Contro l’apologia del fascismo c’è già la legge n. 645/1952: basta applicarla

15 luglio 2017

Chi propone ancora l’apologia del fascismo va punito. ma non c’è bisogno di approvare nuove leggi: la legge c’è già. E’ sufficiente applicarla: prevede severe sanzioni penali, da 6 mesi a 2 anni, per chiunque promuova, organizza, dirige o partecipa ad associazioni movimenti di stampo fascista; e per chiunque pubblicamente esalti esponenti, principi fatti o metodi del fascismo con finalità antidemocratiche

Il disegno di legge Fiano che nei giorni scorsi è approdato alla Camera dei deputati, e che tante polemiche ha acceso con il Movimento 5 Stelle e con la Lega di Salvini, si ripromette di introdurre nel codice penale l’articolo 293-bis, che prevede la reclusione da sei mesi a due anni per chiunque propagandi immagini o contenuti del partito fascista, o nazionalsocialista tedesco, o delle loro ideologie.

L’incriminazione dell’apologia del fascismo non è certo una novità. Già la legge n. 645/1952, tuttora vigente e scarsamente attuata e fatta valere, prevede il reato di apologia del fascismo e severe sanzioni penali nei confronti di chi propaganda e intende riorganizzare il partito fascista. Da più parti si è eccepito che introdurre nel nostro ordinamento una fattispecie penale come questa proposta dal disegno di legge Fiano farebbe scattare la incompatibilità con l’art. 21 della nostra Costituzione che sancisce il diritto alla libera manifestazione del pensiero (quello stesso diritto che il regime fascista nel ventennio negò agli italiani).

Giacomo Matteotti, ucciso a Roma dai fascisti il 10 giugno del 1924, a proposito del fascismo ebbe a dire:

“Il fascismo non è una ideologia o un’opinione: è un crimine”. Profeta di quello che, da parte di un regime criminale, dopo la sua uccisione, sarebbe successivamente accaduto nel nostro Paese e presago di tutti i crimini che il fascismo avrebbe commesso senza soluzione di continuità: una guerra con centinaia di migliaia di morti e qualche milione di feriti e mutilati che precipitò l’Italia nel caos e nella rovina.

E che dire, poi, delle leggi razziali con la deportazione di migliaia di ebrei italiani, finiti nelle camere a gas dei campi di concentramento tedeschi? E che dire delle persecuzioni (mio padre ai tempi ebbe due proposte per il confino) e le migliaia di anni di galera comminati agli antifascisti che avevano il solo torto di non essere asserviti al fascismo e di non pensarla come il “Duce”?

Per non parlare dee massacri di migliaia e migliaia di eritrei, somali e libici anche con l’uso di gas letali come l’iprite (altro che Saddam Hussein o Assad) compiuti nelle guerre coloniali dai generali Graziani e Badoglio e dal generale Roatta in Slovenia con l’incendio di interi villaggi e il massacro di vecchi donne e bambini.

Ecco quello che fu il fascismo: un regime criminale. Ed i crimini vanno perseguiti e non tollerati. Ed è bene che quelli che intendono assolverlo, come sembrerebbero voler fare il Movimento 5 Stelle e la Lega, dimostrandosi accondiscendenti nei confronti di chi ancora oggi in rappresentanza di movimenti ed associazioni neo fasciste esibisce impunemente saluti romani e svastiche naziste, si facciano un bell’esame di coscienza, si ripassino un po’di storia e si documentino sulla tragedia, sui i lutti e sulle sciagure nelle quali il “Duce” del fascismo precipitò l’Italia.

Questo è stato il fascismo di Benito Mussolini e di cui, ancora oggi, farne l’apologia è un reato, un oltraggio ed un’offesa alla memoria di centinaia di migliaia di morti e di tutti coloro che vissero quelle tragedie. Di tutto questo è importante non perderne la memoria: e se proprio agli amici dei 5 Stelle, della Lega e dei “ben pensanti” come loro, non va, per ragioni di convenienza ed opportunità politica, a genio il disegno di legge Fiano, si battano perché sia rigorosamente attuata e resa ancora più operativa che nel passato la legge 645/1952, dotata di piena legittimità costituzionale, che prevede all’art. 4 il reato di “apologia del fascismo”, con severe sanzioni penali, da 6 mesi a 2 anni, per chiunque promuova, organizza, dirige o partecipa ad associazioni movimenti di stampo fascista; e per chiunque pubblicamente esalti esponenti, principi fatti o metodi del fascismo con finalità antidemocratiche.

E qui rientriamo nei casi previsti dalla legge 645 71952: di rigurgiti di fascismo (saluti romani, svastiche, manifestazioni razzistiche) verificatisi in più occasioni negli ultimi tempi ed in base alla stessa legge ampiamente punibili.

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