Subconscio di centrodestra e centrosinistra senza candidati alla guida della Regione

16 luglio 2017

Perché il centrodestra e il centrosinistra della Sicilia non riescono ad esprimere i propri rispettivi candidati alla presidenza della Regione? C’è una spiegazione ‘meramente’ politica. Ma ce n’è un’altra, più sottile, in bilico tra psicanalisi e politica… 

Perché centrodestra e centrosinistra, in Sicilia, non riescono ad esprimere i propri, rispettivi, candidati alla presidenza della Regione?

Siamo già al 16 luglio e tutt’e due gli schieramenti nicchiano.

Nel centrosinistra sperano – o forse s’illudono – di trovare un candidato che faccia dimenticare i disastri del Governo regionale di Rosario Crocetta e del precedente Governo di Raffaele Lombardo.

Di fatto, il centrosinistra siciliano, tra ribaltoni, tradimenti e raggiri, governa ininterrottamente la Regione siciliana dal 2008. Oggi, dopo nove anni, non è in grado di esprimere un proprio candidato in Sicilia e cerca la sponda romana.

Proprio in queste ore un gruppo di ‘intellettuali’ si è reso protagonista di un appello dal sapore gozzaniano indirizzato al presidente del Senato, Piero Grasso. A loro avviso, con la candidatura di Grasso alla presidenza della Regione, i siciliani dovrebbero dimenticare Crocetta e i suoi disastri e tornare a votare per i partiti – perché di questo si tratterebbe – che hanno eletto e governato con lo stesso Crocetta in questi anni.

Per quali motivazioni taumaturgiche i siciliani, dopo aver subito i danni enormi prodotti da Crocetta, dal PD e dagli altri partiti di centrosinistra dovrebbero comunque tornare a votare per il PD, per gli altri partiti di centrosinistra e, in generale “per le buone cose di pessimo gusto” non è chiaro.

L’unica cosa chiara è che in Sicilia il PD e, in generale, il centrosinistra non è in grado di presentare un candidato alla presidenza della Regione.

La stessa cosa, con qualche variazione sul tema, succede nel centrodestra. Ma se il centrosinistra, almeno, mantiene un minimo di coerenza – Grasso, alla fine, è un esponente del PD – nel centrodestra siciliano, con riferimento a Forza Italia, si registra un tentativo di ‘valorizzare’ coloro i quali hanno tradito le ragioni politiche dello stesso centrodestra.

In questi giorni, come possibili candidati, circolano i nomi di esponenti del partito del Ministro Angelino Alfano. Sì, proprio lui, l’uomo che ha lasciato Forza Italia per governare con il centrosinistra.

L’insistenza verso gli alfaniani – per esempio, la possibile candidatura dell’eurodeputato, Giovanni La Via – è stata tanta che, a un certo punto, un gruppo di esponenti di primo piano di Forza Italia in Sicilia è insorto e ha dichiarato a chiare lettere:

“Il candidato alla presidenza della Regione siciliana deve essere scelto tra il personale politico di Forza Italia”.

Insomma, basta con Alfano e gli alfanini.

Per completezza d’informazione va detto che, da mesi, un personaggio riconducibile all’area del centrodestra siciliano che è già candidato alla presidenza della Regione c’è già: è Nello Musumeci, già leader della Destra sociale in Sicilia.

Musumeci, però, è un personaggio che in tanti, nel centrodestra siciliano, non ‘digeriscono’. E infatti, fino ad oggi, non sembrano avere alcuna voglia di appoggiarlo.

Va detto che lo stesso Musumeci, nelle scorse settimane, a Palermo, nel corso di una conferenza stampa, ha detto che in Sicilia “il centrodestra non c’è più”.

Non ha torto: proprio a Palermo, alle elezioni comunali, ‘pezzi’ di Forza Italia hanno fatto votare per Leoluca Orlando sindaco. Il tutto dopo aver messo il ‘cappello’ sulla candidatura a sindaco di Fabrizio Ferrandelli per confondere le acque…

E allora? Anche in questo caso, un fatto è certo: come per il centrosinistra, anche il centrodestra non riesce ad esprimere un proprio candidato alla presidenza della regione siciliana.

Come ‘leggere’ queste due coincidenze? C’è una ‘lettura politica’ e una ‘lettura psicanalitica’.

La prima – la ‘lettura politica’ – potrebbe essere semplice: i ‘capi’ di centrodestra e centrosinistra, con riferimento più a Roma che a Palermo, potrebbero avere in testa di presentare un candidato comune in funzione antigrillina.

Se non hanno ancora avuto il coraggio di confessare questa loro ‘sessualità politica’, è perché, forse, non hanno ancora trovato il candidato di sintesi (Piero Grasso, in questo caso, potrebbe essere la ‘pietra filosofale’ della situazione…). O, forse, perché temono di non essere compresi dagli elettori e, di conseguenza, di perdere troppi voti…

La seconda ‘lettura’ – la ‘lettura psicanalitica’ – forse è quella più veritiera. E’ come se le ‘anime’ del centrodestra e del centrosinistra stessero dicendo ai Siciliani:

“Aiutateci ad eliminarci. Noi del centrodestra abbiamo governato dal 2001 al 2008 e abbiamo prodotto enormi danni. Noi del centrosinistra abbiamo governato dal 2008 fino ad oggi e abbiamo prodotto enormi danni. Noi, in quanto rappresentanti dei partiti politici nazionali-tradizionali, non possiamo fare gli interessi della Sicilia. Siamo inguaribilmente ascari, siamo convinti che, se voi Siciliani sarete così asini da votarci ancora, noi continueremo a distruggervi. Ma non abbiamo la forza di farci da parte. Aiutateci voi, cari Siciliani: non votate più per noi. Non votate più per i rappresentanti dei partiti nazionali. Ricordate la canzone Cinque giorni che ti ho perso? Aiutateci a distruggerci…”.

Aiutiamoli!

 

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