Ricordate i cani di Palermo trasferiti? Il GIP ha dato torto al Comune

8 agosto 2017

Nonostante i rilievi mossi nei mesi scorsi dagli animalisti, il Comune di Palermo ha disposto il trasferimento dei cani in una struttura in provincia di Ragusa contestata dagli stessi animalisti. Adesso è arrivato il provvedimento del GIP presso il Tribunale di Palermo che ha sequestrato gli animali e messo sotto inchiesta i protagonisti di questa storia 

Ricordate la scorsa primavera? I Nuovi Vespri hanno condotto un a lunga battaglia contro il solito Comune di Palermo che doveva per forza trasferire un nutrito gruppo di cani in una struttura in provincia di Ragusa. Una scelta che veniva duramente contestate dalla associazioni animaliste.

Noi, in queste storie, operiamo per logica. Le associazioni animaliste sono organizzazioni di volontariato dove uomini e donne dedicano tempo e denaro per assistere gli animali.

Mentre raramente – soprattutto a Palermo – ci entra in politica lo fa per dedicarsi agli altri.

Abbiamo analizzato la situazione. Ci siamo documentati passando intere mattinate nel canile municipale di Palermo. Dopo di che abbiamo iniziato la nostra battaglia scrivendo i seguenti articoli:

Palermo, polemiche al vetriolo su due canili municipali a comegghiè. I cuccioli che muoiono

Lo scandalo del canile municipale di Palermo: cosa si nasconde dietro le adozioni?

Scandalo del canile di Palermo 2/ Ore 4 di mattina: comincia la battaglia per difendere i cani

Si va svuotando il canile di Palermo: restano solo 19 cani da adottare

Cani randagi a Palermo: ricorso degli animalisti contro il Comune che punta di nuovo sugli affidamenti a pagamento

Come potete leggere negli articoli sopra, la storia è semplice: a un certo punto – guarda caso a ridosso delle elezioni comunali – c’era da bandire una lucrosa gara d’appalto. Dunque bisognava scegliere: o i cani, o l’appalto. L’Amministrazione comunale di Palermo ha scelto l’appalto.

Così i cani di palermo sono stati trasferiti. Guarda caso, in quella struttura della provincia di Ragusa sulla quale gli animalisti avevano manifestato dubbi.

E’ passata la linea del Comune di Palermo, che ha trasferito i cani di suvicchiaria (traduzione in ‘panormitico’ di soperchieria, che significa abusando della propria abusando della propria maggiore forza, o potenza o autorità, o, ancora, prepotenza, protervia, tracotanza.

Ma questa volta l’Amministrazione comunale di Leoluca Orlando – è raro, ma può succedere – ha impattato con la Giustizia. Non con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, con con il GIP, Nicola Aiello.

I cani trasferiti in provincia di Ragusa sono stati riaffidati al Comune di Palermo. Sono finiti sotto inchiesta il dirigente dell’Area igiene pubblica, sanità e diritti degli animali del Comune di Palermo, Gabriele Marchese; Claudio Tedesco, dirigente del canile municipale di via Tiro a Segno, Claudio Tedesco; e Antonio Capizzi e Chiara Notaristefano dell’Aivac. Sono indagati per abuso d’ufficio in concorso e violazione delle leggi regionali per la tutela degli animali.

Su Live Sicilia, a proposito dell’associazione nella quale sono stati trasferiti i cani di Palermo, leggiamo quanto segue:

“L’associazione non sarebbe in possesso dell’autorizzazione necessaria per ospitare i cani trasferiti nei mesi scorsi dal canile municipale per consentire i lavori di ristrutturazione. Capizzi e Notarisfetano avrebbero, senza avere i requisiti necessari, ottenuto ‘l’ingiusto vantaggio patrimoniale’ di 15 mila euro e cioè circa 500 euro pagati dal Comune per l’affidamento di ciascuno dei 32 cani sequestrati”.

E ancora:

“Nel provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari Nicola Aiello si legge che ‘la Aivac gestisce di fatto strutture di ricovero non autorizzate’ a Scicli (Ragusa) e Realmonte (Agrigento). Nonostante il blocco del trasferimento imposto dal dipartimento regionale per le attività sanitarie, i cani sarebbero stati caricati su un furgone comunale e trasportati prima in un rifugio convenzionato di Petralia Sottana e da qui a Ragusa ‘senza redigere alcun nuovo atto formale di assegnazione o consegna’”.

Il dirigente del Comune di Palermo, Gabriele Marchese, replica così sul Giornale di Sicilia on line:

“Nell’atto di sequestro sono contenute notizie false. Il provvedimento contiene errori di fatto e di diritto. I cani sequestrati sono 17 e non vengono contestate le condizioni in cui vivono gli animali perché il canile ‘Dog Professional’ di Ragusa, al quale si appoggia l’associazione Aivac, e dove i cani si trovano ancora adesso, è perfettamente a norma e in regola. Viene messa in dubbio la legittimità dell’Aivac a beneficiare dell’incentivo per le adozioni”.

Commenta Dario Galvano, animalista volontario:

“Il sequestro dimostra che noi non siamo dei pazzi visionari. A nostro modesto avviso il dirigente Marchese ha commesso degli errori. I provvedimenti adottati dal grande burocrate presenterebbero, infatti, come sottolineato dal Giudice, alcune irregolarità. Noi animalisti – conclude Dario Galvano – ci auguriamo che venga presto chiarita la situazione e che questi animali possano finalmente trovare una casa, senza che sia necessaria la dote che il Comune di Palermo avrebbe voluto assegnare a qualcuno”.

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