Nadia Spallitta: “Sono ancora qui, pronta a dare battaglia con i Verdi nella mia amata Palermo”

17 giugno 2017

Nella Palermo che vota il candidato che ci ‘delizierà’ con un film sulle elezioni comunali, non c’è da stupirsi se ad essere sacrificata è una donna che, per cinque anni, in Consiglio comunale, ha dato battaglia in difesa della città, dal verde cittadino all’opposizione contro le varianti urbanistiche al cemento. Poco male: Nadia Spallitta è pronta a continuare la sua battaglia da coordinatrice cittadina dei Verdi. L’avventura continua 

“Le elezioni di Palermo? C’è un oggettivo voto di scambio consentito dalla legge. La doppia preferenza di genere? Un altro imbroglio che ha addirittura ridotto la presenza delle donne nelle istituzioni comunali. La vittoria di Leoluca Orlando? E’ stato votato dal centrodestra, che ha di fatto la maggioranza nel Consiglio comunale di Palermo. Il PD? A Palermo questo partito è quasi scomparso, anche se nessuno lo dice. Ismaele La Vardera? Ben venga il suo film, a patto che racconti tutto. Non sarà difficile capire, se ci saranno dei tagli, chi verrà risparmiato in questo film sulle elezioni comunali di Palermo”.

Il giorno dopo le elezioni Nadia Spallitta è più pimpante che mai. Certo, è stata sconfitta. Ma a differenza di altri che nella scorsa consiliatura criticavano la Giunta Orlando, Nadia Spallitta, con coerenza, è andata da sola alle elezioni. No, non è andata dal potente sindaco uscente ad elemosinare un posto in Consiglio comunale (peraltro, chi l’ha fatto è rimasto lo stesso a casa: sconfitti senza nemmeno combattere, come i generali borbonici che, sempre a Palermo, si consegnavano a Garibaldi: il vezzo è rimasto…), ma si è candidata a sindaco.

Ha offerto la propria storia di donna appassionata della politica: le tante battaglie fatte in difesa dell’ambiente: in difesa dei tanti commercianti massacrati dalla ZTL (o presunta tale): in difesa dei mille alberi abbattuti a palermo nel nome degli appalti per il Tram: in difesa della città contro tante varianti urbanistiche frutto degli inciuci tra il centrosinistra e Forza Italia: in difesa degli agrumeti di Ciaculli per provare a bloccare il folle progetto di realizzare lì un cimitero (chi l’ha detto che non si può speculare sui morti).

I palermitani non hanno risposto, anche perché l’antimafia degli affari e dei soldi, degli appalti e delle coperture istituzionali che ‘insabbiano’ tutto è ancora forte. Ma Nadia Spallitta è sempre in piedi, più determinata che mai: pronta ad andare avanti. I Verdi, che l’hanno appoggiata in questa campagna elettorale, l’hanno già nominata coordinatrice cittadina.

Insomma, se i vari Orlando, i Giusti Catania, gli Emili Arcuri pensavano di essersela tolta di mezzo, hanno sbagliato: Nadia Spallitta è sempre in piedi e con i Verdi – con i veri Verdi, non con i finti ambientalisti che hanno appoggiato Orlando – è pronta a continuare la battaglia.

Ieri, tanto per cominciare, conferenza stampa all’aperto, in piazza Verdi. Per parlare a trecentosessanta gradi, com’è nel suo stile.

“Lo spoglio delle schede nelle sezioni – dice – è un modo per controllare il voto. Se da una sezione, della quale, ovviamente, si conoscono i nomi degli elettori, ‘qualcuno’ si attende almeno cento voti, ebbene, i cento voti debbono arrivare. Altrimenti quel ‘qualcuno’ non ha mantenuto gli impegni assunti. Questo modo di favorire i comitati di affari che condizionano il voto controllandolo in modo capillare va eliminato”.

Il tema è serio ed è già stato posto all’Assemblea regionale siciliana dai grillini. Ma la vecchia politica – collusa ancora in buona parte con i vari ‘Zu Totò di piccoli e grandi centri della Sicilia – ha respinto la proposta di abolire lo spoglio delle schede nelle sezioni. Ieri Nadia Spallitta è tornata sull’argomento:

“Le schede – ha detto – vanno portate in un unico seggio centrale. Lì vanno mescolate per poi iniziare uno spoglio centralizzato. Così facendo il voto non potrebbe essere più riconosciuto, così come invece avviene ancora oggi con lo spoglio nei seggi. E si eviterebbero anche le anomalie riscontrate in tanti seggi”.

Nella Sicilia della mafia, questo, sarebbe un vero colpo in testa ai mafiosi: ma proprio per questo temiamo che la proposta cada, ancora una volta, nel vuoto.

Altro argomento: la sconfitta del PD. “Nessuno ne parla – ha detto Nadia Spallitta – ma i vari Cracolici, Faraone e Lupo escono sconfitti da questa competizione elettorale” (in realtà, qualcosa sulla ‘vittoria’ del PD di Palermo l’abbiamo scritta noi, come potete leggere qui).

Si chiude con il ‘caso’ di Ismaele La Vardera. E’ il ragazzo che si è candidato a sindaco. Storia confusa: prima ha fatto il candidato; dopo le elezioni si è scoperto che si era candidato per realizzare un film sulle elezioni comunali; poi ha detto che ha fatto davvero il candidato, ma che realizzerà lo stesso il film.

In tutto questo ci si chiede che parte abbia svolto l’editore del programma televisivo per il quale La Vardera avrebbe già lavorato: Le Iene. E’ il gruppo Mediaset. Che, a giudicare da quello che si è visto in TV, ha smentito. Quindi i costi della campagna elettorale di La Vardera (per esempio i manifesti che non sono certo gratuiti: bisogna pagare la tipografia e c’è anche il costo dello spazio) e i costi del film li ha pagati tutti in ragazzi di 23 anni.

Ma veramente dobbiamo credere a una tesi del genere? Cosa c’è – e soprattutto chi c’è – dietro questa incredibile storia?

“Sul film non ho nulla da dire – dice Nadia Spallitta -. A parte lo stile un po’ proditorio. L’importante, adesso, è che vengano fuori tutte le immagini di questo film. Tutte, senza alcuna censura. Dopo di che non ci possiamo interrogare sugli effetti che questa storia ha avuto sulla campagna elettorale e sul voto. L’elettorato coinvolto in questa storia ha votato liberamente? Ho qualche dubbio”.

“Dopo di che siamo ancora qui – conclude Nadia Spallitta -. Andiamo avanti con i Verdi. La nostra battaglia per una città migliore continua. Siamo sempre determinati e sostenuti dalla nostra passione”.

Pronti per la ‘guerra’, insomma. E, si sa, quando la guerra arriva, arriva per tutti…

 

P.S.

Ricordo personale: una sera d’estate dello scorso anno o di due anni fa. Nove di sera. Stavo per sedermi a tavola. Squilla il telefono. E’ Nadia. 

“Ma ti pare normale? Sono arrivata con venti minuti di ritardo in Consiglio comunale per una questione familiare. Arrivo e mi dicono che il Consiglio comunale ha approvato una variante urbanistica della quale chiedevo chiarimenti da due anni. Ti sembra normale? Un collega consigliere mi ha detto: ‘Appena hanno visto che tu non c’eri uno di loro ha detto: ‘Presto, prendi la delibera sulla variante urbanistica e approviamola subito che quella non c’è. Presto, presto!”.

Il Consiglio comunale di Palermo: che bel ‘quadretto’. Non so perché, ma ogni volta che entro a Sala delle Lapidi, meccanicamente, penso a Vito Ciancimino e a Salvo Lima. E ai loro metodi…

Foto tratta da sicilia20news.it

 

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