Nello Musumeci a Forza Italia e Cantiere Popolare: “Si sta lavorando per fare vincere l’avversario?”

15 giugno 2017

Stamattina, a Palermo, scoppiettante conferenza stampa del leader di #DiventeràBellissima, Nello Musumeci. L’occasione per lanciare un paio di segnali politici ai suoi amici del centrodestra (ma sono ancora tutti suoi amici?). Per esempio, per chiedere ai vertici di Forza Italia quali siano le reali intenzioni…  

“Nel centrodestra siciliano c’è qualcuno che lavora per sfasciare tutto e favorire i nostri avversari?”. Se l’è chiesto e l’ha chiesto, oggi, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palermo, il leader di #DiventeràBellissima, Nello Musumeci che, di fatto, è ormai candidato alla presidenza della Regione siciliana.

Incontro scoppiettante, quello di stamattina. L’occasione per lanciare alcuni messaggi politici.

Secondo Mumumeci – e questo è il primo messaggio – i partiti politici tradizionali non ci sono più.

“Vado oltre Palermo”, ha detto il leader di #DiventeràBellissima. Chiaro il riferimento a Leoluca Orlando che, però, non ha vinto andando oltre i partiti, ma con i partiti nascosti dietro le sigle civiche.

I “civismo” è uno dei motivi conduttori del ragionamento politico di Musumeci:

“La politica, oggi – ha detto Musumeci – funziona solo se va avanti con le persone al posto dei partiti. Poi noi non è una novità, visto che #DiventeràBellissima è un movimento nato con l’apporto di persone che vengono da esperienze diverse”. Musumeci cita, tra i presenti nel suo movimento, del docente universitario, Ignazio Buttitta, di tradizioni socialiste. E di Gemma Lo Presti, figlia di Concetto Lo Presti, noto antifascista di Catania.

“L’aggregazione, nel nostro movimento – ha sottolineato Musumeci – va oltre le ideologie, senza nascondere le identità: identità che è una cosa diversa dall’appartenenza. Noi non seguiamo le mode, ma pratichiamo lo stile”.

Musumeci ha ricordato che il su movimento ha visto la luce nel novembre del 2014, in alternativa al PD e all’attuale presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

“Noi andiamo oltre il centrodestra – ha aggiunto -. Sappiamo che in Sicilia c’è tanta gente che non vuole andare con il PD. Abbiamo le liste per le elezioni regionali quasi pronte. Anzi, per la precisione, abbiamo più richieste rispetto alla disponibilità”.

Musumeci, di fatto, è in campagna elettorale dall’ottobre dello scorso anno. Anche se quelli che dovrebbero essere i suoi alleati – Forza Italia e il Cantiere Popolare – prendono tempo.

Già, il temporeggiamento. Da qui una battuta:

“Io non dimentico niente: semmai faccio finta di dimenticare – ha detto -. Dal 17 ottobre dello scorso anno noi diciamo di volere una coalizione alternativa al PD. Abbiamo chiesto anche le primarie del centrodestra siciliano, che sarebbero state un bagno di democrazia”.

Il seguito è noto: Musumeci, il candidato della Lega, Angelo Attaguille, e l’ex assessore regionale del Governo di Raffaele Lombardo, Gaetano Armao, erano pronti per le primarie del centrodestra. Ma i vertici di due formazioni politiche – Forza Italia e Cantiere Popolare – hanno bloccato tutto.

E oggi? Musumeci non si tira indietro:

“Hanno un candidato? – ha affermato rivolto ai vertici di Forza Italia e del Cantiere Popolare -. Bene: che lo presentino. Ma deve essere conosciuto. Ma non possono prendere ancora tempo. Io sono in corsa da quando è saltato il tavolo del centrodestra. Ma voglio lanciare un appello non al centrodestra, ma a una coalizione più ampia: siamo già in estate, quando pensate di iniziare la campagna elettorale?”.

Il finale dell’intervento di Musumeci, forse, è la parte più importante:

“Ho paura – ha detto – che ci sia un pregiudizio. Di metodo? Non sono rassicurante? Non appartengo alla nomenclatura? L’ex presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, dice che non sono il candidato adatto. Questo per me è un grande vantaggio”.

Chiusura con un colpo di fioretto finale:

“Si sta lavorando per fare vincere l’avversario?”.

E’ un problema che Musumeci conosce, visto che l’ha provato sulla propria pelle, quando cinque anni fa, Berlusconi, Gianfranco Miccichè, Giuseppe ‘Pino’ Firarrello, Giuseppe Castiglione e l’allora presidente della Regione uscente, Raffaele Lombardo, organizzarono con il PD un’operazione politica per fare perdere Musumeci (che era il candidato di centrodestra) e per fare vincere Crocetta (che grande regalo che hanno fatto alla Sicilia!).

Lo stanno rifacendo?, gli chiediamo: magari per appoggiare la candidatura di Piero Grasso (come potete leggere qui).

Musumeci tira il ‘freno’:

“Ho solo espresso dubbi. Il passato non mi interessa. Con i risentimenti non si fa politica”.

Insomma, il fioretto sì, la scimitarra no…

 

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