Giuseppe Scianò: “La siccità in Sicilia? Puntiamo sugli impianti di desalinizzazione”

28 luglio 2017

Per il leader storico degli Indipendentisti siciliani, Giuseppe Scianò, la nostra Isola, per combattere la siccità, deve seguire l’esempio di Israele, che ormai da anni ha risolto il problema utilizzando l’acqua del mare desalinizzata. Del resto, oggi le tecnologie per la desalinizzazione dell’acqua consente di produrre grandi quantità di acqua potabile a costi accettabili

Ieri il professore Silvano Riggio, docente universitario di Ecologia, per l’ennesima volta, ha lanciato l’allarme sulla desertificazione che avanza in Sicilia e, in particolare, nella parte occidentale della nostra Isola, Palermo in testa (QUI L’INTERVISTA CON IL PROFESSORE RIGGIO). Desertificazione significa anche siccità. Oggi torniamo sul tema riprendendo un post su facebook di Giuseppe ‘Pippo’ Scianò, leader storico degli indipendentisti della Sicilia.

Scianò parla della siccità. O meglio, di come affrontare questo problema. Citando il caso di Israele. Dove il problema della siccità è stato risolto con gli impianti di desalinizzazione dell’acqua marina.

In Israele, scrive Scianò, la desalinizzazione dell’acqua ha risolto i problemi di siccità.

“Infatti dopo alcuni anni di siccità, talmente grave da distruggere pressoché totalmente la Mezzaluna fertile’ – scrive Scianò – e dopo un preoccupante abbassamento del livello del MARE DI GALILEA, lo Stato di Israele ha avviato la realizzazione (dal 2008 in poi) di IMPIANTI DI DESALINIZZAZIONE moderni e perfettamente funzionali, il maggiore dei quali è quello di SOKER che da solo produce 150 milioni di litri di acqua potabile. Si tratta, questo, di un primato destinato ad elevarsi e ad aggiornarsi continuamente”.

Insomma: questi impianti, che nel 2015 hanno prodotto 492 miliardi di acqua potabile, entro il 2020 saranno nelle condizioni di produrne 757 miliardi.

“Ci permettiamo di aggiungere anche un dettaglio tecnico importante – scrive sempre il leader storico degli indipendentisti siciliani – e cioè che gli israeliani, in più, hanno introdotto la PIETRA LAVICA che cattura i micro-organismi prima che questi si adagino sulle membrane sporcandole. Questo abbatte molto i costi”.

“Il nostro – aggiunge – è un appello destinato purtroppo (a nostro modesto avviso) a restare inascoltato in Italia, dove la classe politica è impegnata in tutt’altre faccende. Ma ancora più grave è la situazione della Sicilia dove la maggior parte dei politicanti dimenticano che la Sicilia, circondata dal mare, possiede tutti i requisiti per adottare il modello Israele”.

“Oggi in Sicilia, purtroppo – scrive sempre Scianò – non si vuole pensare seriamente neppure ad una politica per il territorio e per l’ambiente, nonché per l’efficienza e la moralizzazione di tutto ciò che abbia attinenza con il servizio pubblico e con i diritti, gli interessi e le aspettative del Popolo Siciliano come peraltro dimostrano la crisi idrica e gli incendi, dolosi e non, che imperversano in tutto l’arcipelago siciliano”.

Scianò si sofferma anche sulle “Trame Antisiciliane, “che sono, a loro volta, più pericolose della siccità. È doveroso tuttavia ripetere ad alta voce a noi stessi ed agli altri che tutti questi mali non debbono piegarci ulteriormente, né indurci alla rassegnazione. Sono, al contrario, motivazioni e stimoli in più per batterci con maggiore energia e con maggiore determinazione per la riscossa e per la rinascita Sicilia. Nonché per il suo inserimento in prima linea nella lotta che tutta l’Umanità deve affrontare per il recupero ambientale, per la civiltà, per la migliore qualità della vita e per la pace”.

Per la Sicilia la desalinizzazione dell’acqua non è una novità. Alla fine degli anni ’80 del secolo passato un solo modulo del dissalatore che operava nello stabilimento petrolchimico di Gela ha risolto il problema della crisi idrica di Agrigento e di una decina di centri di questa provincia.

Rispetto ad allora, oggi, c’è un grande vantaggio. Allora l’energia per desalinizzare le acque veniva fornita dagli idrocarburi. Oggi potrebbe essere utilizzata l’energia del sole.

Foto tratta da sicilia20news.it  

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