Siracusa: sequestrati gli impianti del petrolchimico. Solo i magistrati in difesa della salute…

21 luglio 2017

E’ un provvedimento senza precedenti, se si considera che il polo petrolchimico siracusano resta uno dei più importanti d’Europa. Possiamo solo aggiungere che, come spesso accade, i Siciliani possono contare solo sulla magistratura visto che la politica -e non solo quella regionale -è sempre rimasta sorda alle denunce arrivate da quei luoghi…

La notizia, battuta dall’Ansa, è di quelle grosse: il gip di Siracusa, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo di due impianti industriali: lo stabilimento Esso e gli stabilimenti Isab Nord e Isab Sud del polo petrolchimico siracusano. E’ un provvedimento senza precedenti, se si considera che il polo petrolchimico siracusano resta uno dei più importanti d’Europa.
L’inchiesta – leggiamo sempre sull’Ansa- scaturisce dai numerosi esposti e dalle denunce di cittadini, movimenti ambientalisti ed enti e istituzioni che lamentavano la cattiva qualità dell’aria. Un pool di sostituti, coordinati dal capo della Procura, Francesco Paolo Giordano, al termine di un’indagine scattata due anni fa, ha accertato un “significativo contributo al peggioramento della qualità dell’aria dovuto alle emissioni degli impianti”. Nel suo provvedimento il gip subordina la restituzione degli impianti “all’imposizione di prescrizioni per consentirne l’adeguamento alle norme tecniche vigenti”.

Possiamo solo aggiungere che, come spesso accade, i Siciliani possono contare solo sulla magistratura visto che la politica e non solo quella regionale è sempre rimasta sorda alle denunce arrivate da quei luoghi.

Come dimenticare, ad esempio, la battaglia di Don Palmiro Prisutto e le sue numerose lettere scritte ai vertici istituzionali e rimaste sempre senza risposta?

Ricordiamo, tra le tante iniziative del prete di Augusta contro l’inquinamento ambientale, una lettera ai giornali, poi inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in cui denuncia senza paura le alte cariche dello Stato:

“Dobbiamo morire, sì; ma non essere assassinati dalle istituzioni… Sono poche, credo, in Italia, le città che come Augusta, si trovano esposte a ben tre rischi: sismico, chimico-industriale e militare. Ma di questa città e del suo triste destino si preferisce non parlare… Se mettessimo insieme il numero dei morti e dei feriti degli incidenti industriali, degli infortuni sul lavoro, e se unissimo ad essi il numero di morti per tumori ed il numero dei bambini malformati, potremmo parlare, senza alcuna retorica, di strage: ma di una strage di Stato… Una strage silenziosa che ha fatto più vittime dell’incidente di Marcinelle e delle Fosse Ardeatine che lei, da presidente, ha recentemente visitato. L’assassino silenzioso è il cancro, provocato dall’inquinamento industriale che dura pressocché impunito da oltre sessanta anni…”.

Ebbene, oggi la prova che se aspettiamo i politici….

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