Sul giornale di Melanchon l’intervista a Franco Busalacchi: “Une Sicile écologique et respectée dans une Italie rebelle et souveraine”

6 settembre 2017

I giornalisti francesi del giornale che fa capo al movimento di sinistra La France Insoumise, che alle ultime elezioni si è piazzato ben davanti il partito socialista, hanno mostrato un forte interesse per la candidatura di Franco Busalacchi in Sicilia. E, infatti, lo hanno intervistato…

Si chiama Le Journal de l’insoumission. E il giornale di “La France Insoumise” movimento della sinistra francese che fa capo a Jean-Luc Mélenchon  che, alle ultime presidenziali, si è piazzato ben avanti al Partito socialista: 19% contro il 6%(la prima volta nella storia della Quinta Repubblica francese che un candidato di sinistra ha superato il candidato del Partito Socialista alle presidenziali).

Esponenti di questo movimento hanno partecipato alla seconda assemblea della Confederazione per la Liberazione Nazionale, un insieme di movimenti che si propongono di liberare l’Italia e l’Europa dalla dittatura della finanza globale e che si ispirano proprio alla sinistra di Melanchon. C’erano anche rappresentanti della sinistra greca e di altri Paesi europei. Parliamo della sinistra vera, quella antiliberista che, accanto alle storiche rivendicazioni del mondo del lavoro subordinato, porta avanti una critica radicale all’impianto dei Trattati su cui è stata edificata l’Unione Europea.

A questo incontro che si è svolto a Chianciano, tra i partecipanti italiani, c’era anche Franco Busalacchi, candidato alla Presidenza della Regione siciliana per Noi Siciliani con Busalacchi- Sicilia Libera e Sovrana.I giornalisti francesi de Le Journal de l’insoumission, anche loro a Chianciano, hanno mostrato interesse nei confronti della candidatura di Busalacchi, ed infatti lo hanno intervistato.

Ecco l’intervista e sotto il link che vi porta al testo in francese:

 

“Sento dire che la Sicilia entro il 5 novembre può dare una spinta a un’Italia ribella e sovrana. Perché la pensate così?

In Sicilia c’è sempre stata una particolare specificità, legata alla sua storia, che la distingue dal resto del Paese. Dopo l’unità d’Italia l’Isola è stata ridotta al livello di colonia, sfruttata e mai valorizzata dal governo centrale. Quindi da sempre tra i siciliani c’è stata voglia di autonomia che trova forma giuridica in un’unione federale con il resto del Paese, come è d’altronde previsto dallo statuto siciliano, che è parte integrante della Costituzione ma non è mai stato attuato. La condizione siciliana costituisce il punto di arrivo politico condiviso dalla Confederazione per la liberazione nazionale che mira a realizzare in Italia, sul piano internazionale, la piena sovranità economica, finanziaria e politica, e nel Paese una confederazione tra eguali. Senza quindi che una parte del Paese sia subordinata all’altra.

Su quale base programmatica pensate fare nascere una ribellione siciliana?

La ribellione può e deve nascere sulla presa di coscienza dei siciliani della loro condizione di asservimento a volontà che nulla hanno a che fare con i loro interessi. Intendiamo far capire ai nostri concittadini il rapporto di causa effetto che esiste tra la mancata applicazione dello Statuto siciliano e una condizione sempre più diffusa di disagio sociale e di aumento del tasso di povertà.

Il vostro movimento propone il zero rifiuti et il chilometro zero per l’alimentazione tra le i punti principali della campagna elettorale? Perché?

Abbiamo l’obiettivo politico di fare della Sicilia un modello etico di vivibilità ambientale. Se tutte le condizioni verranno realizzate, la nostra Isola diventerà un modello di riferimento per la sopravvivenza dell’intero pianeta. Il primo passo sarà attuare tutti i protocolli previsti dall’accordo di Parigi sul clima. Poi procederemo all’identificazione di qualunque tipo di rifiuto non più come un problema ma come risorsa, all’utilizzo integrale dell’energia solare, alla dismissione dell’industria pesante e alla bonifica dei siti inquinati e all’incentivazione dell’imprenditoria sostenibile di livello locale. L’alimentazione a chilometro zero è invece la piena realizzazione della vocazione naturale della Sicilia come risorsa alimentare capace di soddisfare il fabbisogno prima di tutto dei siciliani e poi di quanti al di fuori dell’Isola vorranno usufruire di un’alimentazione sana e naturalmente biologica”.

Qui l’intervista in francese

Sulla CLN: 

C’è anche la Sicilia all’assemblea della Confederazione per la Liberazione Nazionale

 

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