sopra”. Insomma, saremmo al preludio di una condanna annunciata.

La colpa di questo dipendente sarebbe stata quella di essersi rifiutato di prestare servizio su un autobus privo di aria condizionata quando fuori c’erano 40 gradi.

“Va sottolineato- dice Massaro- che l’autista è come il comandante di una nave. E’ lui il responsabile nel momento in cui si mette alla guida e se ritiene che non ci sono le condizioni per garantire i passeggeri ha il dovere di fermare il mezzo. In altre parole, se un passaggero accusasse un malore dovuto alle condizioni dell’autobus, la responsabilità sarebbe sua”.

Ma come detto, si tratta della goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Abbiamo dovuto subire l’esclusione dal tavolo di confronto con l’azienda, abbiamo dovuto subire criteri assurdi per l’assegnazione dei premi di produzione, abbiamo dovuto assistere a quello che noi definiamo la privatizzazione dei privilegi e socializzazione dei sacrifici. Adesso è il momento di dire basta con questa azienda che continua a mostrarsi dispotica e autoritaria. Non può passare il principio per cui chi rivendica diritti e sicurezza rischia il licenziamento e chi si mostra supino all’autoritarismo aziendale fa carriere brucianti “.

Massaro annuncia uno sciopero dalla fame, a partire dal 2 Ottobre, giorno in cui è previsto un sit-in di protesta, se non arriveranno segnali che vanno nella direzione della libertà sindacale e della tutela dei lavoratori “minacciati e imbavagliati”.

Segnali che dovrebbero arrivare dal sindaco, Renato Accorinti. Verso il quale, un po’ di ironia, vista la situazione, è d’obbligo: “Dovrebbe pensare un po’ di meno al Dalai Lama e un po’ di più ai lavoratori vessati”.

Renato Accorinti e il Dalai Lama

Il riferimento è alla recente visita della somma autorità religiosa tibetana proprio a Messina. Occasione per il quale il sindaco si è impegnato con ardore vista la sua passione per questi temi.

Un sindaco anomalo, noto per le sue passeggiate a piedi scalzi, per il suo pacifismo, per il suo dichiararsi estraneo al sistema e candidato dal basso. Grandissime le aspettative che aveva generato. Ma, forse, come spesso accade, grandi aspettative portano solo a grandi delusioni.

“Una delusione totale. Già si è visto dalla composizione della giunta in cui non c’è stato nulla di nuovo. Ma – sottolinea Massaro- che chiuda gli occhi dinnanzi alle persecuzioni dei lavoratori, mentre ci tiene a dare si sé l’immagine del rivoluzionario, è davvero troppo”.

 

foto tratta da Messinaora.it

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