Regionali, Micciché ad Arcore per la batosta finale?

8 agosto 2017

Berlusconi sarebbe deciso a fare digerire al suo pupillo siciliano la candidatura di Nello Musumeci. Sarebbe una sonora sconfitta per il coordinatore siciliano di Forza Italia. Ma anche per lo stesso Musumeci che si ritroverebbe alleato con il vecchiume della politica. Intanto, Casini e Raciti amoreggiano come hanno fatto in questi ultimi cinque anni al fianco di Crocetta…

Continua il teatrino dei vecchi partiti – leggasi i partiti che hanno già governato e malissimo la Sicilia – in vista delle regionali del 5 Novembre. Non sanno più cosa inventarsi: alleanze allargate, inciuci trasversali, accoppiamenti più o meno ortodossi. Tutto, insomma, pur di non perdere il potere e le poltrone.

In questo baillamme si inseriscono le due notizie di oggi.

La prima: Pierferdinando Casini che parla e detta le sue regole: “Daremo vita a una coalizione tra moderati e progressisti per le prossime elezioni in Sicilia”. E il PD, o meglio, il segretario regionale, Fausto Raciti, che plaude a queste parole:

“Apprezzo molto le parole di Gianpiero D’Alia e di Pierferdinando Casini che oggi richiamano alla collaborazione tra PD e moderati”.

Nulla di nuovo. E’ la  stessa coalizione che ha sostenuto il Governo di Rosario Crocetta e che ha affossato pesantemente la Sicilia. Ci riprovano, insomma.

La seconda notizia riguarda Forza Italia, o meglio, il suo coordinatore-commissario regionale, Gianfranco Micciché. Che, oggi, come sappiamo, è ad Arcore da Berlusconi. Il quale sembrerebbe intenzionato ad imporre il nome di Nello Musumeci per la Presidenza della Regione al suo pupillo siciliano.

Una botta indigesta, per Micciché, che non lo ha mai voluto. Sa bene che, con lui alla Presidenza della Regione, certi giochetti non gli sarebbero più consentiti. Ma poiché mezza Forza Italia dell’Isola è già con il leader di #Diventeràbellissima e poiché il suo nome piace anche ad alleati importanti per Berlusconi (Salvini-Meloni), il povero Gianfranco Miccichè non dovrebbe avere scelta.

Ovvio che per lui si tratterebbe di una sonora sconfitta. Si dice che, per consolarlo, gli potrebbe essere concesso un contentino: la vice presidenza della Regione per Gaetano Armao che oggi è con lui dall’ex Cavaliere.

Certo, non sarebbe un regalo per Musumeci. Il quale si ritroverebbe al suo fianco un ex assessore del Governo regionale di Raffaele Lombardo, di colui il quale, cioè, proprio insieme con Miccichè, gli ha impedito la vittoria alle elezioni regionali del 2012.

Non solo. Musumeci, volente o nolente, si ritroverebbe alleato del lombardismo e di tutto il vecchiume della politica.

Con questi compagni di viaggio, difficile che la Sicilia possa diventare bellissima. Anzi, con loro, e le prove sono sotto gli occhi di tutti i siciliani, la Sicilia è diventata bruttissima.

Insomma, da un lato  abbiamo PD e centristi che hanno governato negli ultimi 5 anni collezionando un disastro dopo l’altro e che non vogliono mollare la presa. Dall’altro lato, i partiti che hanno governato prima di Crocetta e che avevano fatto altrettanto male.

Se le proposte in campo fossero solo queste, per la Sicilia sarebbe consigliabile un’eutanasia assistita.

A proposito delle alternative, non è mai superfluo sottolineare come le voci nuove trovino sempre poco spazio sui grandi ‘giornaloni’. Dove lavorano fiori di ‘intellettuali e scienziati’ che preferiscono riempire paginoni con ogni alito dei responsabili della distruzione della Sicilia. All’insegna del conservatorismo più becero?

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