Verso le regionali 2/ Ad Alfano non restano che gli ex DC, PD e Leoluca Orlando sempre più isolati

24 luglio 2017

Un fatto sembra certo: nel centrodestra sta passando, di forza, la linea di Nello Musumeci, che è riuscito a mettere con le spalle al muro Forza Italia, da Gianfranco a Salvo Pogliese, fino a Berlusconi, ed ha anche imposto il “No” al ritorno di Angelino Alfano nel centrodestra. Nel centrosinistra il PD e Leoluca Orlando dovranno provare a bloccare la lista di sinistra ‘imbrigliano’ la candidatura di Ottavio Navarra. Anche i socialisti contro il PD

L’unica cosa certa – almeno in queste ore – è che Forza Italia non dovrebbe ‘imbarcare’ Angelino Alfano e i suoi. Detto questo, ai Siciliani non sfugge un particolare: ovvero il Ministro degli Esteri (il già citato Alfano) di un Governo nazionale di centrosinistra che, nella nostra Isola, tratta per entrare a far parte di una coalizione di centrodestra in vista delle elezioni regionali di novembre. La dimostrazione – l’ennesima dimostrazione! – che per questi soggetti centrodestra e centrosinistra non significano proprio nulla: per Alfano e compagni, infatti, vale solo il detto di guicciardiniana memoria: “O Franza o Spagna purché se magna!“.

Volendo, anche questa è una vittoria di Nello Musumeci, che non solo sta facendo ‘inghiottire’ a Berlusconi, a Gianfranco Miccichè, a Salvo Pogliese, a Basilio Catanoso e via continuando la propria candidatura alla presidenza della Regione siciliana, ma sta anche costringendo a tenere fuori dalla porta Alfano e i suoi.

Per il Ministro Alfano, che a Taormina ha minacciato fuoco e fiamme (dice di avere pronto un candidato per la guida della Sicilia), si profilano tempi duri. La sua candidatura nel PD renziano ormai dovrebbe essere compromessa (lo stesso Alfano ha detto che la collaborazione con il Partito Democratico è finita: ma allora perché rimane nel Governo?). E anche nel centrodestra non è che lo stiano accogliendo come il figliuol prodigo: Musumeci, in Sicilia, non lo vuole e lo stesso Berlusconi, alla fine, non sembra intenzionato ad accoglierlo con un vitello grasso…

L’unica speranza di Angelino sono i centristi di Saverio Romano e Toto Cordaro – il Cantiere Popolare – che ancora non sono passati, armi e bagagli, con Musumeci. In realtà, Cordaro vanta un buon rapporto d’Aula con Musumeci (parliamo di Sala d’Ercole, visto che i due sono entrambi deputati regionali); ma Romano, almeno fino a questo momento, non sembra aver messo da parte la suggestione di una candidatura tutta democristiana per la presidenza della Regione.

Del resto, il fatto che l’ex rettore dell’università di Palermo, Roberto Lagalla, sia ancora in pista significa che, in pentola, tra i centristi, c’è ancora qualcosa di non detto…

I numeri, del resto, gli danno ragione. In pista ci potrebbero essere da sei a sette candidati per la presidenza della Regione. In queste condizioni, si potrebbe vincere con il 24-26%: e mettendo assieme tutti gli ex democristiani (non soltanto Alfano e i suoi, ma anche gli ex Dc che oggi orbitano attorno al PD) la partita si potrebbe tentare. Anche, perché no?, con un’oggettiva desistenza di un Partito Democratico siciliano sempre più in crisi…

Già, il PD. Se tra Musumeci, Forza Italia e centristi i giochi non sembrano ancora fatti (anche se il sì di forza Italia a Musumeci, anche se con tanti mal di pancia, è un passo avanti), nel centrosinistra la confusione è totale.

Da questa parte il vero, grande problema del PD e di Leoluca Orlando è la lista di sinistra alternativa allo stesso PD (e quindi anche a Orlando). Questa lista potrebbe diventare una spina nel fianco del Partito Democratico, perché intercetterebbe i voti – che non sono pochi – degli elettori di sinistra che non vogliono votare per Renzi e per il ‘suo’ PD.

La speranza del segretario regionale del PD, Fausto Raciti, e di Orlando è quella di ‘imbrigliare’ la candidatura di Ottavio Navarra dentro un possibile reticolo composto da Articolo 1 e Sinistra Italiana. Sempre che Articolo 1 e Sinistra Italiana siano disposti a giocare una partita per tutelare il PD.

In effetti, articolo 1 è costituito da soggetti che non sopportano Renzi e che vorrebbero riprendersi il PD senza Renzi. Con questi, in un’atmosfera di ambiguità, Raciti e Orlando potrebbero trattare. Un po’ più difficile ‘ingabbiare’ Sinistra Italiana, che invece è lontana dal PD e dovrebbe lavorare per una lista alternativa al PD.

L’unico vantaggio del PD è che Sinistra Italiana, almeno fino a questo momento, non condivide la candidatura di Ottavio Navarra alla presidenza della Regione. Ma si tratta di un vantaggio relativo, perché i vari soggetti che stanno dietro a Navarra potrebbero decidere di proseguire sulla linea “MaipiùconilPd” e tirare avanti, anche senza l’alleanza con Articolo 1 e Sinistra Italiana.

In ogni caso, si saprà qualcosa in più sabato prossimo, quando la Sinistra alternativa al PD – stretta attorno a Rifondazione comunista e altri soggetti – in assemblea deciderà il nome del candidato, che dovrebbe essere il già citato Navarra.

In tutto questo, a complicare le cose per il PD, arrivano anche i socialisti che non si riconoscono nel ‘presunto’ partito Socialista di Riccardo Nencini, alleato del PD.

Un comunicato dei socialisti siciliani ormai lontani dal PD chiarisce quanto sta accadendo:

“Si è svolta a Palermo l’assemblea di tutti i circoli ed associazioni di ispirazione socialista della Sicilia che non si riconoscono nel partito di Riccardo Nencini. Dopo una partecipata discussione, gli intervenuti hanno convenuto sulla necessità di partecipare ai processi di riorganizzazione della sinistra diffusa, allo scopo di caratterizzarla in senso riformista e socialista, in un confronto serrato con le varie realtà a sinistra del PD. Sono intervenuti esponenti del Garofano da tutte le ex province dell’Isola, tra cui Turi Lombardo, Antonio Matasso, Antonio Dolce, Carmelo Mulè, Salvatore Mangano, Gaetano Butera, Benito Caputo, Nino Gulisano, Antonello Longo, Giovanni Muratore, Maurizio Ballistreri, Rosalinda Camarda e altri ancora”.

“Presenti in sala – prosegue il comunicato – anche Francesco Campanella, senatore di Articolo 1 – Mdp, e l’ex senatore socialista Roberto Biscardini, riferimento nazionale dei ‘Socialisti in movimento’, che ha concluso il dibattito. Nelle prossime settimane i socialisti siciliani costituiranno dei comitati nelle varie realtà territoriali, allo scopo di preparare una proposta programmatica riformista, autonomista e di sinistra in vista delle prossime elezioni regionali”.

Se è molto improbabile che questo socialisti confluiscano con Raciti e Orlando, non è invece impossibile che vadano a ‘chiudere’ un accordo con la lista di Sinistra alternativa al PD dei vari Ottavio Navarra, Sonia Spallitta, Saverio Cipriano, Renato Costa e altri.

Foto tratta da gds.it

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