Sgarbi? Si ritira. Anzi no, è ancora candidato alla guida della Sicilia. Con Cuffaro. E Berlusconi?

12 settembre 2017

Ieri mattina sembrava che Vittorio Sgarbi si fosse ritirato dalla competizione elettorale siciliana. Tutti quelli che hanno pensato che dietro la sua candidatura, oltre a Totò Cuffaro, c’era anche Berlusconi, pronto a ‘pugnalare’ Nello Musumeci, vengono smentiti. Poi la sera arriva la smentita della smentita. E allora…

Che sta combinando Vittorio Sgarbi? Ieri, com’è nel suo stile, è stato ‘pirotecnico’. In mattinata ha fatto sapere che la sua candidatura alla presidenza della Regione siciliana – appoggiata dall’ex governatore dell’Isola, Totò Cuffaro – era in forse, perché Berlusconi l’aveva chiamato e gli aveva detto di non candidarsi per non creare problemi al candidato di centrodestra, Nello Musumeci. In serata ci ha ripensato e ha fatto sapere che le sue dichiarazioni erano state strumentalizzate…

Insomma, non è facile capire quello che sta succedendo. Proviamo a riassumere per grandi linee gli eventi di ieri.

Nei giorni scorsi Vittorio Sgarbi annuncia la sua candidatura alla presidenza della Regione siciliana. E lo fa con una ‘sviolinata’ all’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro.

La cosa fila: Cuffaro non ha mai amato il candidato del centrodestra, Nello Musumeci. “Troppo di destra”, secondo l’ex presidente della Regione, che è rientrato nell’agone politico siciliano, anche se ormai, a causa della condanna che ha subito, non può né candidarsi, né votare.

L’antipatia che Cuffaro manifesta per Musumeci è ricambiata dal candidato del centrodestra, che a propria volta non ha mai amato l’ex presidente della Regione.

In questo clima vede la luce la candidatura di Sgarbi. Solo ‘cuffaresimo’ di ritorno?

Tanti osservatori sanno che Sgarbi è, da sempre, legato a Berlusconi. Che, a propria volta, non ha mai amato Musumeci. Basti pensare che, cinque anni fa, l’ex Cavaliere contribuì non poco alla mancata elezione di Musumeci insieme con altri protagonisti del centrodestra siciliano, da Gianfranco Miccichè a Raffaele Lombardo.

Neanche quest’anno – parlano le cronache – Berlusconi ha appoggiato Musumeci. Il suo candidato alla presidenza della Regione era l’avvocato Gaetano Armao, già assessore regionale del Governo Lombardo.

Fino all’ultimo Berlusconi ha provato a candidare Armao. Poi ha dovuto cedere a Musumeci. Ma, per l’appunto, ha dovuto cedere: ha subito la candidatura di Musumeci non senza qualche mal di pancia…

E’ per questo che, quando è spuntata la candidatura di Sgarbi, molti osservatori hanno ipotizzato una manovra dell’ex Cavaliere per fregare, per la seconda volta, Musumeci. Vero? Falso? Vattelappesca!

Un fatto è certo: la Regione siciliana è mezzo fallita, il centrosinistra è diviso, basta ‘azzoppare’ Musumeci – magari con la candidatura di Sgarbi che toglie un po’ di voti al centrodestra – e, oplà!, ecco la vittoria dei grillini che andranno ad amministrare una Regione in default.

Il tutto con un Governo nazionale di centrosinistra in carica fino alla primavera del prossimo anno che non aiuterebbe certo il Governo regionale grillino e il nuovo Parlamento dell’Isola.

Per dirla in breve, non sarà facile per un eventuale Governo Cancelleri e per il nuovo Parlamento siciliano (dove, causa una legge elettorale folle, i grillini quasi sicuramente non avrebbero la maggioranza in Aula) approvare la legge di stabilità 2018.

Fantapolitica? Chissà.

Fatto sta che il PD, contemporaneamente, sta diffondendo manifesti grotteschi in cui si spiega che il Bilancio regionale è in ordine. Pensare un po’: la Regione siciliana è mezzo fallita, non paga i Comuni, non paga le ex Province, non paga i precari, tra un po’ non pagherà più nessuno e il Bilancio “è in ordine…”.

Perché ‘sti manifesti grotteschi del PD? Perché, sussurrano i maligni, i siciliani li ricorderanno quando, nel gennaio del prossimo anno, il Governo regionale che verrà – che non sarà certo di centrosinistra – non potrà nemmeno presentare il Bilancio 2018.

A questo punto i dirigenti del PD siciliano diranno – mentendo -: “Ma noi il Bilancio regionale l’abbiamo lasciato a posto…”.

Che c’entra tutto questo con Sgarbi? C’entra, eccome!

Sgarbi si candida, fa perdere Musumeci e i grillini vanno al Governo con una Regione quasi fallita: per la regia di Berlusconi & Renzi.

Fantapolitica? Ieri mattina questa ricostruzione è stata smentita. Sgarbi, in un’intervista radiofonica, fa sapere che Berlusconi è preoccupato della sua candidatura. Così, lui, Sgarbi, lascia intendere che si ritira.

Della serie: tutto quello che abbiamo pensato – anzi, mal pensato – su Berlusconi d’accordo con Cuffaro, con lo stesso Sgarbi e, magari, anche con Renzi è sbagliato.

Poi arriva il tardo pomeriggio. Ore 18, e 56, aggiornamento di Live Sicilia:

“Le mie considerazioni rilasciate stamane ad una emittente radiofonica – precisa Sgarbi – sono state strumentalizzate. Vero che ho sentito al telefono Berlusconi, ma non gli ho affatto manifestato alcuna intenzione di correre con Forza Italia. Ho solo registrato le sue preoccupazioni per i voti che ‘Rinascimento’ e ‘Mir’ porteranno via al centrodestra. Resta dunque salda l’alleanza con il ‘Mir’, i ‘Moderatri in rivoluzione’ di Giampiero Samorì e continuiamo nella composizione delle liste per le quali ci stanno arrivando numerose candidature. Intanto domani (oggi per chi legge ndr) martedì 12 settembre Vittorio Sgarbi, fondatore del movimento «Rinascimento», sarà a Palermo assieme al musicista Marco Castoldi, in arte Morgan (indicato da Sgarbi tra gli assessori insieme a Bruno Contrada e Mario Mori) per una conferenza stampa in programma alle 12,30 nella sede dell’associazione Palab, in via Fondaco a Palazzo Reale 5 (vicino la sede della Questura). Con loro anche l’avvocato Gerardo Meridio, coordinatore nazionale del «Mir». Sgarbi farà il punto sulle alleanze e illustrerà il programma elettorale”.

Insomma, la candidatura di Sbarbi alla presidenza della Regione siciliana è ancora in piedi.

E’ in piedi anche tutto il resto?

 

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